La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Dal 2 al 6 ottobre torna il BTP Valore, il titolo di stato con il quale il ministero del tesoro punta a collocare il debito pubblico italiano presso la clientela retail. La principale differenza rispetto alle emissioni precedenti dedicate alle famiglie riguarda periodicità di pagamento delle cedole che diventa trimestrale. Confermiamo le considerazioni fatte in questa rubrica sia in merito alla opportunità e al significato politico per il governo italiano che scende in concorrenza diretta con l’industria del risparmio gestito, sia ai profili di convenienza delle obbligazioni a breve termine in questo periodo storico.
Quali saranno le caratteristiche della nuova emissione?
Il titolo avrà una durata di 5 anni e un extra premio finale di fedeltà per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza, la cui entità verrà comunicata nei prossimi giorni. Come per la precedente emissione, il BTP Valore potrà essere acquistato esclusivamente dai piccoli risparmiatori attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli.
Sotto il profilo del rendimento i risparmiatori riceveranno cedole trimestrali che saranno calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up). Il 29 settembre verranno comunicati i tassi minimi garantiti, congiuntamente al codice ISIN che identifica il titolo.
Sul BTP Valore si applica la consueta tassazione agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà. I sottoscrittori, come sempre, potranno cedere interamente o in parte il titolo prima della sua scadenza, senza vincoli e alle condizioni di mercato. Il capitale sottoscritto è garantito a scadenza.
E’ conveniente acquistare questi titoli ?
Non è possibile dirlo finché non saranno resi noti i rendimenti, tuttavia è abbastanza ragionevole ipotizzare che siano almeno pari a quelli delle emissioni di titoli di stato di pari scadenza. Dunque il primo elemento di valutazione in termini di convenienza riguarda il confronto con i titoli analoghi. A questo proposito lo strumento si potrebbe dimostrare un valido concorrente anche nei confronti di conti deposito e di strumenti di risparmio gestito di tipo monetario come ETF e fondi comuni di investimento.
Perché il governo vende direttamente ai privati?
E’ abbastanza plausibile che la strategia di fondo del governo punti a collocare il proprio debito pubblico presso risparmiatori individuali perché questi hanno la tendono a mantenere i titoli fino alla scadenza e a non venderli anticipatamente quando i prezzi di mercato scendono al di sotto del valore di collocamento. Con riferimento a questa specifica emissione, avendo una durata medio-breve a fronte di uno scenario nel quale i tassi di interesse dovrebbero essere vicini ai massimi, il rischio di osservare un andamento negativo nelle quotazioni appare abbastanza contenuto e in ogni caso limitato nel tempo.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di consulenza e formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast con conference call dedicate e compenso basato sulle esigenze specifiche di ciascun aderente.
Quali elementi considerare per valutare l’acquisto?
Oltre alla necessità di valutare il rendimento del titolo, quando verrà reso noto e di verificare che non sia inferiore a quello dei titoli di pari scadenza, una corretta valutazione di convenienza va formulata in termini di costo opportunità rispetto alle alternative. La liquidità che non ci serve nell’immediato e che attualmente rimane in giacenza sui conti corrente senza una remunerazione significativa, per la parte che non riteniamo opportuno destinare ad un impiego di lungo termine, può essere destinata a strumenti di mercato monetario come il BTP valore o i conti deposito. Questi ultimi strumenti presentano in genere la rigidità di dover attendere delle scadenze, anche se brevi e di conseguenza presentano una minore flessibilità e liquidità rispetto all’acquisto diretto di titoli di stato.
Come valutare la novità della cedola trimestrale?
L’aumento della frequenza di pagamento delle cedole da 2 a 4 volte all’anno non costituisce un cambiamento particolarmente significativo e si potrebbe qualificare quasi esclusivamente come un elemento di marketing. All’atto pratico, dovrebbe contribuire a ridurre le oscillazioni nella quotazione di mercato questi titoli e aumentarne la liquidità.
Quali considerazioni fare come contribuenti?
Quando si parla di titoli di stato italiani oltre che il cappello di risparmiatori dovremmo sempre ricordarci di indossare quello di cittadini e contribuenti dello stato che emette il debito. Nell’immediato quelli che sono benefici accordati agli acquirenti in termini di rendimento e di frequenza di pagamento della cedola, costituiscono dei costi per la collettività e degli aggravi per il bilancio dello stato. Il ministero del tesoro, coni BTP valore, si impegna a pagare un tasso fisso crescente in un momento in cui i tassi sono vicini ai massimi e, verosimilmente nel giro 18-24mesi potrebbe trovarsi a pagare su questi titoli un rendimento maggiore rispetto alla media di mercato.
Premesso che la valutazione della strategia di gestione del debito pubblico è una materia complessa che non si può banalizzare o riassumere in termini troppo semplici, l’unica lettura che al momento potrebbe giustificare la mossa del tesoro, anche alla luce degli “esperimenti” fatti con titoli analoghi in passato sembra essere quella di volersi costituire una base di “clienti fidelizzati” ai quali accordare qualche beneficio nell’immediato, confidando che in futuro possano continuare a sottoscrivere le nuove emissioni anche quando i tassi e le condizioni saranno meno convenienti.
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