La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Dopo aver riepilogato le “lezioni 2022” proseguiamo la rassegna delle previsioni sul nuovo anno riassumendo gli outlook pubblicati da 2 banche d’investimento Goldman Sachs e JP Morgan. Nel prossimo episodio vedremo in sintesi anche le previsioni formulate da Morgan Stanley e Credit Suisse. Per approfondire le origini delle principali tendenze del 2023 vi ricordo che potete consultare gratuitamente gli 80 podcast pubblicati lo scorso anno.
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La ricerca di Goldman Sachs afferma fin dal titolo che questo Ciclo Inflazionistico sarà diverso, sottolineando che a differenza di quanto osservato nel secolo scorso, dovrebbe essere possibile ridurre stabilmente l’inflazione senza infliggere recessioni troppo dure al sistema economico.
La crescita globale è rallentata fino al 2022 a causa della diminuzione della spinta alla riapertura, della stretta fiscale e monetaria, delle restrizioni di Covid e del crollo immobiliare in Cina e della guerra tra Russia e Ucraina. La banca d’investimento prevede una crescita globale di appena l'1,8% nel 2023, in quanto la resistenza degli Stati Uniti contrasta con la recessione europea e la riapertura accidentata della Cina.
Gli Stati Uniti dovrebbero evitare per poco la recessione grazie al rallentamento dell'inflazione PCE di base dal 5% attuale al 3% alla fine del 2023 con un aumento di ½ punto percentuale del tasso di disoccupazione. Per mantenere la crescita al di sotto del potenziale in un contesto di maggiore crescita del reddito reale, è probabile che la Fed aumenti di altri 125 pb fino a un picco del 5-5,25% e che non ci siano tagli nel corso del 2023.
Come è possibile che l'inflazione di fondo scenda così tanto con un impatto occupazionale così ridotto?
In primo luogo, il surriscaldamento del mercato del lavoro post-pandemia non si è manifestato con un aumento eccessivo degli occupati, ma attraverso un aumento dei posti di lavoro senza precedenti, che è molto meno difficile da gestire. In secondo luogo, l'impatto disinflazionistico della recente normalizzazione delle catene di fornitura e dei mercati real estate con particolare riferimento agli affitti ha ancora molta strada da fare. In terzo luogo, le aspettative di inflazione a lungo termine rimangono ben ancorate.
L'area dell'euro e il Regno Unito sono probabilmente in recessione, soprattutto a causa dell'impatto sul reddito reale dell'aumento dell'energia. Secondo Goldman si tratterà tuttavia di una lieve flessione, poiché l'Europa è già riuscita a tagliare le importazioni di gas russo senza schiacciare l'attività e probabilmente beneficerà degli stessi miglioramenti post-pandemia che stanno aiutando a evitare la recessione degli Stati Uniti. Data la riduzione dei rischi di una profonda recessione e la persistenza dell'inflazione, sono attesi ulteriori rialzi dei tassi fino a maggio, con un picco del 3% per la BCE.
È probabile che la Cina cresca lentamente nel 1° semestre, poiché la riapertura di aprile innesca inizialmente un aumento dei casi di Covid che mantiene alta la cautela, ma dovrebbe accelerare bruscamente nel secondo semestre grazie alla spinta della riapertura. La nostra visione di lungo periodo sulla Cina rimane cauta a causa del lungo declino del mercato immobiliare e del rallentamento della crescita potenziale (che riflette la debolezza della demografia e della produttività).
Diverse banche centrali dell'Europa centrale/orientale e dell'America Latina hanno iniziato ad aumentare i tassi di interesse ben prima dei loro omologhi del Regno Unito. Sebbene nessuna abbia chiaramente raggiunto un atterraggio morbido, l'attività è stata resistente e l'inflazione sta ora scendendo in alcuni paesi, soprattutto in Brasile. L’Europa centrale e dell’Est si trova in una posizione più difficile a causa dell'esposizione alle materie prime, dell'inflazione elevata e della stretta monetaria in corso.
Per quanto riguarda JP Morgan il messaggio di fondo è che un anno ancora difficile per l’economia Reale potrebbe rivelarsi migliore per i mercati finanziari.
Pur rimanendo al di sopra degli obiettivi fissati delle banche centrali, l'inflazione dovrebbe iniziare a moderarsi in seguito al rallentamento dell'economia globale, all'indebolimento delle pressioni sul mercato del lavoro e sulle catene di fornitura internazionali a cui va aggiunta e la capacità dell’Europa di diversificare i propri canali di approvvigionamento energetico.
Il scenario più probabile per la banca d’investimento prede che le economie sviluppate dovrebbero attraversare una lieve recessione nel corso del 2023.
Dal punto di vista dei mercati finanziari sia le azioni che le obbligazioni hanno anticipato i problemi macro che si verificheranno nel 2023 e presentano delle interessanti opportunità di investimento. In particolare le obbligazioni presentano livelli di convenienza che non si registravano da oltre un decennio.
Le forti vendite sui mercati azionari hanno portato molti titoli ad un livello di valutazioni molto basse con un conseguente forte potenziale di guadagno. In particolare JP Morgan segnala opportunità interessanti nei titoli legati al clima e nei mercati emergenti. Dunque il focus dovrebbe indirizzarsi ai titoli che hanno già scontato molte cattive notizie e che offrono dividendi affidabili.
Per Riassumere:
gli analisti di entrambe le banche vedono un ridimensionamento dell’inflazione nell’anno in corso, tassi di interesse ancora in leggera crescita ed economie in rallentamento
le valutazioni sull’economia americana sono leggermente diverse e variando da crescita molto contenuta negativa
l’Europa è vista in recessione lieve con possibilità di ripresa in breve (probabilmente a partire già dalla fine dell’anno)
sui mercati finanziari il peggio potrebbe essere passato e si evidenziano già valutazioni interessanti sia sull’azionario che sull’obbligazionario
Il suggerimento di fondo di questa rubrica rimane quello di non preoccuparsi troppo per le oscillazioni di breve termine, di perseguire strategia graduali di investimento di lungo periodo, ad esempio con versamenti mensili e di selezionare solo prodotti trasparenti dei quali si comprendono i rischi.
Il contenuto di questo podcast non costituisce consulenza finanziaria e non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento. Per supporto nelle proprie scelte di impiego di risparmi suggerisco di rivolgersi a professionisti abilitati.
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