Aggiornamento News del 18 marzo 2022
La Russia sostiene di aver ripagato in dollari le proprie obbligazioni
La Russia sostiene di aver rispettato la scadenza prevista per pagare 117 milioni di dollari agli investitori a servizio di due obbligazioni sovrane denominate in valuta americana, evitando in questo modo la dichiarazione di insolvenza, anche se non è chiaro se il denaro abbia raggiunto gli investitori. Le sanzioni imposte dai paesi occidentali hanno reso estremamente difficile per il paese rimborsare le proprie obbligazioni in valuta straniera. Dall’inizio del conflitto numerose aziende occidentali stanno lasciando il paese.
In precedenza il ministro delle finanze russe aveva indicato la possibilità che il pagamento degli interessi sui bond venisse fatto da Mosca in rubli con la conseguenza che la Russia sarebbe stata dichiarata in default. Successivamente ha precisato che i soldi sono stati versati sul conto in divisa estera accesso presso una banca Usa, ma che al momento non c’è stata conferma che la transazione sia stata eseguita. I due bond hanno un periodo di grazia di 30 giorni quindi, nell’eventualità che il pagamento non vada a buon fine, la dichiarazione di default da parte dei creditori non potrà essere fatta prima del prossimo 15 aprile.
La prossime scadenze per i rimborsi sono al 31 marzo quando Mosca dovrà pagare altri 359 milioni di dollari su un bond al 2030 e al 4 aprile quando scade un’obbligazione da 2 miliardi di dollari. A causa delle sanzioni, la Russia non può più accedere a gran parte delle riserve estere della Banca Centrale e non può finanziarsi sui mercati. Per molti osservatori un default della Russia a questo punto è molto probabile e potrebbe esser dichiarato ufficialmente già intorno alla metà di aprile.
L'invasione russa dell'Ucraina sembra attraversare un momento di stallo, con le forze dell’aggressore che avanzano lentamente. Continuano tuttavia i bombardamenti e crescono le segnalazioni di vittime civili. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha avvertito di una "crisi umanitaria devastante", anche se alcuni non combattenti sono riusciti a fuggire dal porto di Mariupol e da altre località assediate.
In una dimostrazione di solidarietà dall’elevato valore simbolico, i primi ministri della Repubblica Ceca, della Polonia e della Slovenia hanno viaggiato in treno fino a Kiev per incontrare Zelensky. Il Congresso americano ha approvato altri 11 miliardi di dollari in assistenza umanitaria e militare per l'Ucraina. Zelensky ha tenuto un discorso appassionato al Congresso, implorando un aiuto ancora maggiore. In seguito le autorità americane hanno detto che invieranno per la prima volta dei droni armati in Ucraina. Joe Biden ha definito Putin un criminale di guerra.
La Federal Reserve ha aumentato il suo tasso d'interesse di riferimento di un quarto di punto percentuale, portandolo a un range target di 0,25-0,50%, il primo aumento dal 2018. La banca centrale americana ha anche detto che si aspetta di alzare il tasso nei suoi sei incontri rimanenti nel 2022, con altri in arrivo il prossimo anno, portandolo infine al 2,8%. Nonostante la volatilità finanziaria causata dalla guerra in Ucraina, la Fed ha ritenuto di dover agire per contenere l'aumento dell'inflazione dal momento che il conflitto farà aumentare ulteriormente le pressioni sui prezzi.
Intervenendo alla conferenza The Ecb and its Watchers, Christine Lagarde, a capo della BCE, ha dichiarato che in seguito alle tensioni sui prezzi delle materie prime innescate dalla guerra in Ucraina è improbabile che l'area euro torni ai bassi livelli d'inflazione visti prima della pandemia, mentre è verosimile che l'inflazione di medio termine si stabilizzi sull'obiettivo del 2%.