La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Tra le aziende che stanno traendo maggior beneficio dalla “corsa all’oro” dell’intelligenza artificiale si segnala Nvidia (Nasdaq: NVDA) storico di produttore di chip, che di recente è entrato nel club ristretto delle società con una capitalizzazione di mercato superiore ai 1000 miliardi di dollari. Vale la pena scommetere su questa azione oppure il potenziale di rialzo si è già verificato? Farà parte dei, prevedibilmente pochi, dominatori del nuovo Eldorado oppure stiamo assistendo a una bolla temporanea?
I contenuti della Finanza in soldoni in Podcast, Newsletter e Pillole Video non costituiscono raccomandazioni di investimento o consulenza finanziaria. Ribadita questa fondamentale premessa proviamo a fare qualche riflessione sul titolo. La conclusione principale, come immaginable è che investire su una sola azione è molto rischioso e si tratta di una scelta che andrebbe portata avanti solo se c’è l’aspettativa di un rendimento superiore a quello di un portafoglio diversificato e in ogni caso per importi limitati rispetto al proprio patrimonio.
Perchè tutto qusto interesse per il titolo?
L'entusiasmo per Nvidia ha iniziato a crescere a novembre, dopo il rilascio di ChatGPT, un chatbot alimentato dall'intelligenza artificiale che in un episodio passato del podcast ho testato anche come consulente finanziario. Da quel momento , ogni sorta di azienda collegata a questa tecnologia ha visto le proprie quotazioni crescere. Jensen Huang, capo di Nvidia, è sorprendentemente ottimista e parla di una "nuova era informatica". Gli investitori sembrano altrettanto entusiasti. Il prezzo delle azioni di Nvidia è più che raddoppiato dall'inizio dell'anno.
Secondo un’analisi recente dell’Economist, gran parte di questo entusiasmo è giustificato. Nvidia si trova in una posizione strategica rispetto al nuovo megatrend che ptrebbe cambiare le nostre vite. Il suo core business è la progettazione di chip ad alte prestazioni. All'inizio li vendeva agli appassionati di videogiochi. I chip si sono rivelati molto efficienti anche nell'addestramento dei modelli IA e ne è nato un nuovo mercato in piena espansione. Ma l'azienda non è stata solo fortunata. Con ogni generazione di nuovi chip, ha migliorato le prestazioni di molte volte. Oggi detiene oltre l'80% del mercato dei chip specializzati in AI.
Nvidia ha anche avuto la lungimiranza di investire in due aree che hanno contribuito a consolidare la sua supremazia. Uno è il networking avanzato. Poiché l'addestramento dei modelli IA richiede grandi quantità di potenza di elaborazione, vengono utilizzati contemporaneamente molti chip, a volte migliaia. Questi chip si scambiano dati lungo una rete ad alte prestazioni e su misura. Oggi Nvidia controlla il 78% di questo mercato, grazie all'acquisto di Mellanox, uno specialista, nel 2019.
L'altro punto di forza di Nvidia è il software. CUDA, la sua piattaforma AI, è popolare tra i programmatori e funziona solo sui chip dell'azienda. Dando, ad esempio, accesso gratuito ai suoi chip e al suo software ad alcuni ricercatori focalizzati sull’intelligenza artificiale, l'azienda si è concentrata sull'incoraggiare gli sviluppatori a utilizzare il suo software molto prima che i suoi concorrenti si mettessero a corteggiarli.
Quali possono essere gli ostacoli al successo di questa società?
In primo luogo occorre considerare la concorrenza che può arrivare da altre aziende: ogni volta che un mercato si rivela molto ricco attrae inevitabilmente nuovi entranti. Ad esempio i grandi produttori di chip, come Amd e Intel, si stanno sicuramente attrezzando per cercare di accaparrarsi una quota delle attività di rete e dei chip di Nvidia. A questo va aggiunto che gli stessi clienti, tra i quali spiccano nomi come Amazon e Alphabet, sono al lavoro per produrre in casa una parte dei Chip progettati appositamente per applicazioni di intelligenza artificiale.
A questa minaccia poteniale va aggiunto che, secondo molti osservatori e analisti, l’intelligenza artificiale presenta dei rischi rilevanti per la società e la sicurezza nazionale di conseguenza molti governi stanno valutando delle modalità per controllare e regolamentare l’uso di qusta tecnologia. Ad esempio lo scorso anno gli Stati Uniti hanno limitato la vendita di chip ad alte prestazioni e di strumenti per la produzione di chip nei confronti di alcune aziende cinesi incidendo negativamente sulle vendite di Nvidia nel terzo trimestre.
Conviene allora investire in questa società?
Quello che possiamo dire è che si tratta di una scelta molto rischiosa, ma anche potenzialmente reddittizia. Esiste un consenso abbastanza diffuso sul fatto l’Intelligenza Artificiale sia una tecnologia che sta già trasformando il modo in cui viviamo e lavoriamo e che le aziende che rusciranno a sfruttarla al meglio saranno tra leader di mercato del futuro prossimo.
In questi casi è bene considerare che è quasi impossibile individuare in anticipo chi saranno i vincitori e che una strategia razionale può realizzare gradualmente piccoli invistimenti nelle aziende più promettenti, tra le quali è sicuramente inclusa NVDIA, tenendosi pronti a incrementare o chiudere le posizioni in base alle evoluzioni future.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica. Se vi piacciono i contenuti di questo podcast iscrivetevi alla newsletter e al canale youtube dove trovate anche le pillole video. Vi segnalo anche che ultimamente sto realizzando dei percorsi di educazione finanziaria nelle scuole e degli incontri di formazione inquadrati nei programmi di welfare che le aziende possono offrire ai propri dipendenti. Anche per queste iniziative il contatto è sempre mfamularoblog@gmail.com
Quali conclusioni possiamo trarre in merito al successo recente di Nvidia?
La società dispone al momento di una solida posizione e di prospettive sicuramente interessanti, tuttavia la concorrenza da parte degli altri produttori di chip e dalle big tech potrebbe modificare in modo singificativo la struttura attuale del mercato. A questo va aggiunto che le decisioni dei governi in tema di regolamentazione della tencologia potrebbero influenzarne significativamente l’evoluzione e che l’affermarsi di modelli open source potrebbe rendere più dificile estrarre profitti.
Quindi alla fine conviene o no?
Non a tutti. Andrebbe preso in connsiderazione solo da chi ha già un portafoglio sufficientemente bilanciato e dispone di fondi aggiuntivi che può destinare a “scommesse”calcolate avendo però cura di accertarsi di aver compresto bene i rischi e le prospettive del settore oltre che della singola azienda.
Vi ricordo che per chi desidera un servizio personalizzato di formazione o assistenza nelle scelte di finanza personale c’è anche il servizio di financial coach che si basa su una serie di conference call e di interazioni via email, prevede un compenso concordato in base alle esigenze specifiche, con pagamento annuale posticipato e quindi del tutto subordinato alla soddisfazione e al valore aggiunto percepito dal servizio.
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