Buy the dip: è il momento di comprare?
La risposta è "dipende" e meglio non illudesti su quando rivendere
Negli episodi precedenti abbiamo parlato della correzione registrata sui mercati azionari dall’inizio dell’anno. Abbiamo visto che la maggioranza dei commentatori vedono come causa principale le attese per un rialzo dei tassi di interesse nel corso dell’anno, legate ad una inversione di tendenza nella politica monetaria che da un lato vede in larga misura esaurito il compito di contrastare le conseguenze negative della pandemia e dall’altro deve preoccuparsi e occuparsi di tensioni inflazionistiche che non si vedevano da decenni.
Il meccanismo finanziario per il quale a tassi di interesse più elevati corrispondono valori attuali più bassi dei flussi di cassa attesi è stato spiegato nei video delle pillole Youtube e sarà ripreso nella serie sulla “finanza per ragazzi” che trovate anche su questo podcast.
Quando i mercati calano, chiarito più volte che non è il caso di vendere è ragionevole e logico chiedersi se non sia il caso di comprare. A questo proposito, leggendo i commenti di molti analisti che trovate nei link al podcast e di cui abbiamo parlato anche negli episodi precedenti c’è un consenso abbastanza ampio sulla prospettiva che la correzione possa essere temporanea e che quindi costituisca una buona occasione di acquisto.
Più volte su questo podcast e nelle pillole video abbiamo messo in guardia contro i rischi dell’attivismo eccessivo e abbiamo ricordato come inseguire il market timing ossia l’idea di comprare quando i mercati scendono e vendere quando salgono sia una scelta molto spesso perdente per i piccoli risparmiatori. Questo però non è in contraddizione con la possibilità di accumulare nelle fasi di correzione in un’ottica di lungo termine.
Illustriamo la questione nel linguaggio semplificato de “La Finanza in Soldoni”. Cercare di comprare e vendere battendo i mercati è in genere una cattiva idea: tutta l’evidenza che abbiamo su questo tema ci dice che non riuscendo a prevedere correttamente l’andamento dei mercati i risparmiatori che cercano di entrare e uscire al momento giusto guadagnano di meno e pagano più commissioni.
Tuttavia quelli che si dedicano ad un accumulo graduale in un ottica di medio e lungo termine e investono in modo diversificato una piccola somma tutti i mesi potrebbero considerare l’idea di aumentare l’importo investito durante le fasi di correzione. Questo migliora la performance di lungo periodo a patto che non si abbia poi la pretesa di rivendere al momento giusto, perché nessuno è in grado di prevederlo con precisione.
Dunque, comprare e vendere con troppa frequenza è controproducente, mentre per chi attua una strategia di investimento a piccole dosi, può avere senso aumentare l’importo impiegato nelle fasi come quella che stiamo attraversando. L’importante è tenere sempre a mente che i mercati finanziari e in particolare quelli azionari sono soggetti ad oscillazioni di breve termine del tutto imprevedibili e che dovremmo destinare a questo tipo di risparmio solo le somme di cui non avremo bisogno a breve termine.
Per concludere, la risposa alla domanda se è il momento di comprare non è univoca e dipende dalle proprie preferenze, competenze e dagli strumenti a disposizione. Chi vuole fare scommesse di breve termine dovrebbe fare molta attenzione e tenere presente che il rischio che la correzione non sia breve o si trasformi in un calo più profondo e duraturo esiste e non si può eliminare. Chi ha un’ottica di impiego graduale in strumenti diversificati su un orizzonte di lungo periodo e dispone di soldi che non gli servono a breve potrebbe considerare di aumentare la dose del proprio programma di risparmio a patto di non farsi l’illusione di raccoglierne troppo presto i frutti.
Vi ricordo che la finanza in soldoni è anche un podcast e una serie di video e che la finanza per ragazzi dove racconto in maniera ancora più semplice i meccanismi finanziari potrebbe diventare un libro nella seconda metà dell’anno. Continuate a seguire la finanza in soldoni a presto.