La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
La Commissione Europea ha pubblicato un nuovo set di regole volto a tutelare maggiormente gli investitori non professionali, a correggere alcune incongruenze presenti nella normativa di riferimento e a disciplinare i potenziali conflitti d’interesse relativi ai compensi percepiti da chi distribuisce prodotti finanziari.
L'obiettivo della nuova normativa è di offrire agli investitori retail la possibilità di prendere decisioni di finanza personale che rispondano alle loro esigenze e preferenze, garantendo che siano trattati in modo equo e debitamente tutelati. In questo modo potranno sentirsi più fiduciosi e agire con maggiore sicurezza approfittando in pieno delle opportunità offerte dal mercato unico dei capitali in Europa.
Le norme sulla tutela degli investitori attualmente sono distribuite in diverse normative settoriali , tra cui la MiFID, il regolamento PRIIP, la direttiva OICVM, la direttiva sui GEFIA, la direttiva Solvency II e la direttiva sulla distribuzione assicurativa. Le norme possono variare da un atto all'altro e a volte possono essere incoerenti, creando un insieme di obblighi che genera confusione negli investitori al dettaglio. Allo stesso tempo, con la digitalizzazione i modelli di distribuzione sono cambiati e sono nate nuove forme di marketing degli strumenti finanziari rivolte ai clienti al dettaglio.
Per fronteggiare queste criticità la Commissione ha raccolto dati sulla base dei quali ha costruito la proposta che è stata pubblicata in questi giorni.
Quali sono gli obiettivi del pacchetto sugli investimenti al dettaglio?
Come annunciato nel Piano d'azione 2020 per l’unificazione dei mercati dei capitali a livello europeo, l'obiettivo della Commissione è rendere l'UE un luogo ancora più sicuro in cui investire i propri risparmi a lungo termine. La proposta della commissione mira a migliorare il quadro normativo in modo che i consumatori siano messi in condizione di prendere decisioni di investimento in modo consapevole e di garantire che siano trattati in modo equo e debitamente protetti.
Le misure proposte mirano a rafforzare la fiducia degli investitori retail nei mercati dei capitali e ad aiutarli a ottenere risultati migliori con i loro investimenti, in modo che possano prepararsi per il loro futuro, come la pensione. A sua volta, l'aumento della fiducia nei mercati dei capitali sarà essenziale per il successo dell'Unione dei mercati dei capitali e per incoraggiare la partecipazione degli investitori al dettaglio nel medio termine.
L’obiettivo di fondo è snellire e modernizzare il quadro normativo esistente, per porre gli interessi dei consumatori al centro degli investimenti al dettaglio e garantire che gli investitori al dettaglio ricevano lo stesso trattamento e la stessa protezione a prescindere dai prodotti di investimento, dai canali di marketing e di distribuzione scelti. In un contesto di invecchiamento della popolazione dell'UE e di allungamento dell'aspettativa di vita, gli investimenti a lungo termine nei mercati dei capitali potrebbero aiutare le persone a ottenere rendimenti più elevati e sostenibili e un reddito complementare per la pensione, aumentando al contempo la quantità di capitale orientato al lungo termine che può essere convogliato nell'economia.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica. Se vi piacciono i contenuti di questo podcast iscrivetevi alla newsletter e al canale youtube dove trovate anche le pillole video. Vi segnalo anche che ultimamente sto realizzando dei percorsi di educazione finanziaria nelle scuole e degli incontri di formazione inquadrati nei programmi di welfare che le aziende possono offrire ai propri dipendenti. Anche per queste iniziative il contatto è sempre mfamularoblog@gmail.com
Qual è il problema della partecipazione retail ai mercati dei capitali nell'UE?
Il livello di partecipazione al dettaglio nei mercati dei capitali dell'UE rimane basso rispetto ad altre economie avanzate. Nel 2021, circa il 17% del patrimonio delle famiglie dell'UE era detenuto in titoli finanziari (azioni quotate, obbligazioni, fondi comuni di investimento e strumenti finanziari derivati), ben al di sotto degli importi detenuti dalle famiglie statunitensi.
Gran parte della ricchezza finanziaria delle famiglie dell'UE è detenuta sotto forma di depositi bancari che offrono un rendimento trascurabile. Allo stesso tempo, gli investimenti a lungo termine nei mercati azionari hanno prodotto guadagni sostanziali in passato. Ciò suggerisce che un'ampia percentuale di consumatori potrebbe aver perso l'opportunità di beneficiare dei rendimenti degli investimenti sul mercato dei capitali.
