Nei podcast precedenti abbiamo parlato dello scudo anti-spread e delle preoccupazioni in merito alla possibilità che la BCE si trovi ad affrontare una nuova crisi dei debiti sovrani. Per comprendere meglio questo scenario e le politiche necessarie ad evitarlo è necessario ritornare sul concetto di sostenibilità del debito pubblico che trovate illustrato con parole semplici nel capitolo 3 della finanza in soldoni.
SI tratta di un concetto abbastanza complesso, che richiede anche alcune nozioni di matematica per essere espresso in modo corretto. Mantenendo l’approccio semplificato di questo podcast proviamo a illustrare la questione in modo intuitivo.
Il punto di partenza è che non è importante quanto il debito pubblico sia grande in valore assoluto, quello che conta è la sua dimensione rispetto al prodotto interno lordo di una nazione. Dunque non conta se il debito è 1000 o 10 o 100mila miliardi, conta se è pari al 50 al 70 al 100 o al 150% del prodotto interno lordo. Premesso che non esistono leggi generali o criteri validi per tutti una indicazione abbastanza utile è che un valore del 60% come rapporto tra debito e pil è ritenuto un valore accettabile ed in passato è stato indicato come obiettivo di lungo termine nelle raccomandazioni date ai paesi europei.
Chiarito che quel che conta è il rapporto debito/pil e che un livello di riferimento accettabile può essere il 60% altro elemento fondamentale è capire che al di la della misurazione di questo rapporto in un dato anno, è molto importante la sua evoluzione nel tempo. Un rapporto che cresce è indicatore negativo, all’opposto se il valore scende è un dato positivo.
Ultimo elemento da tenere presente è il confronto tra tasso d’interesse pagato sul debito e crescita dell’economia. Se il tasso d’interesse è più alto del tasso di crescita dell’economia nel tempo è probabile che il rapporto debito/pil peggiori e quindi viene considerato un segnale d’allarme. In generale l’economia cresce ad un tasso più elevato del tasso medio pagato sul debito si ritiene che il debito pubblico sia sostenibile (semplificando molto)
Per riassumere:
Il valore del debito pubblico in assoluto non è importante, quello che conta la sua dimensione in rapporto al prodotto interno lordo
Un valore intorno al 60% è considerato desiderabile e uno sopra il 100% costituisce un segnale d’allarme
Più che il rapporto calcolato in un dato istante, è importante come si evolve nel tempo il rapporto debito/pil se scende è un segnale positivo, se sale un punto di attenzione
La dinamica del rapporto debito PIL è influenzata dalla differenza tra tasso d’interesse medio pagato sul debito e tasso di crescita dell’economa
Se l’economia cresce ad un tasso più alto rispetto al saggio d’interesse pagato sul debito, si ritiene che il debito sia sostenibile nel tepo
Con questi strumenti potete facilmente valutare cosa voglia dire che l’Italia a un rapporto debito Pil superiore al 150%, che i tassi d’interesse si stanno alzando e il tasso di crescita dell’economia si sta riducendo. Dunque ci sono dubbi sulla sostenibilità del debito italiano di cui parleremo nelle prossime puntate.