Il fascino discreto della Liquidità
La componente liquida controbilancia la duration degli attivi più redditizi
Difficilmente sentirete un consulente finanziario decantare i pregi della liquidità e in particolar modo in un periodo in cui, dopo decenni, si torna a parlare di inflazione. I due motivi più ovvi sono tipicamente che, se il professionista è pagato con commissioni basate su prodotti finanziari che acquistate, allora non guadagna nulla dal fatto che voi manteniate liquidità. Il secondo motivo è che mantenere liquidità equivale a non investire e dunque sembra quasi un controsenso, come se non facesse il suo lavoro di suggerivi dove appunto dovreste impiegare i vostri fondi.
Questo podcast non fa consulenza finanziaria e in controtendenza si permette di sottolineare il ruolo della liquidità nel corretto bilanciamento di un portafoglio e a questo proposito si unisce ad alcune riflessioni proposte dalla rubrica Buttonwood dell’Economist di questa settimana.
Tradizionalmente la liquidità è associata alla necessità di far fronte ai consumi correnti e agli imprevisti oppure all’attesa opportunità specifiche per le quali alcune attività finanziarie sono temporaneamente sottovalutate.
In realtà la liquidità ha anche la fondamentale funzione di bilanciare la duration del portafoglio complessivo. Con questo termine si fa riferimento a un indicatore calcolato come media ponderata delle scadenze dei flussi di cassa attesi con pesi pari al valore degli importi che svolga la funzione fondamentale di misurare la sensibilità del prezzo di un'obbligazione o di un altro strumento di debito a un cambiamento dei tassi di interesse. Per maggiori dettagli tecnici vi rimando alle pillole video del mio canale Youtube.
In questa sede il punto da sottolineare è con i rendimenti a breve termine molto contenuti (in qualche caso negativi) i capitali alla ricerca di rendimenti maggiori si rivolgono verso attivi meno liquidi (come gli immobili o il private equity) o obbligazioni con scadenze più lunghe. Questo espone al rischio che rialzi nei tassi di interesse (sempre più verosimili a fronte di un’inflazione crescente) portino a perdite in conto capitale per chi ha necessità di disinvestire.
La liquidità è il contrappeso che consente di bilanciare questo fenomeno e per quanto possa apparire controintuitivo in un contesto nel quale il valore reale della moneta potrebbe deteriorarsi come non succedeva da molti anni un approccio di portafoglio razionale prevede la opportunità di incrementare la quota di liquidità detenuta per ridurre la duration compessiva.
Per riassumere: la quota del nostro portafoglio sulla quale vogliamo perseguire obiettivi di crescita e rendimento andrà necessariamente impiegata in attività con una duration elevata. Tra queste possiamo annoverare anche le azioni per le quali come ricordato dall’Economist guardando a un indicatore come il cyclically adjusted price-earnings ratio ci troviamo ai massimi storici dai tempi della bolla sulle dot.com della fine degli anni ’90.
In questo contesto, per bilanciare la duration è possibile incrementare la quota di liquidità detenuta. Questo ha ovviamente un costo opportunità in termini di mancato rendimento, ma offre protezione dai rischi connessi con un aumento imprevisto dei tassi d’interesse. Una soluzione intermedia tra i due estremi della liquidità e degli impieghi con duration elevata è costituito dai portafogli bilanciati come il portafoglio reddito di Advise Only di cui abbiamo parlato nello scorso podcast.