Continua la serie estiva sui “fondamentali” con un focus sulle obbligazioni. Come usarle per bilanciare il portafoglio e qualche riflessione su costi e benefici della diversificazione, senza dimenticare che con i tassi in discesa i prezzi dei bond in circolazione saranno destinati a salire. Dopo il paywall e nei podcast riservati ai membri del supporters club trovate le azioni in cui investo io.
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In questa rubrica parlo spesso di azioni, di come sceglierle, di quanto sia utile e importante diversificare (ma non troppo) anche attraverso strumenti di investimento collettivo (soprattutto ETF che costano meno) e questa attenzione è motivata dal fatto che:
nel lungo periodo, il meccanismo più efficace di creazione di valore è dato appunto dall’investimento in azioni
l’ottica di lungo periodo è la più indicata per formulare decisioni di investimento razionali evitando le incertezze e le oscillazioni del breve termine
Oggi proviamo a fare un “ripasso estivo” e ci concentriamo sulle obbligazioni perché
sono uno strumento importante per bilanciare la componente azionaria, perché in genere i prezzi delle azioni si muovono in direzione opposta a quella delle obbligazioni e perché queste ultime pagano periodicamente delle cedole
in un momento storico in cui i tassi sono destinati a scendere i prezzi delle obbligazioni dovrebbero salire – dunque si può considerarle anche per un investimento “opportunistico”
con riferimento specifico al breve termine, visto che difficilmente i tassi di interesse torneranno a zero, è utile cominciare ad allocare una quota del proprio portafoglio sulle obbligazioni a breve termine che al momento presentano ancora tassi relativamente elevati
Le obbligazioni sono titoli teoricamente meno rischiosi e con un andamento maggiormente prevedibile rispetto alle azioni.
Vediamo la differenza tra obbligazioni e azioni. Queste ultime sono un pezzetto del capitale di una società, danno diritto ad incassare i dividendi, che sono una parte degli utili di un’azienda, ma solo se il management di quest’ultima decide di distribuirli. In generale, le azioni consentono di condividere le sorti dell’azienda che le ha emesse, aumentano di valore se l’azienda cresce con successo, possono azzerarsi se l’azienda fallisce.
Le obbligazioni son un debito che l’azienda o lo stato, nel caso di titoli pubblici, contrae nei confronti dei sottoscrittori, danno diritto al pagamento periodico di una cedola, in genere stabilita all’emissione, oltre al rimborso del capitale a scadenza. Se ad esempio compro obbligazioni per 100 euro che prevedono un rendimento annuo del 3%, dopo aver pagato 100 all’emissione, riceverò 1,5 eur ogni 6 mesi e il rimborso dei 100 alla data di scadenza del titolo. Oltre che a scadenza le obbligazioni possono essere acquistate sul mercato secondario, ossia da soggetti terzi diversi dall’emittente, in un momento successivo alla data di emissione.
Generalmente, a parità delle altre condizioni, i prezzi delle obbligazioni sul mercato secondario si muovono in direzione opposta ai tassi di interesse.
Se possiedo un titolo che paga il 3% per i prossimi 10 anni e voglio venderlo prima della scadenza, il prezzo al quale gli altri saranno disponibili a comprarlo dipende dalle alternative disponibili in quel momento. Se, poniamo il mio titolo ha un valore nominale di 100 euro e paga ogni anno 3 euro, ma le obbligazioni comparabili hanno un rendimento del 2,7% allora sul mercato potrei venderlo ad un prezzo maggiore dei 100 euro. In astrato e a parità di tutte le altre condizioni, potrei venderlo a quel prezzo che rende i 3uro annui a cui ho diritto pari al 2,7% del valore nominale e questo presso è pari a 111 euro.
Dunque in un momento storico in cui i tassi sono destinati a scendere nei prossimi mesi, chi possiede obbligazioni a tasso fisso e/o le acquista oggi, dovrebbe vedere aumentare il prezzo dei propri titoli. Che i tassi siano destinati a scendere, non solo lo racconto io in podcast e newsletter da un bel po' , ma lo confermano da tempo i principali banchieri centrali, con l’accortezza di specificare che il ritmo di discesa sarà più lento di quanto vorrebbero gli operatori di mercato.
L’ultimo appunto di questo ripasso veloce riguarda il ruolo di bilanciamento delle obbligazioni. Secondo l’approccio più tradizionale alla costruzione dei portafogli dovremmo allocare in obbligazioni la quota che vogliamo destinare al medio periodo e dalla quale vogliamo ottenere un rendimento periodico. Di recente però abbiamo visto che le obbligazioni a breve termine hanno avuto rendimenti maggiori di quelli a lungo termine e la relazione inverse tra azioni e obbligazioni si è rivelata meno significativa di quanto riscontrato in passato.
Anche per questo motivo nel portafoglio principianti 2024 ho semplificato la struttura dividendo per metà il patrimonio in liquidità (che oggi può rendere fino al 4% con le promozioni come quella di BBVA) e per metà in azioni. Resta valida la prospettiva opportunistica di comprare obbligazioni e in particolare titoli di stato italiani (che hanno fiscalità agevolata e mercati secondari molto liquidi) con l’obbiettivo di rivenderli quando i tassi scenderanno come ho suggerito con il portafoglio 30-30-40
Per riassumere:
le obbligazioni sono uno strumento importante che va compreso e utilizzato per bilanciare il proprio portafoglio
al momento le obbligazioni a breve termine sono particolarmente convenienti, mentre per quelle a lungo termine suggerisco di fare qualche riflessione aggiuntiva di convenienza prima dell’acquisto
Il contenuto del podcast e della newsletter non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento o consulenza finanziaria. Per soluzioni di formazione personalizzata o valutazioni gratuite della vostra posizione individuale potete scrivere a mfamularoblog@gmail.com e ricevere dettagli sul servizio di Financial Coach.