La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Fondi Comuni di Investimento ed ETF sono strumenti molto utili e convenienti soprattutto per i piccoli risparmiatori perché consentono di accedere a soluzioni di investimento con livelli di diversificazione e a una consulenza professionale che in passato erano riservati solamente ai titolari di grandi patrimoni.
In questa rubrica ne abbiamo parlato spesso positivamente, dando anche un po' per scontato che ci la segue sappia di cosa si tratta. Posto che dalle segnalazioni di alcuni ascoltatori emerge che non sempre la comprensione di come funzionano questi strumenti è piena facciamo un breve riepilogo utile a tutti.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica.
Riprendiamo allora la serie degli episodi in “Parole Povere” e concentriamoci sulle differenze tra Fondi Comuni d’investimento ed ETF.
Un fondo comune d'investimento è uno strumento attraverso il quale una SGR (società di gestione del risparmio) raccoglie il denaro di molti investitori, spesso piccoli risparmiatori privati, e lo impiega per acquistare titoli tipicamente negoziati in mercati regolamentati come azioni e obbligazioni. Questo tipo di società necessitano di una autorizzazione per operare in Italia e sono seggette ad una normativa di vigilanza molto puntuale per certi versi simile a prevista per le banche.
Un ETF (Exchange Traded Fund) è uno strumento molto simile ai fondi comuni di investimento dai quali si differenzia principalmente per il fatto che le quote degli ETF sono negoziate in modo continuativo sui mercati regolamentati, mentre quelle dei fondi comuni possono essere acquistate solo dall’emittente il loro prezzo viene fissato una volta al giorno.
Dunque l’elemento fondamentale da considerare è che le quote di fondi comuni non si possono acquistare “in tempo reale” se inserite oggi l’ordine di persona, al telefono o mediante un sito internet, occorrerà qualche giorno prima che l’operazione sia perfezionata perché i vostri soldi devono essere trasferiti sul conto della SGR, che dovrà calcolare il numero di quote corrispondenti e attribuirvele. Dunque se le quote del fondo hanno un valore di 10 quando voi inviate l’ordine potrebbero avere un valore leggermente diverso quando vi verranno attribuite.
Un ETF è negoziato come un’azione o un obbligazione, dunque quando lo ordinate potete indicare un prezzo al quale desiderate acquistarlo e se disponete di un conto on line potete verificare dopo pochi secondi se è stato eseguito o meno.
Come discusso nell’episodio 12 del 2023 su “Come investire 100 euro al mese” la differenza nelle modalità di negoziazione può incidere sulla convenienza di realizzare investimenti di piccolo importo e piani di accumulo periodici. Mentre i fondi comuni possono offrire agevolazioni che ad esempio riducono o azzerano le commissioni o in ogni caso non presentano dei costi fissi minimi, gli ETF presentano tipicamente un minimo alle commissioni di acquisto che può incidere in modo rilevante sugli investimenti di importo ridotto. Vi rimando a quell’episodio per l’indicazione di alcune piattaforme on line che consentono di ridurre i costi e semplificare la sottoscrizione di questi strumenti.
I principali vantaggi di queste soluzioni di risparmio gestito sono comuni a entrambi gli strumenti e possono essere riepilogati come segue:
1. la possibilità di sfruttare economie di scala, ossia il beneficio che si ottiene quando i costi fissi vengono spalmati su volumi maggiori: se compro azioni dal mio conto tutti costi fissi saranno a mio carico, se aderisco a uno strumento di investimento collettivo come i fondi e gli ETF condividerò i costi fissi con un elevato numero di altri risparmiatori
2. la diversificazione, cioè la possibilità di acquistare una grande varietà di titoli con caratteristiche diverse e dunque ridurre il rischio legato al possesso di ogni singolo titolo: con 1000 euro posso acquistare direttamente solo un numero ridotto di azioni forse 4 o 5; con 1000 euro di quote di fondi comuni o ETF posso diversificare su un numero molto elevato di titoli
3. la liquidità, ossia la possibilità di rivendere velocemente le quote senza sostenere costi eccessivi
4. e infine la gestione professionale, che deriva dal fatto che solo soggetti dotati di specifiche caratteristiche di professionalità e competenza possono operare l’attività di gestione del risparmio.
A fronte di questi vantaggi i gestori di questi fondi applicano delle commissioni e delle spese.
Oltre alla differenza principale sulla modalità di negoziazione, un altro elemento tipicamente distintivo riguarda la strategia di gestione: gli ETF sono strumenti tipicamente passivi, cioè replicano l'andamento di un indice di riferimento (ad esempio, l'S&P 500), mentre i fondi comuni possono avere possono avere diverse strategie di investimento, anche attive e focalizzate su una selezione operata dal gestore in base a determinati criteri – questa differenza pur rimanendo sulla maggior parte degli strumenti si è nel tempo ridotta perché esistono sia ETF con strategia attiva che fondi comuni con approccio passivo.
Con riferimento ai costi, quelli degli degli ETF tendono ad essere più bassi rispetto ai fondi comuni di investimento, soprattutto per quanto riguarda le commissioni di gestione. Gli ETF hanno anche una maggiore trasparenza sui costi poiché la maggior parte delle commissioni è inclusa nel prezzo di acquisto.
In sintesi, gli ETF e i fondi comuni di investimento sono entrambi strumenti di investimento che consentono agli investitori di accedere a un portafoglio diversificato di asset. Gli ETF sono più adatti per gli investitori che cercano un modo semplice ed economico per replicare l'andamento di un indice di riferimento, mentre i fondi comuni sono più adatti per gli investitori che cercano una gestione attiva del portafoglio e una maggiore flessibilità nelle strategie di investimento.
Il contenuto di questo podcast non costituisce consulenza finanziaria e non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento. Per supporto nelle proprie scelte di impiego di risparmi suggerisco di rivolgersi a professionisti abilitati.
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