La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
In questo podcast vorrei intervenire brevemente sul dibattito attualmente in corso in merito alla proposta della Commissione Europea di abolire le retrocessioni di commissioni sul collocamento di prodotti finanziari. La posizione di questa rubrica è che una remunerazione collegata alla tipologia di prodotti suggeriti costituisca un evidente conflitto d’interesse e che, a fronte delle comprensibili resistenze politiche nei confronti di una modifica a questa struttura la via maestra passi da una maggiore consapevolezza da parte dei risparmiatori dei costi sostenuti e di come le commissioni possano incidere sulla consulenza che ricevono.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica. Potete anche provare gratuitamente il servizio di financial coach che si basa su una serie di conference call e di interazioni via email, prevede un compenso concordato in base alle esigenze specifiche, con pagamento annuale posticipato e quindi del tutto subordinato alla soddisfazione e al valore aggiunto percepito dal servizio.
Qual è in sintesi l’oggetto della discussione?
Nella maggioranza dei paesi europei esiste una commistione tra il ruolo di “venditore” e quella di consulente, in pratica l’addetto allo sportello, di banca o delle poste oppure il promotore finanziario o l’agente assicurativo, vi offrono un servizio che è a metà strada tra la consulenza in merito ai prodotti che sono più adatti alle vostre esigenze e preferenze e il collocamento di prodotti finanziari che gli riconoscono le commissioni più elevate.
Solo due paesi l’Inghilterra, che è uscita dall’Unione Europea e l’Olanda hanno abolito la possibilità di retrocedere le commissioni ritenendo che un modello basato sulla consulenza indipendente sia più trasparente, meno distorto e preveda oneri più contenuti per i risparmiatori. A questo proposito, le analisi svolte dalla commissione per l’elaborazione della proposta hanno rilevato che in media i costi registrati nei sistemi dove vige la retrocessione delle commissioni sono più elevati.
I governi di tutti i paesi dell’unione ad eccezione dell’Olanda hanno opposto resistenza a questa proposta adducendo come giustificazione l’idea che i consumatori potrebbero non voler pagare separatamente la consulenza e, limitando il compenso al collocamento di prodotti di terzi, si finirebbe con un sistema più ristretto dove ognuno vende solo i propri prodotti. In sintesi l’impossibilità di ottenere commissioni retrocessa dai gestori indurrebbe chi colloca i prodotti a non fornire il servizio di consulenza.
Premettendo che non percepisco alcuna commissione da nessun gestore o collocatore vi fornisco la mia opinione sulla questione:
È abbastanza evidente che ci sono diversi casi, in particolare per gli intermediari finanziari più tradizionali nei quali la qualità della consulenza è scarsa e tutt’altro che disinteressata – si tratta della condizione peggiore perché i risparmiatori ottengono un servizio scarsa qualità a costi elevati
Ci sono situazioni più intermedie, in particolare da parte delle istituzioni che hanno una vasta gamma di prodotti da collocare, in quel caso il conflitto d’interesse si riduce, ma rimane la concreta prospettiva di registrare oneri più elevati rispetto ai modelli di consulenza indipendente
Esiste un chiaro problema politico per il quale una modifica radicale dello status quo verrebbe a intaccare degli interessi consolidati, nello specifico quelli dell’industria che trae guadagni ingenti da questo modello di applicazione delle commissioni – ne consegue che è improbabile che si assista in tempi brevi ad una riduzione delle retrocessioni imposta per via normativa
Questa rubrica promuove da sempre la consapevolezza individuale delle decisioni in materia di impiego del risparmio e il miglioramento delle competenze in materia finanziaria onde poter meglio valutare i costi e benefici dei servizi acquistati. Se la legge non cambierà in tempi brevi potrete iniziare da subito a reagire ai cattivi servizi a costi elevati semplicemente scegliendo di affidarvi ad intermediari diversi, negli scorsi episodi ho parlato di alternative per l’acquisto di fondi comuni come i marketplace on line e di gestioni patrimoniali in ETF realizzate da Roboadvisor:
le opportunità ci sono già, dovete solo valutarle e decidere quale è per voi più conveniente -questo pocast continuerà ad aiutarvi su questa strada
Il contenuto di questo podcast non costituisce consulenza finanziaria e non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento. Per supporto nelle proprie scelte di impiego di risparmi suggerisco di rivolgersi a professionisti abilitati.
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