BTP Italia 3 motivi per diffidare
Tassi di interesse attesi in crescita e alternative migliori
Con i giornali che diffondono terrorismo (non sempre giustificato) sull’ inflazione in crescita e sulle possibili recessioni (che però ancora non ci sono), come si fa a resistere alla nuova offerta speciale del Tesoro? Il BTP Italia che prevede un rendimento agganciato all’inflazione e, pensate un po', un doppio premio fedeltà. In questo podcast forniamo tre motivi per essere scettici.
La premessa doverosa è che si tratta di un prodotto pensato per i piccoli risparmiatori e che viene presentato come una valida soluzione per difendersi dall’inflazione, ottenere un rendimento reale garantito sui propri risparmi ed eventualmente un guadagno aggiuntivo per coloro che detengono il titolo per tutta la durata prevista. Se il tesoro piazza un po' di debito presso investitori pazienti che non staranno lì pronti a rivendere alla prima turbolenza, i risparmiatori tutto sommato ottengono un rendimento reale positivo, mentre l’inflazione torna a mordere e dopo anni di rendimenti nulli o negativi perché guastare la festa?
Questo podcast non fornisce consulenza finanziaria, ma si limita a offrire strumenti utili a prendere le proprie decisioni in modo adeguatamente informato dunque limitiamoci a tre semplici riflessioni che dovrebbe fare chi considera la possibilità di acquistare questo titolo.
Prima osservazione: in un contesto di tassi di interesse in crescita, acquistare titoli obbligazionari espone al rischio di registrare, soprattutto nell’immediato, perdite in conto capitale in caso di necessità di rivendita delle obbligazioni prima della scadenza.
Seconda Osservazione: esistono alternative facilmente reperibili per i piccoli risparmiatori che presentano un profilo di rischio e rendimento più vantaggioso rispetto al titolo proposto dal tesoro, mi riferisco in particolare a una combinazione di ETF azionari focalizzati su titoli che danno dividenti e obbligazionari internazionali
Terza Osservazione: le scelte di risparmio non vanno fatte sull’onda dell’entusiasmo o dell’emotività, ma sulla base di una solida pianificazione di lungo termine e tutta l’evidenza storica di cui disponiamo ci dice che cercare di entrare o uscire dai mercati al momento giusto per guadagnare o per difendersi da questo o quell’evento atteso è un strategia meno conveniente rispetto mantenere un portafoglio sufficientemente diversificato e investire gradualmente nel tempo.
Con riferimento al primo punto, la sensibilità di un titolo obbligazionario rispetto all’andamento dei tassi, ossia quanto si muove il valore di mercato del titolo quando i tassi cambiano, semplificando molto, dipende da quanto è lontana la scadenza e dall’importo delle cedole pagate. Per il BTP Italia questa variabilità dovrebbe essere mitigata dalla componente variabile legata all’inflazione, tuttavia nei prossimi mesi ulteriori rialzi dei tassi da parte della BCE sono praticamente certi (ne abbiamo parlato in un altro podcast) e in parte già scontati dai mercati, quando i tassi salgono i prezzi delle obbligazioni scendono. Ne consegue che , il rischio che le quotazioni di mercato del titolo emesso dal tesoro siano negative nei primi mesi o addirittura nei primi anni appare al momento elevato. Questo può non essere un problema per chi mantiene il titolo fino alla scadenza, ma ci porta al secondo punto.
Chi volesse mantenere un investimento di qualche migliaio di euro per 8 anni, acquistando un mix di ETF azionari e obbligazionari potrebbe ottenere un rendimento significativamente superiore a quello atteso per il titolo del tesoro registrando verosimilmente una variabilità minore nelle quotazioni e di conseguenza un rischio inferiore.
Ultimo, ma non per importanza, è bene ricordare poche semplici regole per una gestione oculata della propria finanza personale: non è possibile ottenere redimenti elevati, senza esporsi a rischi altrettanto elevati. Tuttavia su un orizzonte temporale sufficientemente lungo, diciamo oltre i 5 o 10 anni, investire in modo diversificato sui mercati azionari consente di ottenere un rendimento in grado di compensare adeguatamente il rischio assunto. Chi ha costruito o si appresta a costruire un portafoglio sufficientemente bilanciato per tenere conto delle proprie esigenze e preferenze, non dovrebbe temere né il ritorno dell’inflazione né le turbolenze dei mercati finanziarie. A questo potremmo aggiungere in conclusione, che forse non dovrebbe neanche lasciarsi abbagliare dalle narrazioni sulla protezione dall’inflazione e dal marketing sui premi fedeltà dei buoni del tesoro.