La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Il BTP Valore in collocamento tra il 2 e il 6 ottobre avrà un rendimento minimo del 4,1% per i primi tre anni e del 4,5% per il quarto e il quinto. Come spiegato negli episodi precedenti, la convenienza dello strumento dipende dalla situazione e dalle preferenze individuali oltre e va valutata anche in relazione alle alternative disponibili sul mercato come i conti deposito e gli strumenti di risparmio gestito specializzati nel mercato monetario. Oltre che come risparmiatori dovremmo guardare al BTP valore anche come contribuenti potenzialmente chiamati a saldare il conto di un trattamento troppo generoso per sottoscrittori della nuova emissione.
Perché il governo fa concorrenza alle banche nella raccolta di risparmio?
Lo stato ha bisogno di risorse per sostenere il proprio apparato e in genere quelle che raccoglie con le imposte non sono sufficienti; quindi, deve emettere titoli di debito per finanziare la differenza tra le uscite e le entrate. Inoltre, avendo accumulato un debito elevato negli anni passato, il ministero dell’economia e delle finanze deve periodicamente emettere nuovi titoli di debito per ripagare quelli in scadenza e per ripagare gli interessi sul debito in circolazione. Le recenti emissioni dedicate alla clientela retail, come i BTP valore puntano a creare un legame diretto con i risparmiatori privati in modo che questi possano nel tempo costituire un’alternativa, ancorché parziale, agli investitori istituzionali e alle banche, che insieme alla banca centrale costituiscono i principali detentori del debito pubblico.
Perché conviene allo stato vuole che siano le famiglie italiane a detenere il debito?
Come abbiamo spiegato in altri podcast il debito pubblico del nostro paese diventa un elemento di preoccupazione se il rapporto debito/pil continua a crescere nel tempo e viene percepito da analisti e operatori dei mercati come troppo elevato. Nel caso di tensioni sui mercati finanziari, che potrebbero essere innescate ad esempio da un giudizio negativo da parte delle agenzie di rating, gli investitori istituzionali potrebbero reagire vendendo i titoli del nostro debito e facendone scendere significativamente il prezzo. Le famiglie hanno un atteggiamento differente e tendono a mantenere i titoli fino a scadenza, dunque collocare debito presso i risparmiatori privati potrebbe avere la funzione di dare stabilità alle quotazioni di questi titoli.
Ma quanto è rischioso investire in BTP Valore?
Al netto delle considerazioni sulla stabilità del debito pubblico, che è opportuno conoscere per comprendere le evoluzioni dei mercati finanziari e l’andamento dello spread tra BTP e Bund, di cui parleremo più in dettaglio nei prossimi giorni, i rischi legati al mancato rimborso e al default del nostro paese sono al momento molto remoti e non devono destarci preoccupazioni nell’immediato. Il rischio più rilevante legato all’investimento in BTP Valore rimane legato alle oscillazioni di prezzo e alla possibilità di subire perdite in conto capitale nel caso si decida di vendere il titolo prima della scadenza in un momento in cui la quotazione è inferiore al valore di collocamento. Questo rischio è mitigato dalla maggiore frequenza delle cedole rispetto ai titoli ordinarie e dall’incremento previsto nel tasso a partire dal quarto anno.
Come valutare il titolo rispetto alle alternative?
Come è logico attendersi questi titoli avranno un rendimento in linea o leggermente superiore rispetto ad altri BTP con scadenza analoga e i benefici rispetto all’acquisto di questi sul mercato secondario sono limitati ad uno sconto sulle commissioni di acquisto e al cosiddetto premio fedeltà, dunque non si tratta di una differenza sostanziale. Rispetto alle alternative disponibili come ad esempio i conti deposito e i prodotti di risparmio gestito un fattore piuttosto rilevante è costituito dalla fiscalità agevolata. I BTP valore come tutti i titoli di stato ha una tassazione al 12,5% rispetto al 26% delle altre alternative. Anche qui non si registrano grandissime differenze perché in partenza il 4,1% del BTP Valore corrisponde a circa 3,61%, mentre i conti deposito che sono intorno al 5% dopo la fiscalità rendono al netto circa 3,7%.
Un conteggio più preciso dovrebbe tenere conto che con la clausa step up il rendimento del titolo è copreso tra 4,1 e 4,5 mentre molti conti deposito sono gia oltre il 5%. In generale si può dire che in temini di rendimento i BTP e conti deposito sono abbastanza vicini. Come vantaggi aggiuntivi occorre considerare che i titoli di stato non presentano penalizzazioni nel rendimento in caso di disinvestimento anticipato, cosa che avviene nei conti deposito. . Inoltre con i tassi di interesse che sono forse vicini ai massimi è possibile che dopo un periodo residuo di volatilità che durerà per i prossimi 6 o 9 mesi, se i tassi si fermeranno o cominceranno a scendere questi titoli potrebbero offrire dei guadagni in conto capitale.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email: mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di consulenza e formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast con conference call dedicate e compenso basato sulle esigenze specifiche di ciascun aderente.
Allora questo titolo conviene oppure no?
In pratica l’unica differenza tra il BTP valore e gli altri BTP è data dal marketing e da qualche clausola promozionale. In termini di rendimento siamo abbastanza in linea con i conti deposito con la differenza che questi ultimi sono protetti da qualsiasi perdita in conto capitale, ma presentano delle penalizzazioni in caso di disinvestimento anticipato e non offrono il potenziale di rivalutazione in caso di ribasso dei tassi.
Come scegliere se investire in questi titoli?
Se non volete esporvi al rischio di osservare orscillazioni nel prezzo di mercato nei prossimi 9 -12 mesi oppure pensate di poter aver bisogno entro questo termine dei vostri fondi, vi conviene optare per conto deposito oppure per un conto corrente con tasso promozionale come quello di BBVA di cui abbiamo partlato in un episodio precedente. Se potete tollerare queste oscillazioni e non prevedete la necessità di prelevare almeno per 12 o 18 mesi, allora potreste considerare l’acquisto del BTP Valore o di altri titoli di stato con pari scadenza. Se disponente di fondi che potete mantenere investiti per oltr 24 mesi dovreste considerare la possibilità di investire in strumenti di tipo azionario.
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