Bolle speculative e Immobiliari
Il gioco pericoloso di lasciare il cerino acceso al prossimo compratore
Nel podcast precedente per spiegare come anche gli investimenti immobiliari possano portare delle perdite abbiamo fatto un riferimento veloce alle bolle speculative e oggi proviamo a elaborare questo concetto.
Nella definizione della Treccani
Aumento anomalo del prezzo di un bene o di un’attività, reale o finanziaria, non giustificato dall’andamento dei fondamentali di mercato e tipicamente accompagnato da alti volumi di scambio, a cui fa seguito un crollo dello stesso nella fase di scoppio della bolla.
Come esempi recenti vengono riportate la parabola delle cosiddette dot.com, le aziende legate a internet nella fine degli anni ’90 e il crollo dei prezzi delle abitazioni in molte economie avanzate nel 2007.
Per semplificare ci sono dei momenti nei quali una certa quantità di individui basano la propria domanda di acquisto di un bene o di un’attività finanziaria non su una necessità di utilizzo o su qualche razionale aspettativa di rendimento, ma semplicemente sulla possibilità di rivendere in breve tempo a qualcuno disposto a pagare un prezzo più elevato. Come è logico attendersi quando il prezzo raggiunge un livello al quale non ci sono più compratori disposti ad acquistare si innesca una spirale di segno opposto nella quale per limitare le perdite chi ha comprato cerca di rivendere, ma riesce a farlo a prezzi sempre più bassi.
Di bolle immobiliari abbiamo parlato anche qualche settimana fa nel podcast dedicato alla società cinese Evergande e alle possibili conseguenze internazionali del suo dissesto.
Non è facile individuare per tempo fenomeni di questo genere e anche le dinamiche che li influenzano sono tipicamente spiegate in una fase successiva. E’ tuttavia piuttosto semplice evitare di subire perdite collegate agli acquisti realizzati nel corso delle bolle speculative: se basate i vostri acquisti su metriche fondamentali e non sulla speranza di passare il cerino acceso a qualcun altro eviterete qualsiasi fenomeno di isteria finanziaria. Per gli immobili abbiamo parlato del rapporto tra canone di locazione annuo e prezzo di mercato, se la media di lungo periodo si attesta intorno al 5% e un cespite è in vendia un prezzo per il quale questo indicatore vale 1% state prendendo un rischio considerevole di registrare perdite in caso di rivendita.
Inoltre se investite “a piccole dosi” come suggerito nei podcast passati e applicate una opportuna diversificazione sarete ragionevolmente a riparo da fenomeni di euforia temporanea.