Sulla complicata vicenda della operazione societaria che verrà realizzata tra Unicredit e il Monte dei Paschi di Siena si leggono in giro anche su quotidiani nazionali delle narrazioni che non sempre rappresentano correttamente la situazione.
Si legge ad esempio di una serie di regali che il governo farebbe alla banca Unicredit per indurla comprare il Monte, istituto che il governo italiano ha salvato alcuni anni fa e che si è impegnato a rivendere entro quest’anno.
In primo luogo chiariamo le prospettive: il governo Italiano ha 2 problemi. Uno economico perché si è impegnato a rivendere sul mercato un istituto per il quale nessuno è disposto a pagare un prezzo maggiore di zero, uno politico perché non può ammettere che i molti soldi dei contribuenti già impiegati nell’iniziativa sono andati perduti e che, pur impiegando fondi ulteriori, sarà necessario ridurre drasticamente il personale e dell’istuzione bancaria che conoscevamo resterà poco più di un marchio vuoto.
L’unica soluzione al momento percorribile appare individuare quella parte di MPS che può avere un valore positivo e trovare qualcuno che sia disposto a rilevarla, in questo caso Unicredit ,lasciando ad altre emanazioni dello stato come AMCO e MedioCredito Centrale la gestione della parte che non vuole nessuno.
Conviene comprare titoli di stato?
Il capitolo 11 del libro La Finanza in Soldoni è disponibile gratuitamente in Audio sul podcast de La Finanza in Soldoni.
La prima parte di questo libro si è occupata del debito pubblico osservandolo dal punto di vista delle nazioni che lo emettono. Abbiamo visto come l’obbligo di pagare interessi sul debito passato condizioni l’operato dei governi presenti e spiegato come la comprensione di queste dinamiche sia indispensabile per formarsi un’opinione correttamente informata sulla politica del paese. Nella seconda cambiamo prospettiva e ci mettiamo nei panni dei risparmiatori che devono valutare la possibilità di destinare una quota del proprio risparmio all’acquisto di questi titoli.
Dunque domandiamoci: conviene comprare i titoli del debito pubblico?
Decreto Delocalizzazione e Abolizione del divorzio
Il nuovo decreto contro la Delocalizzazione (insediamento di stabilimenti produttivi in un paese diverso da quello dove è basata una impresa) porta con sè la stessa criticità logica del divieto di licenziamento: il beneficio per i lavoratori è illusorio, mentre il disincentivo verso nuovi investimenti, assunzioni è concreto e significativo.
Un paragone utile è quello con il divorzio: vi sembra utile obbligare 2 persone a rimanere insieme per tutelare la parte pi debole? No anzi è controproducente.
Anche nella determinazione del contributo da parte dell'impresa al lavoratore licenziato è bene considerare che, se troppo elevato, scoraggerà nuove assunzioni. Meglio che della protezione del lavoratore si occupi lo stato con politiche attive aiutando i lavoratori a riqualificarsi e trovare nuovi lavori.