La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Bentornati all’appuntamento con gli aggiornamenti dell’economia e dalla finanza raccontati in parole povere. Come ampiamente atteso, questa settimana FED e BCE hanno lasciato invariati i tassi di interesse. La medesima decisione da parte dei due istituti è stata però accompagnata da segnali differenti in merito alle prospettive per il 2024: mentre negli Stati Uniti la prospettiva di riduzione nei tassi nel prossimo anno è stata confermate ed per il momento quantificabile in circa 45 punti base, secondo la mediana delle previsioni della banca centrale, la BCE è sottolineato apertamente che non è il caso di abbassare la guardia.
Perché la stessa politica è stata accompagnata da dichiarazioni diverse?
Le modalità in cui le decisioni di politica monetaria vengono comunicate ai mercati sono un elemento molto delicato. Le aspettative degli operatori sui mercati finanziari tendono a reagire in modo eccessivo ai segnali sia in senso positivo che negativo, di conseguenza è fondamentale che i messaggi siano chiari e non suscettibili di fraintendimenti. La BCE ha preferito adottare toni meno accomodanti perché in Europa permangono rischi che le politiche fiscali adottate dai paesi membri, non siano pienamente sostenibili e perché l’inflazione è attesa ancora a livelli leggermente superiori agli obiettivi. Negli Stati Uniti, il quadro è più favorevole e di conseguenza è stato possibile confermare un ribasso nel prossimo anno.
In cosa consiste questo divario?
Nel fatto che i mercati si muovono ipotizzando ribassi nei tassi maggiori di quelli eventualmente riconosciuti dalle banche centrali e tempistiche più veloci. Questo vuol dire che, se nei primi mesi del prossimo anno le aspettative dei mercati non saranno confermate, potrebbe esserci un brusco arresto e una correzione rispetto all’entusiasmo registrato alla fine di quest’anno.
Cosa accadrà nello scenario più probabile?
Prima di rispondere alla domanda vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email: mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast.
Tornando alle prospettive per il nuovo anno, premesso che qualsiasi previsione è soggetta a un grado di aleatorietà, la prospettiva più probabile è che la convergenza tra le aspettative troppo ottimistiche dei mercati e il realismo dei banchieri centrali si realizzi attraverso un percorso di rialzi e correzioni che costituisce l’andamento fisiologico dei mercati finanziari.
Quindi quali indicazioni possono trarre gli ascoltatori di questo podcast?
Che al netto dei formalismi e delle comunicazioni istituzionali il percorso verso una riduzione dei tassi di interesse nel 2024 trova nuove conferme nelle decisioni di questa settimana. La tempistica e l’entità dei tagli rimane incerta e l’ottimismo attualmente manifestato dai mercati, che ipotizzano tagli già nella metà del prossimo anno appaiono al momento poco realistici. Al momento lo scenario più probabile è costituito da una riduzione dei tassi nella seconda metà del prossimo anno, con l’unica variabile aperta legata alle elezioni negli Stati Uniti che potrebbero indurre la Federal Reserve ad agire in anticipo per non infrangere la prassi in base alla quale nei mesi immediatamente precedenti alle elezioni i tassi non vengono modificati,
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