Una delle ragioni che spiegano questa tendenza è la scarsa fiducia degli investitori retail europei nei mercati dei capitali. Il quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo ha generalmente classificato i servizi di investimento tra i servizi di cui i consumatori si fidano meno. Per quanto riguarda in particolare la consulenza sugli investimenti, secondo un recente sondaggio di Eurobarometro , il 45% dei consumatori non è sicuro che la consulenza ricevuta dagli intermediari finanziari sia principalmente nel loro interesse.
Infine, gli investitori retail non sempre ottengono le migliori condizioni: i prodotti e i servizi offerti agli investitori al dettaglio spesso comportano spese e commissioni elevate che hanno un impatto negativo sul rendimento degli investimenti. Ad esempio, nel 2021, ai clienti retail sono state addebitate in media circa il 40% in più rispetto agli investitori istituzionali per tutte le classi di attività.
Gli investitori al dettaglio dipendono fortemente dai servizi di consulenza e i prodotti di investimento al dettaglio nell'UE sono prevalentemente distribuiti attraverso un modello basato sulle commissioni, in cui i distributori ricevono commissioni dai produttori dei prodotti per i prodotti che raccomandano e vendono agli investitori al dettaglio. Le norme vigenti non attenuano sufficientemente i potenziali conflitti di interesse che possono insorgere in questo modello di distribuzione e che possono portare alla vendita di prodotti più costosi che offrono risultati non ottimali agli investitori al dettaglio.
Il rischio di risultati non ottimali per gli investitori al dettaglio è aggravato dall'attuale contesto economico e dal significativo passaggio da un contesto di bassi tassi di interesse a un contesto di alta inflazione e tassi di interesse in aumento. L'aumento del costo della vita e l'erosione dei risparmi rendono ancora più importante che i rendimenti degli investimenti al dettaglio non vengano erosi da commissioni elevate e che il quadro normativo sia efficace nel favorire un mercato efficiente che offra migliori risultati di investimento.
Per riassumere la Commssione Europea è intervenuta con una proposta per modificare la normativa riguardante gli investitori non professionali per risolvere alcune contraddizioni presenti nelle regole esistenti e per limitare i conflitti di interesse impliciti nel modello più diffuso in base al quale il ruolo di consulente e di venditore sono sovrapposti.
Nel dettaglio la nuova proposta si propone di:
informare meglio gli investitori al dettaglio sui prodotti e i servizi di investimento con modalità più pertinenti e uniformi, adeguando le norme sull'informativa all'era digitale e alle sempre maggiori preferenze di sostenibilità degli investitori;
aumentare la trasparenza e la comparabilità dei costi imponendo al riguardo l'uso di una presentazione e di una terminologia uniformi. Questo garantirà che i prodotti d'investimento siano effettivamente redditizi per gli investitori al dettaglio;
affrontare i potenziali conflitti di interessi nella distribuzione dei prodotti di investimento vietando gli incentivi alle vendite che si limitano all'esecuzione dell'ordine (cioè quelle in cui non è fornita alcuna consulenza) e facendo in modo che la consulenza finanziaria corrisponda all'interesse superiore degli investitori al dettaglio. ;
tutelare gli investitori al dettaglio contro il marketing fuorviante garantendo che gli intermediari finanziari (i consulenti) si assumano la totale responsabilità dell'uso (e dell'uso improprio) delle loro comunicazioni di marketing, anche quando sono effettuate tramite i social media, o tramite celebrità o altre terze parti da essi remunerate o incentivate;
Vi ricordo che per chi desidera un servizio personalizzato di formazione o assistenza nelle scelte di finanza personale c’è anche il servizio di financial coach che si basa su una serie di conference call e di interazioni via email, prevede un compenso concordato in base alle esigenze specifiche, con pagamento annuale posticipato e quindi del tutto subordinato alla soddisfazione e al valore aggiunto percepito dal servizio.
La finanza in Soldoni è un progetto multicanale che include un podcast questa newsletter (iscrivetevi per rimanere aggiornati) una serie di video su Youtube e un libro. Se i contenuti vi piacciono segnalatevi ai vostri contatti e suggeritegli di iscriversi alla Newsletter e al Canale YouTube.
Check my personal blog mostly in Italian
See my full professional profile (available for consulting projects)
My Podcast on Financial News and Education
My new Podcast on Italian Politics