La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Bentornati alla rubrica che vi parla di finanza persona, economia e mercati in parole povere e senza tecnicismi e soprattutto senza lasciarsi influenzare dai periodici attacchi di ottimismo o di depressione acuta che caratterizzano moto spesso i mercati. Oggi vi propongo un portafoglio tipo per affrontare in modo equilibrato il prossimo anno, con le consuete avvertenze del caso: non esiste una soluzione valida per tutti, è opportuno che ciascuno definisca in base alle proprie preferenze e necessità l’allocazione più opportuna dei propri fondi
Perché un portafoglio tipo?
Perché dalla corrispondenza con gli ascoltatori del podcast è emerso che avere dei modelli a cui fare riferimento risulta utile per comprendere le dinamiche in base alle quali viene realizzata l’asset allocation. Provare ad adattare un esempio già impostato è più facile che non costruire da zero in base ai principi generali condivisi
Cosa vuol dire 30-30-40?
Questo portafoglio ipotizza un’allocazione del 30% del totale in strumenti monetari, del 30% nell’asset class obbligazionaria e del 40% in azioni. Alla base di questa selezione c’è l’intento di sfruttare le opportunità sul mercato monetario, finché i tassi di interesse a breve termine restano elevati. Questa prospettiva dovrebbe rimanere attuale per buona parte del 2024. A questo aggiungiamo il posizionamento su obbligazioni di medio termine che dovrebbero aumentare di prezzo quando i tassi scenderanno nel corso del prossimo anno, fissando nel frattempo un flusso di cedole su livelli elevati. Last but not least, un posizionamento sulle azioni in ottica di lungo periodo, che dovrebbe beneficiare di una fase positiva a partire dalla fine di quest’anno
Perché questa ripartizione?
Volendo ipotizzare un portafoglio tipo, l’idea è scegliere un bilanciamento che non sia troppo aggressivo e per questo la somma di componente monetaria e obbligazionaria supera il 50%, ma al tempo stesso vorrei anche inserire un posizionamento utile a cogliere le opportunità di crescita in questa fasa attraverso una componente azionaria del 40%.
Che orizzonte temporale ha questo portafoglio?
Indicativamente dovrebbe rimanere valido per tutto il prossimo anno. Un ribilanciamento che si può accompagnare a questo portafoglio è costituito dalla riduzione della componente monetaria man mano che i tassi a breve scendono, aumentando la componente azionaria. Per quanto riguarda l’obbligazionario, a fronte di ulteriori ribassi nei tassi a medio e lungo termine si può ipotizzare di sostituirne una parte con strumenti azionari che pagano dividendi.
Con quali strumenti realizzare questo portafoglio?
Prima di rispondere alla domanda vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email: mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast.
Per quanto riguarda la componente di 30 % monetario si può guardare agli ETF monetari e alle gestioni come Euclidea Core Salvadanio e Moneyfarm LiquiditàPiù, ai conti deposito (facendo attenzione ai vincoli a scadenza) o alle obbligazioni e titoli di stato a scadenze medie e brevi. Per le differenti caratteristiche di questi strumenti vi rimando agli episodi del podcast in cui ho trattato il tema in dettaglio, anche con riferimento alle agevolazioni fiscali per i titoli di stato.
Come impiegare il 30% obbligazionario?
Qui la scelta può cadere sempre su ETF o strumenti di risparmio gestito oppure su titoli di stato e obbligazioni quotate sul mercato secondario. Con le stesse finalità si può guardare anche a strumenti di tipo azionario specializzati in titoli che pagano dividendi elevati. Dal momento che questa componente del portafoglio è la più delicata, a fronte di una prospettiva di tasi di interesse in calo nel prossimo anno, dedicherò un episodio all’approfondimento degli elementi da considerare per una scelta razionale
Come impiegare il 40% azionario?
Il suggerimento principale è sempre indirizzato a strumenti di risparmio gestito come fondi e ETF possibilmente con una buona diversificazione geografica. Una ripartizione ragionevole potrebbe essere 20% azionario Stati Uniti, 10% Europa e 10% paesi emergenti. Chi dispone di un patrimonio più consistente potrebbe anche considerare l’acquisto di singoli titoli azionari, con l’obiettivo di rendimenti più elevati, ma a fronte della piena consapevolezza dei rischi corsi. Anche su questo vorrei fare un approfondimento nei prossimi episodi.
Come riassumere l’argomento di questa puntata?
Il 2024 è un anno in cui i tassi di interesse scenderanno, anche se non sappiamo bene quando e di quanto. Un portafoglio di base per affrontare questo scenario potrebbe essere composto di 30% strumenti monetari, 30% di asset class obbligazionaria e 40% di azionario. Per i risparmiatori che non hanno particolari competenze o tempo da dedicare alla scelta degli strumenti è preferibile orientarsi verso prodotti di risparmio gestito, tenendo d’occhio le commissioni e gli aspetti fiscali, con particolare riferimento al trattamento agevolato per i titoli di stato.
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