La BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti portando avanti il processo iniziato lo scorso anno, mentre il presidente degli Stati Uniti d’america ha minacciato di voler “licenziare” il presidente della Federal Reserve. L’incertezza legata ai dazi e alle politica estera di Trump si conferma la sfida principale per i mercati finanziari e i banchieri centrali. Nell’ultimo post ho parlato di come cambia il portafoglio principianti alla luce della recente volatilità dei mercati, dopo il paywall di questa newsletter parlo delle azioni in cui investo a titolo personale
I contenuti del podcast e della newsletter non vanno intesi in nessun caso come raccomandazioni di investimento o consulenza finanziaria.
Nel comnicato della BCE leggiamo che la decisione di abbassare il tasso sui depositi presso la banca centrale - il tasso attraverso il quale il Consiglio direttivo orienta l'orientamento di politica monetaria - si basa sulla valutazione delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria.
Come interpretare questa decisione?
La BCE ritiene che l’inflazione dovrebbe tendere verso l’obiettivo desierato del 2% e che una politica monetaria espansiva (riduzione dei tassi) possa offrire sostegno al sistema economico in un periodo di particolare incertezza legata alle tensioni sul commercio internazionale provocate dalle decisioni mutevoli dell’amministrazione Trump. L'aumento dell'incertezza rischia di ridurre la fiducia delle famiglie e delle imprese e la risposta negativa e volatile del mercato alle tensioni commerciali potrebbe avere un impatto negativo sulle condizioni di finanziamento. Questi fattori potrebbero pesare ulteriormente sulle prospettive economiche dell'area dell'euro.
Perchè Trump critica il presidente della FED?
Il presidente degli Stati Uniti non ha mai fatto mistero della propria avversione nei confronti del capo della banca centrale americanta per via della sua “indipendenza”. In particolre di recente sarebbe colpevole di non aver abbassato i tassi di interesse al ritmo desiderato dall’amministrazione. In realtà sono proprio i dazi promessi e poi rititrati da Trump a determinare la cautela del banchiere centrale che teme possibili ripercussioni sui prezzi e sulla crescita economica.
Il 9 maggio ci vediamo a Milano al Rankia Market Experience.
Come orientarsi di fronte a uno scenario così complicato?
Le banche centrali su entrambe le sponde dell’oceano avevano iniziato lo scorso anno un percorso di riduzione dei tassi ufficiali perchè il pericolo di una crescita incontrollata dell’inflazione sembrava scongiurato. L’elezione di Trump e le politiche volubili sui dazi hanno reso più incerte le prospettive per il commercio e l’economia mondiale e causato un aumento della volatilità sui mercati finanziari. Di fronte a questo scenario incerto la BCE ha continuato a ridurre i tassi, mentre la FED ha dovuto, rallentare il passo a causa delle possibili ripercussioni sui prezzi dalla politica commerciale americana.
La finanza in Soldoni è un progetto di informazione ed educazione finanziaria che si sviluppa attraverso un podcast, questa newsletter, una serie di video sul canale youtube di Massimo Famularo, la rubrica moneyflash nella quale rispondo alle domande formulate nei commenti ai video. Commenti, like e risposte su YouTube aiutano la rubrica a continuare.(Canale Telegram)
Cosa possiamo attenderci per i prossimi mesi?
L’incertezza continuerà ad essere un elemento dominante nei prossimi mesi, almeno fino a che non sarà più chiara quale sia la strategia di fondo alla base dei continui cambiamenti della politica sui dazi degli Stati Uniti. La teoria economica ci spiega che queste misure sono dannose anche per chi le impone e i crolli sui mercati azionari ricordano al presidente che perseverando su questa strada potrebbe registrare un calo significativo del proprio consenso.
Quali conseguenze per la finanza personale?
Nei periodi di particolare incertezza e turbolenza sui mercati finanziari è molto importante evitare di lasciarsi influenzare troppo dalle emozioni e tenere a mente che le oscillazioni nel breve termine sono il prezzo che paghiamo per ottenere rendimenti più elevati nel lungo periodo. Di conseguenza occorre mantenere la calma e non concentrarsi troppo sui crolli e rimbalzi ai quali assisteremo nei prossimi mesi.
Come andrà a finire la parbola di Trump?
Difficile se non impossibile prevederlo con certezza. Provando ragionare sulla base delle evidenze disponibili, lo scenario peggiore, nel quale Trump porta avanti fino in fondo politiche autolesioniste che danneggiano l’america e il mondo appare poco probabile. Il rinvio sui dazi seguito al forte calo delle borse dimostra che il presidente USA ha una limitata tolleranza nei confronti del voto avverso dei mercati e della possibile perdita di consenso derivante dalle politiche protezioniste. Anche se nel corso del 2025 dovrebbe gradualmente essere più chiaro fino a che punto il bluff sui dazi portà essere mantenuto è bene tuttavia tenere a mente che l’incertezza legata al “presidente imprevedibile” andrà avanti fino alla fine del suo mandato.
Chi è interessato a soluzioni di formazione personalizzata può scrivere a mfamularoblog@gmail.com per conoscere il programma Financial Coach. Vi ricordo che potete porre domande nei commenti ai video youtube e riceverete risposte nella rubrica Money Flash.
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