Investire un pò alla volta
I piani di accumulo consentono mediare il prezzo di ingresso sui mercati azionari
Nel podcast precedente si è parlato del ruolo che la liquidità può giocare nel corretto bilanciamento della duration di un portafoglio: la presenza di titoli che sono molto sensibili alle variazioni dei tassi di interesse si può compensare incrementando la liquidità. Questo rilievo si può leggere anche in accordo con quanto discusso in precedenza sui portafogli bilanciati, come il reddito AdviseOnly per i quali una correlazione negativa tra i diversi ETF inclusi consente di ridurre la volatilità complessiva. Completiamo il giro delle più comuni regole d’oro per una scelta consapevole parlando dei piani di accumulo.
Abbiamo visto come detenere liquidità abbia dei costi che non si possono trascurare. Costi legati alla perdita di potere d’acquisto legata all’inflazione, perché i prezzi dei beni crescono, la stessa quantità nominale di denaro può acquistare quantità minori. Ma c’è anche la mancata opportunità di beneficiare della crescita dei mercati azionari e dei redimenti dei titoli obbligazionari.
Molti risparmiatori, considerano la detenzione della liquidità anche come un modo per prepararsi ad approfittare delle correzioni nei mercati azionari, il che non è del tutto sbagliato in astratto, ma potrebbe essere complesso nella realizzazione pratica: non possiamo sapere quando ci sarà la prossima correzione delle borse e non è detto che ci riesca di riconoscerla per tempo e di approfittarne in modo opportuno. A questo proposito vale quanto detto in precedenza in merito ai rischi delle strategie che puntano al market timing: come evidenziato dai report Mind The Gap di Morningstar (su cui ho fatto un podcast in passato) i risparmiatori troppo attivi che cercano di cogliere il momento opportuno per entrare nel mercato tipicamente ottengono redimenti inferiori rispetto al rendimento dei fondi in cui investono.
Per questo motivo il cerchio che abbiamo aperto parlando dei portafogli bilanciati e poi dell’importanza della liquidità si chiude con i piani di accumulo. Il modo più semplice per non sbagliare il momento di ingresso nei mercati e quello di fare piccoli investimenti graduali, per esempio una volta al mese. Questo approccio ci consente di ridurre il costo della liquidità che deteniamo per scopi transazionali e precauzionali e di “approfittare” delle fasi di crescita dei mercati. La gradualità dei piani di accumulo ovviamente non esclude la possibilità di aumentare la dose nei momenti di correzione dei mercati.
Per riassumere, comprendere a fondo l’andamento dei mercati finanziari e riuscire a sfruttare a proprio vantaggio gli alti e i bassi è complicato e tipicamente al di la della portata del risparmiatore comune. Esistono però pochi semplici accorgimenti che consentono a tutti di realizzare una gestione oculata e razionare dei propri risparmi.
In termini di consistenza è sempre bene dividere il proprio portafoglio tra impieghi con diverso grado di rendimento: una quota completamente liquida per le spese correnti e gli imprevisti e per bilanciare le altre componenti con duration elevata, una quota destinata alla crescita di lungo termine con prodotti di tipo azionario, diversificato a livello mondiale e poi “qualcosa che stia nel mezzo tra i due estremi”. Il qualcosa può essere un portafoglio bilanciato o in generale titoli obbligazionari per i quali valgono le considerazioni fatte in precedenza in merito alla sensibilità rispetto alle variazioni dei tassi d’interesse.
In termini di di nuovi flussi, chi riesce ad avere una differenza positiva tra i propri guadagni e i consumi correnti dovrebbe cercare periodicamente, ad esempio con una frequenza mensile, di destinare almeno una parte del nuovo risparmio in titoli azionari o obbligazionari, mettendo in pratica una sora di “piano di accumulo”.Quanto agli strumenti per motivi di scala e di opportunità di diversificazione è preferibile rivolgersi al risparmio gestito con fondi comuni oppure ETF Exchage traded funds.
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