C’è un pensiero che, in questi giorni, solletica la fantasia di chiunque possegga una cognizione, anche minima, dei mali atavici che affliggono questo paese; un tarlo insistente, che si fa strada, come la proverbiale goccia che scava la roccia, nella calotta cranica di tutti quelli che, negli ultimi anni hanno sottratto tempo al lavoro, alla famiglia e allo svago personale, per urlare contro i mulini a vento che il re è nudo, la terra non è piatte e che “eppur si muove”, senza girarci troppo intorno: che sia questa la volta buona?
Provo a ricollegarmi alle riflessioni fatte su questo sito da Michele e Costantino, cercando di adottare un approccio in stile “Ulisse e le sirene”, ossia di provare a vincolarmi alle catene della logica elementare a alla zavorra di argomenti solidi per non cedere alla fortissima tentazione del wishful thinking.
Prima ovvia constatazione: non esiste un governo politico, perché se esistesse non ci sarebbe la necessità di chiamare un terzo incomodo, che sarebbe forse riduttivo chiamare tecnico. Se non esiste governo politico, non esiste neanche la necessità di scendere a patti con i partiti tradizionali. Un governo politico, che non sia espressione di un unico partito, in genere deve mediare tra le diverse anime di una coalizione. Un governo di salvezza nazionale, come quello affidato a Mario Draghi, si dovrebbe reggere sulla semplice constatazione che la quasi totalità delle persone, che oggi siedono nel parlamento italiano, non trovano conveniente a titolo personale la prospettiva di andare al voto.
In primo luogo, non conviene perché è possibile che nuove elezioni non risolvano il problema di realizzare un parlamento in grado di esprimere una maggioranza di governo. In secondo luogo, chi è favorito nei sondaggi, dovrebbe gestire la patata bollente di un paese massacrato dalla crisi economica, oltre che dalla pandemia e il dilemma di piano di ripresa europeo che, pensate un po', per autorizzare dei fondi, richiede la presentazione di programmi credibili. In terzo luogo, ovviamente, chi dai sondaggi non è favorito, ha tutta la convenienza a temporeggiare.
Dunque il partito unico che appoggia il governo Draghi si chiama TINA, there is no alternative.
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2021-06 Draghi e il partito che non c'è (ancora)
feb 06, 2021
La Finanza in Soldoni
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