Le crisi politiche non sono una novità per il nostro paese e non dovrebbero sorprendere più di tanto. Quella innescata dalla mossa del leader 5 Stelle Conte, tuttavia, appare in qualche misura più irresponsabile del solito considerando che, al più, potrebbe anticipare le elezioni di pochi mesi al prezzo di indebolire fortemente la posizione internazionale del nostro paese, in un momento particolarmente critico come quello che stiamo attraversando a causa del conflitto in Ucraina e di una possibile combinazione di minor crescita economica associata ad elevata inflazione.
Cosa comporta questo per i nostri risparmi? Molto meno di quanto tanti allarmisti non vogliano far credere. L’instabilità politica tipicamente contribuisce a far crescere lo spread tra BTP e Bund e nei podcast scorsi abbiamo spiegato il significato di questo indicatore. Nelle circostanze attuali si può dire che questo effetto sia comunque limitato per il momento, in parte perché una certa instabilità politica era già inclusa nelle valutazioni di mercato e in parte perché i fattori che maggiormente influenzano le aspettative degli operatori riguardano le misure di politica monetaria restrittiva attese nei prossimi e lo scudo antispread di cui pure abbiamo parlato nei giorni scorsi.
Discorso analogo per i mercati azionari: le crisi politiche italiane ormai influenzano di poco e solo la borsa di Milano (e dunque non dovrebbero preoccupare chi ha un portafoglio diversificato su base internazionale) dal momento che anche per i listini di borsa le determinanti maggiori riguardano le prospettive Macro legate all’inflazione ancora elevata e alle possibili prospettive in termini di minore crescita ecoomica.
Per riassumere, la crisi di governo ci ricorda quanto inadeguata e irresponsabile possa essere la nostra classe politica, ma per nostra fortuna i suoi effetti sui mercati finanziari sono abbastanza limitati e non dovrebbero destar particolari preoccupazioni. Le turbolenze nazionali ci ricordano quanto utile e importante sia perseguire una diversificazione dei propri portafogli a livello internazionale e includendo asset class differenziate sia obbligazionarie che azionarie.