La finanza in soldoni è un Podcast di educazione e informazione finanziaria a cura di Massimo Famularo
Nelle ultime settimane, alcune proposte di legge promosse dal governo Meloni hanno fatto discutere, oltre che per il proprio contenuto, anche per l’impatto che l’annuncio di questi provvedimenti ha avuto sui mercati finanziari. Mantenendo la natura divulgativa di questo podcast non mi concentrerò troppo sul merito delle proposte (che ho commentato in dettaglio in varie sedi di cui trovate i riferimenti nelle note al podcast) e cercherò di spiegare con parole semplici perché la diffusione di certe informazioni influenza i mercati finanziari e come tenere conto di questo fenomeno nella gestione della propria finanza personale.
In cosa consistono le proposte del Governo?
In una nuova imposta che colpisce le banche e in una modifica legislativa che consenta ai debitori insolventi di pagare ai propri creditori una frazione di quanto dovuto ed essere liberati da ogni ulteriore onere collegato al debito precedente. Entrambe le proposte hanno come base l’idea che alcuni soggetti abbiano ottenuto guadagni eccessivi e immeritati e intendono proporre una sorta di perequazione penalizzando chi ha guadagnato troppo e usando i fondi ricavati per indennizzare chi si ritiene venga danneggiato dalle circostanze che hanno favorito i primi.
Senza scendere troppo in dettagli tecnici bersaglio della prima proposta sono le banche, che hanno guadagnato dal rialzo dei tassi di interesse, che ha penalizzato chi aveva sottoscritto mutui a tasso variabile. La seconda proposta invece punta a punire gli investitori che hanno acquistato crediti deteriorati ponendo un tetto a quanto si può ricavare dal recupero di questi. La prima proposta è già stata modificata per limitare l’impatto prospettato agli inizi, mentre la seconda è stata oggetto di molte critiche (diverse fatte anche dal sottoscritto) e probabilmente sarà anch’essa modificata, se non ritirata del tutto.
Perché hanno influenzato i mercati?
Come abbiamo spiegato molte volte i titoli scambiati sui mercati finanziari vengono valutati in base alle aspettative che gli operatori hanno sul futuro del sistema economico e della singola azienda che li ha emessi. Una semplice regola per valutare le quotazioni delle attività finanziarie ci dice che il prezzo di qusti titoli oggi dovrebbe riflettere il valore attuale netto dei flussi di cassa che li possiede potrà incamerare in futuro. Dunque, se c’è una nuova tassa sulle banche, vuol dire che i flussi di cassa futuri di pertinenza di chi ne possiede le azioni saranno minori e, in modo perfettamente coerente con questo ragionamento le quotazioni delle principali banche italiane hanno registrato un calo quando è stato annunciato il provvedimento.
Per quanto il ragionamento sia semplice in teoria, la pratica è complicata dall’incertezza su quello che succederà in futuro. Il governo annuncia delle proposte, tuttavia non è detto che le modifiche prospettare si realizzino. Pertanto dopo la “paura” iniziale, molte delle quotazioni delle banche sono risalite. Con il provvedimento sui debitori insolventi (talvolta associato all’acronimo NPL Non Performing Loans che sono i crediti deteriorati di qualità peggiore) sta avvenendo qualcosa di analogo, ma con minore visibilità sui mercati più liquidi.
Come tenere conto di questi meccanismi?
Il primo elemento fondamentale è comprendere la rilevanza delle nuove informazioni. Se una nuova legge dispone che tutte le automobili debbano essere elettriche, è facile immaginare che questo può influenzare molto un’azienda che produce auto, ma non fa veicoli elettrici. Una informazione tanto rilevante potrebbe indurci a riconsiderare le nostre scelte, tuttavia è molto raro che ci siano informazioni e modifiche regolamentari con un impatto tanto veloce e rilevante.
