BTP Valore Risparmiatori vs Contribuenti
Lo stato spende già troppo e male (e ha un debito elevato)
Oggi parliamo del BTP Valore in collocamento in queste ore e di come il punto di vista del risparmiatore possa trovarsi in contrasto con quello del contribuente. Cosa intendo? Se avete seguito gli episodi precedenti potete immaginare a cosa mi riferisco. Se ve li siete persi e sono riuscito a incuriosirvi non dovete afre altro che ascoltare il podcast de La Finanza in Soldoni
La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo (Canale Telegram)
Prima di condividere la riflessione sul dilemma al quale ho fatto riferimento in apertura un breve riepilogo sul BTP Valore in collocamento in questi giorni.
Si tratta di un titolo emesso dalla repubblica italiana che ha la dura di 6 anni e prevede un rendimento minimo del 3,25% per i primi 3 anni e del 4% per i 3 successivi con pagamento trimestrale delle cedole, un premio fedeltà dello 0,7% per chi o mantiene fino a scadenza. Il rendimento finale sarà noto al termine del collocamento, sulla base delle informazioni note al momento dovrebbe essere leggermente superiore (utilizzando come riferimento una media ponderata dei rendimenti crescenti nel tempo) rispetto ai BTP di pari scadenza. Il titolo potrà essere acquistato dal 26 febbraio al 1° marzo in tutti gli istituti di credito, tramite home banking oppure presso gli uffici postali. Il taglio minimo è pari a 1000€ e il trattamento fiscale è agevolato con aliquota al 12,5% invece del 26% che si applica ai redditi di capitale.
Perché si parla tanto di questo titolo?
Perché il governo continua a fare molta pubblicità e con le 2 emissioni precedenti ha raggiunto cifre record nell’ambito delle quantità collocate direttamente presso le famiglie per un importo complessivo di circa 35 miliardi. Appare discutibile per molti versi sia che lo stato faccia concorrenza sleale agli intermediari finanziari e alle imprese che cercano di finanziarsi sui marcati di capitale, sia che la proposta commerciale venga veicolata ad una popolazione con scarse competenze finanziarie che potrebbe non comprendere a pieno le conseguenze delle proprie scelte. Come fare allora per valutare questo strumento senza distorsioni conflitti di interesse? Lo abbiamo visto in alcuni episodi precedenti e lo riassumiamo brevemente in questo.
Conviene o no il BTP Valore?
Non c’è una risposta unica per tutti, perché le decisioni di risparmio devono essere individuali e tenere conto delle preferenze e necessità di ciascuno. Per valutare la convenienza dovete valutare per quanto tempo potete mantenere investiti e quanto siete disposti a tollerare che il valore di mercato del vostro investimento oscilli giornalmente. Se potete mantenere l’investimento almeno 3 anni o più e siete disposti a tollerare delle oscillazioni rilevanti allora dovreste preferire uno strumento di tipo azionario, magari un ETF o fondo comune di investimento, perché nel tempo è molto probabile che possa portarvi un rendimento maggiore. Se invece avete un orizzonte più breve o una tolleranza inferiore alle fluttuazioni di mercato, potreste considerare questo titolo di stato.
Quanto conviene investire?
Anche qui non ‘è una risposta per tutti. Un modo ragionevole per affrontare la questione è valutare la propria posizione, allocando i fondi in base alla priorità e alla tempistica entro la quale avrete necessità di disinvestire. Dunque, in primo luogo ognuno di noi dovrebbe avere una giacenza di conto corrente che copra e spese ordinarie e gli imprevisti. Questo importo può variare da 3 a 6 volte il reddito mensile. Dopo esserci assicurati di poter far fronte alle spese di tutti i giorni e alle emergenze possiamo individuare i soldi che possiamo tenere da parte per il futuro meno imminente: questa parte del nostro portafoglio andrebbe impiegata in azioni, magari trami prodotti come ETF e Fondi comuni d’investimento. Cosa rimane? La quota dei nostri soldi che non ci serve per le spese immediate e che non ci sentiamo di impiegare a lungo termine potrebbe essere destinata a questo nuovo titolo.
Perché impiegare in BTP Valore questa quota intermedia?
