FMI: scenario sfidante per l'Italia
Dopo la gestione positiva della pandemia occorre mantenere la crescita
Il consiglio esecutivo del Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato i risultati della consultazione sul nostro paese svolta sensi dell'Articolo IV del proprio statuto. Si tratta del prodotto finale di un processo articolare che prevede discussioni bilaterali con il paese membro, e una visita, di cui abbiamo parlato in un podcast precedente.
In sintesi dopo una gestione ottimale dell'emergenza pandemica il paese era avviato su un sentiero di crescita economica sostenuta anche grazie alle riforme e alle aspettative ottimistiche per il PNRR. Il ritorno dell'inflazione a livello globale, aggravato dagli effetti del conflitto in Ucraina ha messo in discussione questo percorso virtuoso rivedendo al ribasso le prospettive di crescita. Per evitare i rischi connessi alla sostenibilità del debito è necessario insistere sulle riforme e promuovere la crescita del paese.
Secondo il fondo, l'economia italiana si è ripresa vigorosamente dal calo della produzione legato al COVID e ha evitato di subire danni economici. L'occupazione e la partecipazione alla forza lavoro si sono pienamente riprese, i prestiti in sofferenza delle banche hanno continuato a diminuire e le loro posizioni patrimoniali si sono rafforzate. Tuttavia, l'economia si trova ora ad affrontare nuove sfide importanti.
La guerra in Ucraina e le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali legate al COVID hanno fatto salire i prezzi dell'energia e l'inflazione in generale e hanno intensificato la carenza di prodotti chiave, anche se la domanda globale sta rallentando. Garantire un'adeguata fornitura di energia è una priorità. Una grave siccità nella parte settentrionale del Paese metterà ulteriormente sotto pressione i prezzi dei prodotti alimentari e aggraverà le sfide legate alla sicurezza energetica. I rendimenti dei titoli di Stato italiani sono aumentati e gli spread si sono ampliati a causa della prospettiva di inasprimento delle politiche monetarie e dell'incertezza politica in un contesto di indebolimento delle prospettive globali. Il rilancio della crescita tendenziale è essenziale per rafforzare le finanze pubbliche al fine di raggiungere gli obiettivi sociali, climatici e di altro tipo, moderando al contempo l'elevato livello del debito pubblico.
Il consiglio direttivo ha elogiato l'efficace risposta politica delle autorità alla pandemia, che ha consentito una ripresa robusta e completa. Tuttavia, le nuove sfide poste dall'aumento dei prezzi dell'energia legato all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, nonché l'inasprimento delle condizioni finanziarie, le interruzioni della catena di approvvigionamento globale e l'incertezza politica hanno notevolmente offuscato le prospettive economiche. Insieme alla debolezza della produttività di lunga data, questi fattori fanno emergere i rischi associati all'elevato debito pubblico italiano.
E’ stata poi sottolineata la necessità di migliorare in modo sostenuto e decisivo i saldi di bilancio, a partire da quest'anno, risparmiando parte dell’entrate in eccesso rispetto alle aspettative. Sono stati elogiati gli sforzi preventivi delle autorità per rafforzare la sicurezza delle forniture energetiche e hanno raccomandato che le compensazioni per l'aumento dei prezzi dell'energia siano temporanee e mirate e che vengano mantenuti i segnali di prezzo.
La razionalizzazione della spesa corrente, l'allargamento della base imponibile, il rafforzamento del rispetto delle norme fiscali e l'attuazione di riforme che favoriscano la crescita, tra cui la pubblica amministrazione, la giustizia civile e la concorrenza, sono necessari per raggiungere e mantenere un avanzo primario consistente che consenta di mantenere il debito pubblico su un percorso saldamente discendente.