Econopoly sui Lanzichenecchi di Elkann
Sicuri che la prima di Italo sia davvero prima classe?
Vi segnalo il testo di un post che ho pubblicato su Econopoly24 del Sole24Ore
Un articolo recente di Alain Elkann è diventato virale grazie a un sapiente mix di autoproclamata superiorità culturale (storico cavallo di battaglia a sinistra) e di deliberata provocazione del latente sentimento di avversione nei confronti delle persone facoltose (che non manca di fare colpo a destra). Al di la delle critiche e discussioni suscitate dal pezzo (il comitato di redazione di Repubblica si è dissociato dall’articolo) io ci vedo una buona occasione per trarre tre lezioni di economia e alcuni utili spunti di riflessione sulla società contemporanea.
Una volta in prima classe viaggiavano i ricchi e i manager, quelli che erano disposti a pagare un prezzo più alto per ottenere un servizio di trasferimento del tutto analogo a quello offerto alle classi economiche dello stesso convoglio, a meno di qualche marginale differenza rispetto al confort della carrozza.
Oggi un passeggero sveglio, che monitora le promozioni e sa scegliere il momento in cui effettuare la prenotazione, può acquistare un posto in prima classe ad un prezzo che è una frazione della tariffa intera applicata alla classe economica. Assumendo che i Lanzichenecchi dell’articolo non siano disponibili a investire metà del costo della vacanza che si apprestavano a trascorrere in un biglietto ferroviario è lecito supporre che abbiano appunto approfittato di una promozione temporanea e che siano riusciti con un accurato tempismo ad assicurarsi il biglietto ad un costo molto contenuto.
La prima lezione che possiamo trarre dall’articolo controverso è che il meccanismo delle tariffe flessibili, reso possibile dagli sviluppi della tecnologia e dall’apertura dei mercati alla concorrenza di più operatori, realizza una sorta di “democratizzazione” grazie alla quale alcuni servizi che in passato erano appannaggio dei clienti più facoltosi (o dei manager e professionisti con la possibilità di trasferire il costo dei propri viaggi sui clienti o datori di lavoro) sono ora alla portata di tutti. Si tratta ovviamente di innovazioni che assieme alle opportunità portano anche dei rischi e delle responsabilità, come testimoniato dal mercato dei servizi finanziari sul quale è dovuta intervenire la Commissione Europea per contenere gli abusi legati a informazioni fuorvianti e commissioni applicate per servizi inesistenti.
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