La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Dopo aver parlato abbastanza di crisi bancarie e politica monetaria, argomenti sui quali sicuramente torneremmo in futuro, vorrei dedicare questo episodio alle dividend stocks, azioni che si caratterizzano per la scelta strategica di pagare dividendi elevati con regolarità. Si tratta di uno strumento che può rivelarsi interessante in un periodo storico caratterizzato da elevata inflazione e tassi in crescita come quello che stiamo attraversando, tenendo tuttavia sempre a mente i rischi connessi con l’investimento in titoli azionari e i vantaggi derivanti dall’utilizzo di organismi di investimento collettivo come fondi ed ETF.
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Cosa sono le dividend stock e perché vale la pena dedicargli una puntata?
Con questa definizione si qualificano quelle azioni che per una precisa e deliberata scelta strategica pagano con regolarità dividendi abbastanza elevati rispetto alla media delle altre aziende quotate. Nel folklore della terminologia anglosassone si qualificano come dividend aristocrats le azioni che fanno parte dell’indinge S&P 500 e hanno pagato dividendi in modo regolare per 25 anni consecutivi, hanno aumentando ogni anno l’importo pagato. Sono definiti dividend kings quei titoli che hanno pagato dividendi crescenti per un periodo di 50 anni.
Come ribadito più volte in questo podcast e nelle pillole video su youtube, la performance passata non ci da alcuna garanzia di risultati futuri e una storia fatta di dividendi crescenti anche se dura da 25 o 50 anni non è di per se un elemento sufficiente a giustificare una scelta di investimento.
Dunque quello che possiamo fare in questo episodio è illustrare le caratteristiche di questa tipologia di titoli e inquadrarli come al solito in una strategia di investimento più ampia che deve tenere conto delle esigenze individuali e dell’andamento generale dell’economia e dei mercati finanziari.
A me piace considerare le dividend stock come dei titoli che, in senso lato, si presentano come una specie di ibrido tra le obbligazioni e le azioni e questo è già uno spunto per come inserirle nella costruzione del proprio portafoglio: come le obbligazioni presentano dei pagamenti regolari, ma trattandosi di azioni non hanno una scadenza e risentono maggiormente delle oscillazioni dei mercati finanziari. Dunque immaginando una successione degli strumenti finanziari ordinata per rischio e rendimento e divista nelle tre asset class tradizionali di liquidità, obbligazionario e azionario, le dividend stocks si collocano a cavallo tra obbligazionario e azionario risultando mediamente più rischiose e reditizie delle obbligazioni, ma meno delle altre azioni che non adottano questa strategia.
Quali sono i pregi e difetti di questi titoli?
I pregi riguardano la presenza di pagamenti regolari, che ne fanno un valido strumento per integrare il reddito, in particolare in periodi di alta inflazione e tassi crescenti, una struttura finanziaria robusta necessaria per sostenere pagamenti crescenti per lunghi periodi di tempo e una volatilità tipicamente inferiore rispetto alle altre azioni. Per quanto riguarda i potenziali difetti, in primo luogo il pagamento dei dividendi comporta l’assoggettamento a tassazione dei profitti e in secondo luogo può denotare un minore potenziale di crescita sia per l’azienda sottostante che per il valore di mercato del titolo.
Come riflessione di carattere generale va anche detto che per i piccoli risparmiatori che non hanno competenze e tempo per analizzare i singoli titoli è sempre preferibile utilizzare strumenti di risparmio gestito esistono molti fondi ed ETF dedicati specificamente a questa tpologia di titoli
Quali conclusioni possiamo trarre?
Le dividend stock nell’ambito degli investimenti azionari hanno carattere difensivo e verosimilmente sacrificano una parte della crescita e della redditività futura per garantire flussi di cassa regolari nel presente
Possono rivelarsi uno strumento utile per integrare il reddito in fasi difficili come quella che stiamo attraversando perché offrono pagamenti regolari come le obbligazioni senza essere altrettanto sensibili all’andamento dei tassi d’interesse
L’allocazione in questo strumento dovrebbe in ogni caso limitarsi a fondi che potete destinare al medio e lungo periodo
Vi ricordo che per chi desidera un servizio personalizzato di formazione o assistenza nelle scelte di finanza personale c’è anche il servizio di financial coach che si basa su una serie di conference call e di interazioni via email, prevede un compenso concordato in base alle esigenze specifiche, con pagamento annuale posticipato e quindi del tutto subordinato alla soddisfazione e al valore aggiunto percepito dal servizio.
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