Per restare all’esempio sull’elettrico, modifiche di questo genere avvengono sempre in un lasso di tempo non breve e sono precedute da lunghe discussioni. Le grandi imprese quotate tendono ad investire in ricerca e ad agire prima che modifiche radicali nella regolamentazione si verifichino: dunque è razionale pensare che nessun produttore di auto si farebbe trovare impreparato di fronte a un cambiamento di questo genere.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica e per avere maggiori dettagli sul servizio di financial coach un attività di consulenza e formazione personalizzata per gli ascoltatori di questo podcast con conference call dedicate e compenso basato sulle esigenze specifiche di ciascun aderente.
Come dovrebbe comportarsi un piccolo risparmiatore?
Come già detto in numerose occasioni i piccoli risparmiatori dovrebbero affidarsi a gestori professionali e consulenti esperti limitando il proprio ambito decisionale alle grandi linee della gestione del proprio portafoglio. In passato abbiamo fatto l’esempio dell’Intelligenza artificiale. Esiste un consenso quasi unanime su come questo megatrend stia avendo e avrà sempre più in futuro effetti dirompenti sulla società e sull’economia. Tuttavia è molto difficile stabilire quali aziende e settori specifici trarranno vantaggio da queste tecnologia rivoluzionaria e quali ne saranno invece penalizzati.
Esistono strumenti di risparmio gestito che puntano a selezionare le aziende che beneficeranno di questo megatrend e molte aziende come Alphabet e Microsoft che partono da una posizione molto forte e stanno investendo molto in questa tecnologia. Tuttavia nessuno può prevedere con certezza quali saranno gi sviluppi futuri e resta valida la raccomandazione di sempre di allocare i propri risparmi in modo diversificato tra asset class più rischiose come le azioni sul lungo termine e altre meno rischiose come le obbligazioni a medio termine, mantenendo una fondo di liquidità per le eventuali emergenze
Si può approfittare delle correzioni legate agli annunci come quelli del governo?
Chi opera con un’ottica di lungo termine ed è convinto della solidità delle aziende in cui ha investito può cogliere le variazioni temporanee legate alla diffusione delle notizie come opportunità di acquisto a prezzi di saldo. Se sono convinto che una grande banca italiana sia un buon investimento e ho deciso di allocare una parte dei miei risparmi in azioni di questa società, un annuncio estemporaneo come quello del governo (anche a fronte della tendenza dei politici italiani ad annunciare cose che poi non si verificheranno) non dovrebbe indurmi a cambiare strategia.
Posto che le notizie che influenzano le quotazioni nel breve termine in genere non hanno effetti rilevanti nel lungo periodo si può prendere in considerazione la possibilità di approfittarne per “arrotondare” le proprie partecipazioni in qualche società che crediamo abbia buone prospettive. Il limite ovvio di tutto questo ragionamento è quello di essere sufficientemente competenti e adeguatamente informati per riconoscere, ove si presentassero, delle informazioni che possono incidere sul valore di lungo periodo dei nostri investimenti. Chi non si sente sicuro a questo proposito dovrebbe delegare le proprie scelte a dei professionisti
Per riassumere:
Gli annunci del governo hanno influenzato temporaneamente i mercati e questo risponde a un meccanismo abbastanza fisiologico legato alle aspettative dei soggetti che vi operano (non a caso esistono delle leggi che puniscono commette abusi nella diffusione di informazioni sensibili)
I movimenti dei mercati legati alla diffusione di nuove informazioni possono essere talvolta molto rilevanti, tuttavia, tendono ad avere vita breve
I piccoli risparmiatori dovrebbero tenere a mente che l’elemento più importante di ogni strategia di investimento è l’individuazione di titoli che esprimeranno valore nel lungo periodo e che dunque in linea di massima le oscillazioni di breve termine dovrebbero essere trascurabili
Per selezionare la una strategia solida e coerente con le proprie esigenze i risparmiatori dovrebbero analizzare in modo approfondito le proprie esigenze e ricorrere al supporto si consulenti e gestori professionali per tradurre la strategia individuata in un portafoglio di attività finanziarie
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