La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
La Federal Reserve ha deciso di prendersi una pausa e ha interrotto la serie di 11 rialzi dei tassi di interesse cominciata il 16 marzo 2022. I mercati azionari non hanno reagito positivamente perché il discorso che ha accompagnato la decisione ha lasciato chiaramente intendere la possibilità di un ulteriore rialzo entro la fine dell’anno a fronte di una performance dell’economia americana che si rivela migliore rispetto al previsto. L’apparente contraddizione tra le decisioni di politica monetaria e reazioni dei mercati evidenzia come questi ultimi si muovano sulla base delle aspettative e come il tentativo di prevederne gli andamenti nel breve periodo sia difficile e controproducente.
Perché i mercati si muovono in apparente contrasto con le misure di politica monetaria?
La BCE alza i tassi e i mercati festeggiano, la FED li lascia invariati e assistiamo a crolli generalizzati, quello che muove i mercati sono le aspettative, come testimoniato dal celebre motto “buy the rumors, sell the news”. Se un’informazione è positiva per l’andamento di un titolo è possibile che i suoi effetti siano già stati incorporati prima di quando viene resa pubblica, di conseguenza si assiste ad un rialzo basato sulle indiscrezioni e notizie informali e a prese di beneficio quando l’informazione è confermata. Si tratta di una ulteriore conferma della opportunità per i piccoli risparmiatori di operare su un orizzonte di medio periodo senza lasciarsi tentare da mosse opportunistiche sui movimenti di breve termine.
Quale la sintesi su un orizzonte più ampio?
Nonostante l’ottimismo dimostrato dai mercati nei primi nove mesi dell’anno, l’inflazione non è stata ancora sconfitta e una recessione generalizzata non è ancora arrivata pertanto qualsiasi ipotesi di festeggiamento è ancora prematura. Su entrambe le sponde dell’oceano il percorso di rialzo dei tassi dovrebbe essere vicino alla conclusione, ma continuerà almeno fino alla fine di quest’anno e probabilmente, per l’Europa anche nei primi mesi del prossimo. Ne consegue che il momento di svolta in cui cominceranno a scendere difficilmente arriverà prima della fine del prossimo anno e forse slitterà al 2025.
Come comportarsi in questo quadro?
Sfruttando per quanto possibile i rendimenti di breve termine con strumenti monetari tenendo d’occhio anche le iniziative promozionali come il conto BBVA di cui ho parlato nello scorso episodio. Continuare a investire nell’azionario i fondi di cui non si ha un bisogno immediato, tenendo conto di una possibile correzione del trend di crescita osservato quest’anno. Sull’obbligazionario possiamo attenderci performance negative o stabili fino a quando i tassi non raggiungeranno il picco, dunque possono essere considerati in ottica opportunistica entrando oggi per puntare ad un rialzo quando i tassi scenderanno probabilmente tra 18 o 24 mesi.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email: mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di consulenza e formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast con conference call dedicate e compenso basato sulle esigenze specifiche di ciascun aderente.
Errata Corrige
Ringrazio l’ascoltatore Carlo C che mi ha segnalato un errore nell’analisi proposta nell’episodio scorso. Ho erroneamente indicato che le gestioni patrimoniali in strumenti monetari avevano una fiscalità più vantaggiosa rispetto al rendimento promozionale del conto corrente BBVA. Non è così. Tutti gli strumenti presentano la stessa tassazione al 26%. Volendo effettuare un confronto il 4% di BBVA può essere omogeneamente comparato con il 3,55 e 3,60% rispettivamente di Euclidea e Moneyfarm+ dai quali però dovete dedurre i costi di gestione come avevo correttamente indicato nel podcast. Ne consegue che anche tenendo conto dei rialzi dei tassi che verranno incorporati nei rendimenti delle due gestioni, il tasso promozionale del conto BBVA rimarrà più conveniente fino al gennaio 2025
Quanto contano i costi?
L’ascoltatore Carlo mi ha rappresentato che alle commissioni di gestione va anche applicata l’iva dunque per Euclidea abbiamo 0,6*1,22+0,06+0,1=0,892% mentre per moneyfarm+ siamo a 0,25+IVA+0,1= 0,405% L’attenzione ai costi, specie per strumenti a basso rendimento come quelli del mercato monetario rimane fondamentale. Ricordiamo sempre che gli effetti positivi della concorrenza possono manifestarsi solo se ci sono clienti bene informati e reattivi che
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