Le agenzie di Fitch e Standards &Poors hanno pubblicato un aggiornamento del proprio Rating sul nostro paese. Evitando la retorica di chi vorrebbe leggervi un giudizio positivo sull’azione del governo proviamo a spiegare con parole semplici il contenuto di questi aggiornamenti e il significato in prospettiva. Vi ricordo l’intervista allo speechbox di Financial Lounge in cui ho parlato della legge di bilancio. Trovate i dettagli dell’ azione del mese di ottobre 2024 nel podcast dedicato agli abbonati a pagamento.
Cosa dicono le 2 agenzie nell'aggiornamento sull'Italia pubblicato da poco?
Fitch e S&P hanno mantenuto invariato il rating dell'Italia, rispettivamente a "BBB" e "BBB" e la prima agenzia ha anche migliorato l’outlook da stabile a positivo. Tuttavia, entrambe le agenzie hanno espresso preoccupazioni riguardo la crescita economica e l'alto debito pubblico. Ad esempio, Fitch ha segnalato una possibile debolezza della crescita a causa delle difficoltà nell'attuazione delle riforme strutturali, mentre S&P ha evidenziato l'importanza di mantenere la disciplina fiscale per evitare un deterioramento delle finanze pubbliche.
Perché i mercati attribuiscono molta importanza al giudizio delle agenzie di rating?
Il giudizio delle agenzie di rating fornisce una valutazione sulla capacità di un emittente di rimborsare le proprie obbligazioni e pagare le cedole previste alle scadenze convenute. Si tratta quindi di una misura della rischiosità che influenza la capacità del soggetto di collocare le proprie obbligazioni e il rendimento richiesto da quelli che le sottoscrivono. Per uno stato sovrano il giudizio tiene conto delle prospettive macroeconomiche (crescita, tassi di interesse) e dello stato di salute dei conti pubblici.
Cosa hanno detto veramente le due società in questo aggiornamento?
Fitch, che ha rivisto l'outlook dell'Italia da “stabile” a “positivo”, confermando il rating a "BBB ha sottolineato il miglioramento delle entrate fiscali e della gestione del bilancio, con il deficit previsto al 3,7% del PIL nel 2024, prospettiva di una contenimento nella crescita del rapporto debito/PIL (al 134,8% nel 2023) e la Stabilità politica, che ha favorito la pianificazione economica e l'attuazione delle riforme.
S&P, che ha confermato rating e outlook stabile, sottolinea che le "prospettive di crescita del PIL italiano sono promettenti", con un'espansione economica prevista intorno all'1% nel biennio 2024-2025, a fronte dello 0,2% registrato nel decennio precedente alla pandemia. Tuttavia, la principale sfida per l'Italia resta il suo elevato debito pubblico:
Con un livello pari al 135% del PIL nel 2024, è tra i più alti" e si prevede che raggiunga il 138% nel 2027. Questo dato è allarmante, poiché riduce la capacità del governo di investire a favore della crescita economica
evidenzia l'agenzia di rating, specificando che l'aumento del debito è in parte dovuto agli aggiustamenti legati al Superbonus. Nonostante ciò, S&P nota un miglioramento nella gestione fiscale del Paese. L'Italia dovrebbe ottenere un avanzo primario l'anno prossimo, mentre il deficit è atteso scendere sotto il 3%, precisamente al 2,9%, entro il 2027. Inoltre, S&P evidenzia alcune sfide strutturali, come l'invecchiamento della popolazione.
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Come possiamo allora interpretare questi giudizi senza cedere alla retorica sul governo?
I giudizi delle due agenzia vanno letti considerando alcuni elementi di contesto:
Nel giudizio di tutte le principali agenzie l'Italia si trova ad un livello molto vicino alla soglia del Non Investment Grade che qualifica gli emittenti più rischiosi
Dopo la Pandemia del 2020 la sostenibilità del debito pubblico viene considerata con un “grado di tolleranza maggiore” dal momento che in tutti i principali paesi del mondo il rapporto debito/PIL è cresciuto
La prospettiva di tassi di interesse in calo in Europa è positiva per i paesi con debito elevato perché riduce gli oneri finanziari
In un paese caratterizzato da una storia di governi brevi e maggioranze fragile, il governo attuale viene visto come un indicatore di stabilità politica
Ne consegue che i giudizi delle agenzie di rating vanno letti come una conferma del fatto che allo stato non si ravvedono prospettive negative per l’economia italiana e per la stabilità dei conti pubblici, ma questo non toglie che le rilevanti criticità strutturali che caratterizzando il nostro paese rimangono delle questioni aperte.
Per riassumere:
i due giudizi vanno letti in un ottica di stabilità: l'Italia si conferma un emittente sulla parte bassa della fascia investment grade
il bicchiere mezzo pieno è costituito l’assenza di prospettive negative o di concrete possibilità di peggioramento per la finanza pubblica
da tenere a mente che l'Italia beneficia di un clima di maggiore tolleranza verso i paesi con debito elevato, seguito alla pandemia e di un contesto di tassi di interesse in calo
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Per ringraziare gli abbonati a pagamento (al podcast e/o alla newsletter) anche questo mese ho scelto un’azione che ho in portafoglio e in un episodio dedicato del podcast vi racconto perchè l’ho scelta e se ho intenzione di incrementarne la quantità in portafoglio in futuro. Ho raccolto in un episodio della newsletter tutte le azioni di cui ho parlato