La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Il dato positivo sull’inflazione USA in ottobre porta ottimismo sui mercati, che iniziano a convincersi che nel 2024 la FED possa tagliare i tassi d’interesse in anticipo. C’è da crederci? Si tratta dell’inizio del Rally di fine anno per le borse? Cerchiamo di valutare la questione in modo obiettivo senza farci troppe illusioni e con un occhio alla gestione oculata della finanza personale.
Cosa ci dice il dato sull’inflazione?
A ottobre, l'inflazione ha proseguito il suo rallentamento, posizionandosi leggermente al di sotto delle aspettative degli analisti. I prezzi al consumo non hanno mostrato variazioni significative rispetto al mese precedente, contrariamente a quanto previsto. Anche l'indice core, che esclude gli elementi più instabili, è cresciuto meno del previsto. In questo contesto, si è registrata una riduzione nei costi energetici, mentre i prezzi dei beni alimentari hanno segnato un lieve incremento. Questi sviluppi sono stati osservati con interesse dagli investitori, ansiosi di comprendere le future mosse della Federal Reserve, in un clima di incertezza espressa dal suo presidente riguardo l'efficacia delle azioni intraprese per stabilizzare l'economia.
Come leggere questa notizia?
La notizia che l'economia sta andando meglio del previsto ha fatto aumentare subito l'ottimismo a Wall Street. Gli esperti pensano che sia poco probabile che la banca centrale americana aumenti il costo del prestito dei soldi a dicembre e credono che potrebbe smettere di farlo presto. Si prevede che ci potrebbe essere una diminuzione dei tassi di interesse già dalla metà del prossimo anno, e alcuni pensano che questa potrebbe avvenire ancora prima. Le probabilità di un taglio dei tassi entro la primavera sono aumentate significativamente. In generale, sembra che la banca centrale potrebbe abbassare i tassi diverse volte nel 2024 per aiutare a ridurre l'inflazione e riportarla al livello desiderato del 2%.
Cosa succederà ai tassi?
Nessuno ha la sfera di cristallo però è importante distinguere tra i desideri e le aspirazioni di chi vorrebbe vedere le borse tornare a crescere e auspica una ripresa e le informazioni oggettive di cui disponiamo da cui derivano delle prospettive credibili. Al momento, anche considerando i dati sull’occupazione negli Stati Uniti del mese di ottobre esiste un consenso abbastanza diffuso che la Federal Reserve potrebbe lasciare invariati i tassi di interesse a fine 2023 e considera di ridurli entro la fine del 2024. Nessuno può sapere esattamente quando si verificherà il primo ribasso e soprattutto, anche se molto probabile, nessuno può garantirci con certezza che i tassi non cresceranno ancora.
Dunque l’atteggiamento più razionale e responsabile è quello di tenere in considerazione che, come si dice in questo podcast da diverse settimane, siamo vicini ai massimi e che forse il picco è già stato raggiunto, che verosimilmente nel 2024 assisteremo ai primi ribassi, ma nessuno può sapere se questa decisione arriverà a metà anno oppure alla fine, anche perché la decisione dipende dall’evoluzione di grandezze economiche che non sono ancora conosciute.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email: mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di formazione personalizzata per gli ascoltatori del podcast.
Come comportarsi in questa situazione?
Possiamo credere a chi suggerisce che è in partenza il rally di fine anno? A chi suggerisce che assisteremo ai primi ribassi dei tassi già a metà 2024 e forse prima in Europa che negli Stati Uniti? Al momento l’atteggiamento più responsabile è quello di regolarsi in base alle informazioni certe che abbiamo e non cercare di prevedere con troppa precisione l’andamento dei mercati obbligazionari e azionari perché questo in genere è molto rischioso e controproducente.
Come tradurre queste valutazioni generali in scelte di finanza personale?
Senza la pretesa di esercitare consulenza finanziaria o di fornire raccomandazioni di investimento proviamo a formulare delle considerazioni di carattere generale. Un consiglio valido per tutti resta quello di approfittare dei tassi elevati nel breve termine per ottenere una remunerazione sulla liquidità. Considerando quanto detto sui tassi ai massimi, per chi ha una propensione al rischio ridotta, può essere sensato acquistare obbligazioni, in particolare titoli di stato italiani come i BTP, che presentano anche agevolazioni fiscali, per bloccare un flusso di rendimenti elevati prima che i tassi scendano.
Questa opzione consente anche di beneficiare su un orizzonte più breve, di 2 o 3 anni, di guadagni in conto capitale. Last but not least, questa rubrica non si stanca mai di ricordare che la via principale per ottenere valore nel lungo periodo è data dai mercati azionari. Dunque che si realizzi o meno il fantomatico rally di fine anno, è bene destinare a questa asset class i fondi che possiamo tenere impiegati per un periodo più lungo.
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