L’agenzia di Rating Moodys pur confermando il rating dell’Italia sul livello Baa3 ha rivisto al ribasso il giudizio sulle prospettive del paese modificandolo da stabili a negative. Questa operazione si aggiunge ad una scelta analoga operata dall’agenzia Standards & Poors che, nei giorni successivi alla caduta del governo draghi, avevano rivisto il giudizio sulle aspettative da positive a stabili.
Secondo gli analisti "I rischi per il profilo creditizio dell'Italia si sono accumulati di recente a causa dell'impatto economico dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e degli sviluppi politici interni, che potrebbero avere implicazioni rilevanti per il merito di credito del paese. La significativa dipendenza energetica dal gas espone l'Italia a ulteriori tagli delle forniture dalla Russia e a un aumento dei prezzi dell'energia". A queste criticità va aggiunto anche un potenziale deterioramento delle prospettive dei conti pubblici italiani a causa di "una crescita lenta, costi di finanziamento più elevati e una disciplina fiscale potenzialmente più debole". Le elezioni anticipate dovrebbero aumentare l'incertezza.
Il ministero dell’economia e delle finanze in un comunicato stampa ha definito “opinabile” questa decisione perché le condizioni economiche dell’Italia non giustificherebbero tale orientamento, nonostante il momento di rallentamento congiunturale e le tensioni geopolitiche a livello internazionale, accompagnato dall’incertezza relativa alle elezioni politiche del 25 settembre.
Nel dettaglio la nota evidenzia che:
superata la fase più acuta della crisi economica causata dalla pandemia, l’Italia ha conseguito tassi di crescita del PIL fra i più elevati dell’Unione Europea. Dopo il 6,6 per cento registrato lo scorso anno, la crescita annuale acquisita del PIL per il 2022 è pari al 3,4 per cento, superiore alle previsioni elaborate in aprile nel DEF.
Dopo essere sceso di 4,5 punti percentuali nel 2021, al 150,8 per cento, anche quest’anno il rapporto debito/PIL è atteso diminuire in misura significativa. L’elevato livello del debito pubblico italiano a confronto con altri paesi è già pienamente riflesso nel rating assegnato all’Italia da Moody’s.
il peggioramento delle aspettative economiche segnalato dalle indagini congiunturali di luglio accomuna tutte le economie avanzate. Riguardo ai fattori politici, le elezioni anticipate non costituiscono un’anomalia nel contesto delle democrazie europee.
Per riassumere:
Il rating è un giudizio che alcune agenzie indipendenti formulano sulla capacità di un soggetto che emette debito di tenere fede ai propri impegni, può trattarsi di un’impresa o di uno stato sovrano
Oltre al rating generale viene diffuso anche un outlook, ossia valutazione delle prospettive – generalmente le modifiche nell’outlook precedono le variazioni nel rating (a un outlook negativo può seguire un downgrade ossia un peggioramento del giudizio)
Pur lasciando invariato il rating complessivo, 2 tra le principali agenzie hanno rivisto in negativo gli outlook per nostro paese a causa di alcune circostanze internazionali come la guerra in Ucraina e la ripresa dell’inflazione, ma anche in seguito a vicende intere come la perdita di fiducia del governo draghi e le elezioni anticipate
Sebbene questi aggiornamenti non costituiscano ancora un segnale allarmante si tratta di indicatori rilevanti rispetto ad una tendenza che, se dovesse continuare, potrebbe rendere più costoso per il nostro paese finanziarsi in un momento molto delicato
Riferimenti:
https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2022/Moodys-il-cambiamento-di-outlook-sul-rating-dellItalia/
https://www.moodys.com/research/Moodys-changes-the-outlook-on-Italy-to-negative-affirms-Baa3--PR_463267