Bentornati alla rubrica che vi racconta in parole povere attraverso podcast, newsletter e in video i principali eventi economici e finanziari ma soprattutto senza conflitti di interesse in primo luogo perchè non vi do indicazioni di investimento e in secondo luogo perchè nessuno mi paga per vendervi queso o quel prodotto. Se vi piace come è impostata vi ricordo di segnalarmelo nei commenti ai video Youtube e ricordatevi di iscrivervi al canale di Massimo Famularo.
Oggi parliamo della BCE che, dopo aver lasciato i tassi invariati, come ampiamente atteso, ha lasciato intendere che il primo taglio potrebbe arrivare alla prossima riunione. Nel frattempo la FED più cauta e potrebbe invece attendere la fine dell’anno, dopo le elezioni politiche, per avviare la riduzione. Per saperne di più non vi resta che ascoltare il podcast de La Finanza in Soldoni
La finanza in soldoni è un Podcast e una Newsletter di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo (Canale Telegram). Iscriviti al supporters club a 3 euro al mese per sostenrre l’iniziartiva
Quali aggiornamenti dalle centrali?
Nell’ultima riunione del Consiglio direttivo a Francoforte, la BCE ha dichiarato che il tasso di deposito di riferimento rimarrà al 4% fino a quando i responsabili dei tassi non saranno certi che le pressioni sui prezzi si siano stabilizzate.
Per ora tassi invariati, tuttavia la BCE ha inflazione più vicina ai target ed economia più debole rispetto agli USA. Dunque in Europa la riduzione dei tassi d’interesse potrebbe iniziare prima, rispetto agli Stati Uniti.
In base a quali segnali la BCE potrebbe tagliare prima?
Christine Lagarde, presidente BCE, ha dichiarato ai giornalisti che una ridotta minoranza dei membri del consiglio che ha preso la decisione, aveva sostenuto la opportunità di un taglio immediato. Questo viene considerato come un segnale rilevnate in mertio alla concreta possibilità di ridurre i tassi di interesse nella prossima riunione di giugno, dopo averli mantenuti ai massimi storici fino ad oggi.
Cosa comporta questo per le strategie di lungo periodo?
Come ribadito più volte in questa rubrica, i movimenti di breve termine dei mercati e le decisioni di politica monetaria ampiamente previste, non dovrebbero influenzare le strategie di medio e lungo periodo.
Ci sono conseguenze per le strategie opportunistiche di breve periodo che scommettevano sul ribasso?
Anche a questo proposito negli episodi precedenti non ci sono elementi di rilievo: se abbiamo pensato di investire in titoli di stato (es BTP) a scadenza anche lunga nell’ottica di rivendere quando i tassi saranno ridotti per conseguire la plusvalenza la strategia rimane valida. La BCE implicitamente conferma che abbasserà i tassi, potrebbe forse farlo ad un ritmo più lento, a fronte delle cautele della Fed, ma come abbiamo spiegato questo non ha effetti perchè in attesa di ottenere la plusvalenza portiamo a casa le cedole, che per le ultime emissioni retail del tesoro sono anche trimestrali.
Rimane un dilemma sull’investimento in obbligazioni: rimarrà conveniente quando i tassi scenderanno?
Prima di rispondere vi ricordo che:
La finanza in Soldoni è un progetto che promuove la gestione razionale della finanza personale attraverso un podcast, questa newsletter, una serie di video sul canale youtube di Massimo Famularo, la rubrica moneyflash per l’associazione liberi oltre le illusioni. Potete sostenere il progetto iscrivendovi al supporters club che ha un costo mensile di 3€ e consente l’accesso ad episodi dedicati nei quali condivido i miei investimenti personali. Commenti, like e risposte su youtube aiutano la rubrica a continuare.
La teoria ci dice che dovremmo utilizzare le obbligazioni per:
allocare la quota del nostro portafoglio su un orizzonte di breve e medio periodo (perchè sul lungo è più conveniente usare le azioni)
allocare la quota che non vogliamo esporre al rischio azionario
ottenere un rendimento periodico regolare da una parte dei nostri investimenti
bilanciare le oscillazioni di strumenti finanziari più rischiosi sfruttando la correlazione generalmente negativa tra obbligazione e azioni per ridurre il rischio complessivo del nostro portafoglio
La storia recente ci mostra che i rendimenti ottenibili dalle obbligazioni a medio e lungo termine potrebbero essere insoddisfacenti e che talvolta la correlazione negativa da cui dipendono i benefici della diversificazione è inferiore alle aspettative.
In parole povere a partire dal 2025 potremmo assistere ad uno scenario in cui le obbligazioni a medio e lungo termine rendono poco di più di quelle a breve e non proteggono abbastanza dalle oscillazioni delle azioni. In quest’ottica diventa meno conveniente investire in obbligazioni che non siano a breve termine e occorre pensare a come impostare il proprio portafoglio per tenerne conto.
In questa rubrica parletò più in dettaglio della mia opinione su come costruire i portafogli quando le obbligazioni a medio-lungo diventano meno convenienti. Nella puntata di oggi riassumo gli elementi principali. L’ipotesi di partenza è che a partire dal 2025 avremo tassi più bassi rispetto ai massimi raggiunti, ma che i tassi breve termine non torneranno vicini allo zero. In questo contesto dovrebbe essere possibile ottenere rendimenti positivi sulla liquidità con obbligazioni a breve termine.
Con che cosa sostituiamo le obbligazioni a medio-lungo termine che non convengono più?
Con obbligazioni a breve, che al momento si può prevedere che abbiano rendimenti positivi, e con strumenti azionari meno rischiosi. Questi ultimi possono essere ad esempio azioni che garantiscono dividendi elevati, che in qualche modo sono sostituti naturali delle obbligazioni a lungo termine, ma anche titoli di aziende molto solide e con capitalizzazione molto ampia.
Per riassumere:
la BCE lascia i tassi invariati, ma lascia intendere che li ridurrà presto
la FED è più cauta e forse procederà a fine anno
questo non inficia le strategie di medio termine, ma ci fa ritenere che in futuro investire in obbligazioni potrebbe essere meno conveniente
questi titoli potrebbero essere sostitutiti in parte da obbligazioni a breve in parte da azioni meno rischiose della media come quelle che pagano alti divididendi
Per soluzioni di formazione personalizzata o valutazioni gratuite della vostra posizione individuale potete scrivere a mfamularoblog@gmail.com e ricevere dettagli sul servizio di Financial Coach.
Il contenuto del podcast e della newsletter non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento o consulenza finanziaria. Dopo il paywall trovate indicazioni di singole azioni in cui investo io e delle motivazioni per cui le scelgo.