La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Uno degli ascoltatori del podcast mi ha chiesto un parere sul conto a zero spese per il quale la banca spagnola BBVA sta facendo molta pubblicità in particolare con riferimento al rendimento del 4% che viene proposto fino al gennaio del 2025. Questa rubrica non percepisce contributi o sponsorizzazioni dai prodotti finanziari per cui posso con tranquillità parlare di alcuni prodotti e di come si collocano rispetto alle offerte concorrenti e alla costruzione della strategia individuale di risparmio.
Perché una puntata sul conto che rende il 4%?
Perché la banca spagnola, con un rendimento elevato applicato alle giacenze di conto corrente, ha rotto il ghiaccio in un sistema dove gli istituti di credito hanno rapidamente adeguato i tassi che fanno pagare ai propri clienti debitori (adeguamento che ricordiamo è automatico ad esempio per i mutui a tasso variabile) mentre non hanno fatto altrettanto con rendimenti riconosciuti ai depositanti. Dovremmo tutti augurarci che questa politica commercial possa innescare un virtuoso meccanismo di concorrenza che porti beneficio ai consumatori.
Perché si è verificata questa disparità nell’aumento dei tassi tra creditori e debitori?
Un motivo abbastanza ovvio è che tradizionalmente la differenza tra tassi attivi e passivi costituisce una fonte di guadagno per le banche. Un motivo meno ovvio è che questo margine di interesse può essere abbastanza elevato perché non c’è sufficiente concorrenza nell’offrire condizioni più vantaggiose ai clienti oppure questi ultimi tendono a non essere abbastanza reattivi: se quando i tassi hanno iniziato a salire, come suggerito da questo podcast, i risparmiatori avessero iniziato a investire in prodotti di mercato monetario, ci sarebbe stato un incentivo per le banche ad alzare i tassi sulle giacenze, ma questo non è successo.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di consulenza e formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast con conference call dedicate e compenso basato sulle esigenze specifiche di ciascun aderente.
Dove sta il “trucco” del tasso al 4%?
Si tratta di una promozione temporanea, un po' come il sottocosto all’Esselunga, che ha una scadenza prefissata e secondo quanto riportato dal sito della banca durerà fino al mese di gennaio 2025. Politiche commerciali molto aggressive sono tipiche delle aziende che vogliono entrare in un nuovo mercato, storicamente ricordiamo ad esempio quelle praticate da ING direct con l’introduzione prima del Conto Arancio e poi del Conto Corrente Arancio e di altri operatori on line come Fineco. L’approccio più corretto da parte dei consumatori è quello di confrontare periodicamente le condizioni praticate dai propri fornitori di servizi che si tratti del conto corrente, della compagnia telefonia o dell’utility che ci fornisce l’energia elettrica e di passare all’opzione più conveniente di volta in volta.
Un tasso così alto può competere con le obbligazioni a breve termine ?
A questo proposito occorre tenere presente che il rendimento sulle giacenze di conto corrente ha una fiscalità differente rispetto ai titoli di stato. Attualmente il 4% lordo proposto da BBVA corrisponde a un 2,96% netto mentre il 3,55% di Euclidea Salvadanio oppure l 3,6% di Moneyfarm+ corrispondono ad un tasso netto del 3,11%. Dunque la differenza nelle imposte incide sulla convenienza e va tenuta in considerazione. Inoltre vanno considerati i costi e le commissioni di gestione.
Il prodotto di euclidea nel profilo smart ha commissioni di gestione pari 60 punti base e investe in prodotti con un costo misurato dal total expense ratio di 6 punti base. Dunque il tasso di rendimento netto va calcolato sottraendo prima le commissioni e poi applicando la fiscalità otteniamo per Euclidea un rendimento netto di circa 2,53%. Per maoneyfarm+ abbiamo costi inferiori pari a 25 punti base annui + 1 punto base di costi dei prodotti sottostanti. Dunque applicando costi e fiscalità abbiamo un rendimento netto di circa 2,92%.
Questo semplice esercizio ci mostra come concentrarsi solamente sui valori nominali lordi, che vediamo negli spot pubblicitari, sia fuorviante e di come l’applicazione dei costi e di una fiscalità che per motivi imperscrutabili favorisce alcune tipologie di prodotti rispetto ad altre possa modificare sensibilmente i profili di convenienza. Ad esempio per i finanziamenti questo problema di trasparenza viene ridotto con la pubblicazione del TAEG il Tasso Annuo Effettivo Globale che tiene conto oltre che degli interessi anche dei costi e consente una migliore comprensione degli oneri complessivi legati ad un finanziamento.
E’ sufficiente concentrarsi solo sul rendimento?
Un ulteriore elemento da considerare è che il confronto tra diverse alternative dovrebbe avvenire riferendosi a prodotti simili e quindi comparabili in modo omogeneo. Il conto corrente BBVA è uno strumento liquido che può essere utilizzato come mezzo di pagamento tramite bonifico o utilizzando la carta di debito che viene offerta gratuitamente a tutti i titolari. I prodotti di Euclidea e Moneyfarm sono invece delle gestioni patrimoniali e questo può spiegare parte delle differenze.
Tipicamente i conti correnti dovrebbero avere un rendimento inferiore alle gestioni patrimoniali a fronte del beneficio di poter essere usati come mezzo di pagamento. Nel caso particolare che abbiamo esaminato il rendimento straordinario legato alla promozione della banca rende il conto corrente un prodotto competitivo rispetto alle gestioni patrimoniali concentrate su obbligazioni a breve termine e rispetto a diversi conti deposito a scadenze vincolate.
Questo vantaggio dovrebbe ridursi nel tempo perché alla scadenza della promozione è molto probabile che il rendimento riconosciuto sul conto sia più basso, nel frattempo il rendimento delle gestioni monetarie è destinato a salire nei prossimi mesi, man mano che gli effetti della politica monetaria restrittiva si trasmetteranno al mercato monetario.
Quali conclusioni possiamo trarre per chi ascolta questo podcast ?
Si può dire che non è tutt’oro quello che luccica e per valutare la convenienza dei prodotti che vediamo pubblicizzati occorre tenere conto dei costi e della fiscalità. Anche se temporanea la promozione di BBVA deve essere vista positivamente perché costituisce un importante stimolo alla concorrenza e speriamo che induca anche gli altri istituti di credito a riconoscere rendimenti più elevati.
Occorre però tener bene a mente le differenti caratteristiche dei diversi prodotti uno strumento di pagamento non dovrebbe necessariamente riconoscere rendimenti più elevati rispetto alle gestioni patrimoniali e il fatto che questo avvenga è legato a circostanze non ordinarie come la politica commerciale aggressiva di un istituto interessato a entrare in Italia e tassi di mercato molto alti in attesa che l’inflazione si riduca. Resta valido il consiglio di verificare periodicamente le condizioni applicate dai fornitori di servizi esterni a quelli che usiamo abitualmente perché questo ci consente di operare scelte più convenienti e di promuovere un sano contesto di concorrenza.
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