Quanto conviene scommettere contro l’Italia?
Preoccupazioni Politiche e Opportunità di Guadagno
Secondo un articolo del Financial Times diversi Hedge Fund starebbero preparandosi a scommettere contro il debito pubblico italiano in vista delle difficoltà che il nostro paese si troverà ad affrontare nei prossimi mesi per dell’instabilità politica e della dipendenza dal GAS russo. Nella spirito divulgativo di questo podcast proviamo a spiegare di che si tratta e quanto c’è da preoccuparsi, in verità abbastanza poco.
Cosa vuol dire scommettere contro l’Italia?
Vuol dire essere convinto che i prezzi dei titoli di debito pubblico italiano scenderanno e quindi provare a conseguire un guadagno speculando in questa direzione. Ci sono vari modi per farlo, ma il più semplice è vendere allo scoperto. Illustriamo la cosa in modo semplificato. Lo scommettitore si impegna a vendere i BTP, senza possederli, ad un determinato prezzo fissato oggi, per esempio 100€ e a regolare l’operazione più avanti nel tempo. Se nei prossimi giorni, prima della scadenza dell’operazione, il prezzo scende a 90€, si conseguirà un guadagno perché sarà possibile comprare il titolo a 90€ e rivenderlo a 100€ chiudendo l’operazione di vendita allo scoperto. Per vendere un titolo che non hai devi prenderlo in presto da qualcuno che lo detiene.
Secondo il quotidiano americano, che riporta dati di S&P Global Market Intelligence, sarebbero circa 39 miliardi di dollari i titoli presi in prestito per scommettere contro l’Italia.
Quanto ci deve preoccupare questa situazione? Ricordiamo che in passato scommesse del genere, effettuate sui cambi , oltre a realizzare la fortuna di finanzieri come Geroge Soros riuscirono a far uscire la lira e la sterlina dal sistema monetario europeo agli inizi degli anni 90. Viceversa scommesse analoghe a quella di questi giorni, nel corso della crisi dei debiti sovrani del 2012 furono neutralizzate dalla celeberrima dichiarazione di Mario Draghi sul Whatever it Takes, come abbiamo spiegato nei podcast precedenti.
Quanto ci dobbiamo preoccupare? In realtà si tratta di una circostanza abbastanza “normale” per la quale non dovremmo darci pensiero più di tanto. Scommettere contro i titoli di debito pubblico europeo è molto poco rischioso perché, come abbiamo spiegato nei podcast precedenti, i loro prezzi verosimilmente scenderanno a causa della politica monetaria restrittiva e di altre criticità come la guerra in Ucraina e le tensioni sulle materie prime.
E’ plausibile che i titoli italiani possano registrare una correzione più pronunciata in concomitanza con le elezioni nelle quali è favorita una coalizione con forti componenti populiste e che potrebbe esprimere un governo meno rigoroso in termini di finanza pubblica. A pensarci bene la scommessa contro l’Italia, come avvenne ai tempi di Soros è molto poco rischiosa perché se anche non si realizzasse un calo significativo dei prezzi che fa guadagnare i ribassisti sarebbe molto improbabile che si verifichi un rialzo che causerebbe loro delle perdite. Dunque si tratta di guadagnare con buona probabilità oppure di rivendere allo stesso prezzo se non ci sono oscillazioni significativi, ma è molto difficile perdere.
Quanto ci deve preoccupare come cittadini? C’è rischio che la speculazione destabilizzi il nostro paese?
Come abbiamo spiegato nei podcast precedenti la Banca Centrale Europea ha predisposto uno strumento apposito alla fine di luglio il TPI, Trasmission Protection Instrument, per proteggere i paesi europei da questi attacchi dunque i rischi per il nostro paese sono molto limitati e, se qualcuno di voi con sufficiente destrezza volesse guadagnare qualche soldo contro il debito italiano non c’è da sentirsi in colpa.
Più in generale facciamo 2 considerazioni una come risparmiatori e un’altra come cittadini elettori.
Come risparmiatori, scommettere al ribasso potrebbe essere complicato e tecnicamente difficile, tuttavia la correzione che si registrerebbe a causa delle elezioni potrebbe essere una buona occasione per comprare in saldo titoli di debito italiano che poi risaliranno quando sarà passata la bufera e che nel frattempo potrebbero offrire rendimenti interessanti (ricordiamo che alle dimissioni del governo berlusconi si poteva ottenere un rendimento del 7% di BTP che ancora oggi sono in circolazione)
Come cittadini dovremmo renderci conto che il nostro paese ha un carico elevato di debito pubblico che ci rende vulnerabili. Se oggi la situazione non è critica, potrebbe diventarlo domani se i governi che verranno non manterranno la disciplina del bilancio pubblico. L’esperienza della Grecia che è uscita di recente da un programma di risanamento durato 12 anni (lo abbiamo spiegato nell’ultimo podcast) sta li a ricordarci che politici incoscienti ed elettori compiacenti possono creare danni che poi hanno bisogno di molti anni per essere riparati.
Per riassumere:
la scommessa contro l’Italia è un fatto naturale e non deve preoccuparci più di tanto, anzi può offrirci forse qualche opportunità di guadagno
i rischi per il nostro paese sono al momento contenuti perché la protezione della BCE è salta e la situazione presente non ancora critica
l’Italia resta un paese fragile e vulnerabile agli attacchi speculativi per via del suo elevato debito pubblico, è fndamentale portare avanti il lavoro di risanamento e riforme avviato dal governo Draghi per limitare questo rischio
Riferimenti
https://www.ft.com/content/5cef309f-9daf-4337-bdc6-f6b2ef8ffe02