La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Una favola ricorrente nella letteratura per investitori comincia più o meno così: “se avessi investito pochi dollari in Apple negli anni ottanta oggimilionario…”. Come in tutte le favole che si rispettino c’è un fondo di verità, un elemento fantastico e una lezione da imparare. Il fondo di verità è la performance eccezionale del titolo, la favola è che qualcuno all’epoca avrebbe potuto prevederlo anche con ragionevole approssimazione (per dare un’idea Warren Buffet ha iniziato a investire in Apple nel 2016..), la lezione da imparare è che i vincitori esistono e che la sfida consiste nel bilanciare opportunamente i rischi collegati a riconoscerli per tempo.
Il successo di Apple è diventato leggendario oltre che per la crescita favolosa della capitalizzazione di mercato anche per l’elevato carattere identitario della sua clientela e per alcune incursioni nella cultura di massa come, ad esempio, il cameo nel file Forrest Gump che ricordiamo essere del 1994 epoca nella quale l’azienda aveva già avuto un ampio successo, ma l’epoca degli iPhone, vision pro e delle soglie da mille miliardi di capitalizzazione erano ancora di là da venire.
Qualcuno avrebbe potuto capire così tanti anni fa quale sarebbe stato il successo di Apple?
La risposta è che in parte, alcuni segnali potevano sicuramente essere riconosciuti anche agli inizi, tuttavia l’esito di grande successo che abbiamo osservato, non solo non era affatto scontato, ma è stato anche più volte messo in discussione da eventi e circostanza contingenti come ad esempio l’estromissione e poi il rientro del fondatore Steve Jobs e la concorrenza di altri grandi operatori di successo. Dunque la chiave da tenere a mente è che la strategia di riconoscere per tempo i “vincitori” presenta rischi molto rilevanti
Come si fa a selezionare i vincitori senza rischiare troppo?
Una strategia messa in pratica con grande successo da un investitore leggendario come Warren Buffet consiste nell’attendere che la capacità di creare valore di un’azienda sia stata già ampiamente dimostrate e che sussistano i presupposti perché continui e cresca nel tempo. La Berkshire Hathaway, società attraverso la quale l’oracolo di Omaha (come viene chiamato Buffet dai propri ammiratori) ha investito in Apple nel 2016, quando il fondatore di Apple Steve Jobs era defunto da 5 anni e la società aveva dimostrato di poter prosperare anche senza di lui e tutti gli elementi di forza che hanno reso il titolo famoso erano già di pubblico dominio da decenni.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica. Vi ricordo anche che ultimamente sto realizzando dei percorsi di educazione finanziaria nelle scuole e degli incontri di formazione inquadrati nei programmi di welfare aziendale
Come trovare il bilanciamento tra titoli ad alto potenziale e gestione dei rischi?
Un approccio molto semplice e alla portata di tutti potrebbe essere il seguente: se siamo molto esperti in un campo specifico, abbiamo studiato a approfondito molto una determinata società e possediamo una solida quantità di elementi per poter supporre che quella azienda, che ha già dimostrato di creare valore, continuerà a farlo nel tempo e in misura maggiore rispetto ai propri concorrenti e alla media del mercato, e se inoltre, dulcis in fundo, abbiamo anche una propensione al rischio sufficientemente sviluppata allora possiamo scommettere una certa quota dei nostri risparmi su quel titolo e continuare a farlo nel tempo, se questi elementi permangono. In tutti gli altri casi è evidentemente preferibile delegare le scelte di investimento a professionisti e acquistare prodotti di risparmio gestito.
Quindi non dobbiamo inseguire le Apple di domani ?
Possiamo farlo, comprendendone bene i rischi, valutando i potenziali rendimenti e partendo sempre da una solida valutazione della propria posizione individuale di finanza personale.
Vi ricordo che per chi desidera un servizio personalizzato di formazione o assistenza nelle scelte di finanza personale c’è anche il servizio di financial coach che si basa su una serie di conference call e di interazioni via email, prevede un compenso concordato in base alle esigenze specifiche, con pagamento annuale posticipato e quindi del tutto subordinato alla soddisfazione e al valore aggiunto percepito dal servizio.
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