Perché questo titolo presenta agevolazioni in termini di commissioni di collocamento e fiscalità che lo rendono competitivo non solo rispetto ai conti deposito, che se vincolati sono anche meno flessibili, ma anche nei confronti di prodotti come ETF e fondi comuni che presentano anche spese di gestione.
Perché ho parlato di dilemma del risparmiatore vs Contrinuente? Prima di spiegarlo vi ricordo che
La finanza in Soldoni è un progetto che promuove la gestione razionale della finanza personale attraverso un podcast, una newsletter, una serie di video sul canale youtube di Massimo Famularo, la rubrica moneyflash per l’associazione liberi oltre le illusioni. Potete sostenere il progetto iscrivendovi al canale youtube e lasciando commenti ai video, ma soprattutto condividendo e rilanciando sui social gli episodi.
Potete anche effettuare una donazione a mezzo bonifico bancario richiedendo l’IBAN all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com al quale potete scrivere anche per inviare spunti e suggerimenti e approfondire il percorso di Financial Coach, attività di formazione personalizzata con modalità e compenso concordati in base alle necessità specifiche.
Dopo aver chiarito quali elementi considerare per valutare in modo informato e razionale l’acquisto di questo titolo vale la pena di alzare la testa dal proprio conto profitti e perdite individuale e provare a fare qualche riflessione più generale.
Lo stato italiano spende male e spende troppo e nel tempo ha accumulato un debito molto elevato. Il rapporto elevato tra debito pubblico e PIL costituisce è un elemento di fragilità per il nostro paese e viene ritenuto sostenibile nel tempo a fronte di ipotesi molto ottimistiche sulla crescita economica futura e grazie allo stimolo fiscale del programma next generation EU.
Quindi comprare BTP Valore significa anche assecondare la tendenza del governo a spendere troppo e male.
Dal punto di vista dei mercati dei capitali, oggetto anche di una recente riforma di cui ho parlato nei video di MoneyFlash, il fatto che lo stato eserciti attività di raccolta diretta presso i risparmiatori, che sono già poco “Educati” dal punto di vista finanziario e diffidenti nei confronti delle borse, costituisce una sorta di concorrenza sleale verso gli intermediari finanziari e le imprese, comportando in ultima anali un minor afflusso di risorse all’economia reale, anche considerando che quelle che vengono “intermediate” dallo stato sono soggette a rilevanti distorsioni.
Quindi comprare BTP Valore sottrae per certi versi risorse all’economia reale.
Si tratta di buoni motivi per i quali un cittadino dotato di senso civico dovrebbe astenersi da questo investimento?
La risposta a carattere personale e politico e va trovata da ognuno in base alla proprie preferenze politiche ed esigenze finanziarie.
Quello che può dirvi questo podcast è che:
lo strumento che colloca il governo ha diversi profili di convenienza e presenta alcuni vantaggi competitivi rispetto alle alternative, i più rilevanti sono la fiscalità e il rendimento a parità di rischio.
Anche in ottica congiunturale, abbiamo visto negli episodi precedenti che questo è un buon momento per comprare obbligazioni e queste obbligazioni hanno dei profili di convenienza
In merito a come collocare questo strumento nella costruzione del proprio portafoglio abbiamo visto che si può inserire a metà tra il fondo di emergenza che teniamo in conto corrente e gli investimenti azionari che destiniamo al lungo periodo.
Per scrupolo ho voluto chiarire e spiegare che l’atteggiamento del governo di collocare titoli tra i privati rientra un una strategia di elevata spesa pubblica che danneggia l’economia e pregiudica il futuro, senza contare le distorsioni nei mercati dei capitali
Per concludere, dopo aver compreso che aderendo a questo titpo di collocamento si incentiva la condotta censurabile dello stato e si sottraggono potenzialmente risorse all’economia reale, va anche considerato che il contributo di ciascuno di noi alle distorsioni del paese è limitato: non è rinunciando a comprare un titolo oggi che potremo cambiare un sistema che funziona male per molti versi e lo approfondiremo più avanti.
Per oggi è tutto e se volete continuare ad avere spunti e riflessioni, ma soprattuto analisi indipendenti, che non cedono alla pubblicità del governo o alle lamentele interessatre delle banche continuate a seguire la Finanza in Soldoni. (Canale Telegram)
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