La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Bentornati alla rubrica che parla risparmio e investimenti in parole povere. Nelle ultime settimane i rendimenti sui titoli obbligazionari sono dando corpo alle aspettative da parte degli operatori di mercato in merito ad un allentamento della politica monetaria il prossimo anno. Nell’ottica divulgativa di questa rubrica proviamo brevemente a riepilogare cosa significa questo per i risparmiatori e cosa attendersi nei prossimi mesi.
Di quanto stanno scendendo i tassi di interesse?
Il BTP a 10 anni si avvicina ad un rendimento del 4% quasi un punto al di sotto del picco del 5% raggiunto solo un mese fa. Tra gli elementi che hanno contribuito a questo andamento possiamo annoverare i giudizi delle agenzie di rating, che per il momento non hanno evidenziato preoccupazioni rilevanti sulla sostenibilità del debito italiano e nel caso di Moodys c’è stata anche una revisione dell’outlook da negativo a stabile.
Cosa comporta questo per i nostri investimenti?
Che comincia a verificarsi gradualmente quanto illustrato negli episodi precedenti: al diminuire dei tassi di interesse il prezzo delle obbligazioni sale. Dunque, chi le ha acquistate in un momento in cui i tassi erano più elevati osserverà una variazione positiva nel prezzo di mercato dei propri titoli. Chi ha investito a tasso fisso non subirà variazione nel flusso delle proprie cedole, perché quando parliamo di movimenti nei tassi ci riferiamo al rendimento implicito legato al prezzo d’acquisto delle obbligazioni.
Perché se i tassi scendono il rendimento di chu ha già i titoli non cambia?
Le obbligazioni a tasso fisso pagano una cedola legata al valore nominale al momento di emissione. Se ho emesso il titolo a 100 e la cedola è pari a 3 chi ha acquistato il titolo all’emissione registrerà un rendimento del 3% fino alla scadenza. Se ho acquistato il titolo in un momento successivo, ad esempio quando valeva 90 il mio rendimento sarà del 3,16% calcolato come 3 che è il rendimento del titolo diviso 90 che è il prezzo di acquisto. Dunque, quando parliamo di rendimenti che salgono e scendono ci riferiamo a quelli conseguiti da chi acquista i titoli sul mercato secondario.
Si abbasseranno anche le rate dei mutui?
Prima di rispondere alla domanda vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email: mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast.
Tornando alle rate dei mutui, quelle riferite a contratti a tasso variabile cambiano nel tempo in base all’andamento di alcuni tassi di riferimento, tipicamente a breve termine, come ad esempio l’Euribor. Al momento il calo dei tassi di cui si parla è riferito principalmente a quelli a lungo termine e in apertura parlavamo del rendimento del BTP a 10 anni. I tassi a breve, al quale sono collegate le rate dei mutui non hanno ancora registrato movimenti al ribasso. Dunque, per il momento non dovremmo osservare riduzioni significative nell’importo delle rate dei mutui a tasso variabile, nel caso le aspettative dei mercati in merito ad un allentamento della politica monetaria dovessero essere confermate, con l’abbassamento dei tassi di interesse a breve termine ci sarà anche una riduzione delle rate dei mutui.
Per riassumere: che vuol dire che i rendimenti sui BTP si abbassano?
Vuol dire il rapporto tra il prezzo osservato sul mercato secondario e il valore nominale della cedola pagata si riduce. Questo rileva per il rendimento ottenuto da chi acquista il titolo oggi, ma non ha un impatto sul rendimento di chi lo ha acquistato in passato. Per chi possiede già il titolo gli effetti della variazione nelle condizioni di mercato sono incorporati nel prezzo che otterranno in caso di rivendita. Questo movimento è un segnale dell’aspettative degli operatori che il prossimo anno le banche modificheranno la politica monetari in senso meno restrittivo.
Come leggere questo segnale?
Avendo cura di distinguere tra l’entusiasmo degli operatori, che desiderano cavalcare il prossimo rialzo e finiscono per agire facendo in modo che le proprie aspettative si realizzino e i segnali più concreti provenienti dagli indicatori macroeconomici e dalle dichiarazioni dei banchieri centrali. Sappiamo che il prossimo anno i tassi scenderanno, i prezzi delle obbligazioni saliranno e con molta probabilità anche le borse registreranno un andamento positivo.
Come regolarsi per i propri risparmi?
Come sempre guardando al lungo periodo e tenendo quindi presente che le prossime settimane potrebbero costituire un momento conveniente sia per entrare sui mercati azionari che per bloccare rendimenti più elevati sull’obbligazionario prima che i tassi scendano il prossimo anno.
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