FinanzaxRagazzi Perché le borse salgono e scendono ?
Gli operatori comprano e vendono in base alle aspettative
Nuovo episodio della Finanza X Ragazzi – stesso tono leggero della finanza in soldoni, ma un’attenzione maggiore ai giovani. Dall’inizio dell’anno abbiamo assistito ad un calo dei principali mercati azionari che abbiamo commentato nel podcast illustrandone le cause probabilmente legate a ad una crescita attesa dei tassi d’interesse e ricordando che per i risparmiatori che adottano una strategia graduale d’investimento le fasi di ribasso dei mercati non devono causare apprensione, ma anzi possono costituire una occasione di accumulo a prezzi di saldo.
Ma facciamo un passo indietro: perché i mercati finanziari salgono e scendono? Spesso l’imprevedibilità del loro andamento viene associato all’azzardo e alle scommesse e non a caso nel lessico italiano si parla di giocare in borsa. Proviamo raccontare la storia in modo semplice e senza tecnicismi.
I mercati finanziari sono il luogo dove si incontrano quelli che vogliono vendere dei titoli si incontrano con quelli che vogliono comprarli e si mettono d’accordo su un prezzo per lo scambio. Per semplificare diciamo che i titoli sono azioni e obbligazioni. Le azioni sono un pezzetto della proprietà di un’azienda. Danno diritto a votare per la nomina degli organi sociali che governano una società e danno anche diritto ad incassare i dividendi che sono una parte degli utili che chi governa la società decide di distribuire.
Ogni azienda è governata da qualcuno che decide la strategia di come operare, vendo in Italia oppure all’estero, realizzo prodotti di alta qualità che costano molto oppure prodotti meno raffinati che costano meno oppure una via di mezzo. Dopo che i vertici hanno deciso e fissato una strategia poi qualcuno la deve realizzare e saranno i manager, i dipendenti i collaboratori ecc. Il governo dell’azienda è esercitato dai suoi proprietari o da qualcuno che è delegato a farlo dai proprietari.
Nelle aziende molto grandi i proprietari sono tanti e votano per nominare gli organi che governano l’azienda. Un’azienda abbastanza grande può quotarsi in borsa il che vuol dire che le azioni che rappresentano la sua proprietà vengono scambiate tutti i giorni. Quando parliamo di dividendi parliamo di una voce eventuale: le aziende non sono obbligate a pagarli. Ad ogni chiusura di bilancio se il totale dei ricavi è maggiore dei costi si realizza un utile, in caso contrario c’è una perdita. Le aziende che hanno un utile possono decidere di distribuirne una parte agli azionisti oppure accantonarlo.
Le obbligazioni sono titoli che invece di rappresentare un pezzo della proprietà come le azioni rappresentano un credito verso l’azienda. Gli obbligazionisti hanno diritto a ricevere periodicamente delle cedole, spesso di valore prefissato e a determinate scadenze di vedersi rimborsato il capitale prestato.
Riepilogando i mercati finanziari sono il posto dove chi vuole comprare e vendere titoli si incontra per perfezionare lo scambio. I titoli per semplicità possono essere azioni o obbligazioni. Le prime rappresentano un pezzo della proprietà verso un’azienda e danno diritto di voto per il governo dell’impresa e all’incasso dei dividendi che possono essere distribuiti solo se il bilancio è in utile e se chi governa l’impresa decide che non è meglio accantonarli. Le seconde rappresentano un credito frutta degli interessi e prevede il rimborso del capitale prestato a determinate scadenze.
Ok capito cosa succede sui mercati, perché i prezzi si muovono in modo imprevedibile? Perché i prezzi a cui avvengono gli scambi sono il risultato delle diverse aspettative da parte degli operatori sul futuro delle imprese. Se io possiedo azioni di Meta, il nuovo nome di Facebook quando leggo sui giornali che il social ha perduto una parte dei suoi utenti in favore di Tik Tok e che provvederà ad accantonare il proprio esperimento di creare una stable coin potrei pensare che l’azienda non ha futuro e potrei voler vendere le mie azioni. Devo trovare qualcuno che la pensa in modo opposto al mio, che ritiene che l’azienda si riprenderà come ha già fatto in passato e questo qualcuno potrebbe essere disposto a comprare le mie azioni. Se siamo in tanti a voler vendere le azioni e in pochi a volerle comprare i prezzi gradualmente scenderanno.
Dunque, i mercati oscillano perché le aspettative di chi compra e vende cambiano nel tempo e nel breve termine sono spesso influenzate da buone e cattive notizie. Inoltre sui mercati si incontrano operatori che hanno strategie molto diverse. Alcuni hanno una strategia legata al valore di fondo delle aziende e sceglieranno quali azioni comprare senza preoccuparsi troppo della quotazione presente perché confidano che nel medio e lungo termine il valore delle aziende sane salirà. Altri avranno strategie slegate dal valore di fondo e punteranno a sfruttare in modo opportunistico le fluttuazioni cercando di comprare le azioni quando i prezzi scendono e rivendere quando salgono. Ci sono operatori che cavalcano le fasi di ribasso con vendite allo scoperto, cioè scommettono sul crollo ulteriore dei titoli vendendoli senza possederli e confidano di comprarli in seguito a prezzo più basso.
Insomma i mercati salgono e scendono a causa delle aspettative e delle diverse strategie di chi compra e chi vende. Nel breve termine è quasi impossibile prevedere l’andamento delle singole azioni e dell’intero mercato, tuttavia possiamo essere ragionevolmente convinti che al netto di oscillazioni temporanee le aziende di successo vedranno crescere il valore delle proprie quotazioni nel tempo. Tuttavia esiste sempre il rischio che le aziende vadano male falliscano e questo porta a zero il valore delle loro azioni.
Investire nei mercati finanziari è rischioso, in particolare se si sceglie di acquistare le azioni o le obbligazioni di una singola azienda. Per rischiare di meno si possono acquistare prodotti come gli ETF che ripartiscono il rischio dell’investimento su molte azioni e sono uno strumento più adatto ai piccoli risparmiatori.