Questa rubrica cerca di spiegare le cose in parole molto semplici e dai riscontri ricevuti in una certa misura ci riesce. Tuttavia alcuni mi hanno chiesto di fornire delle indicazioni più pratiche ed operative per cui oggi partiamo veramente da zero: tutto comincia dal conto corrente. Un ringraziamento a tutti quelli che seguono la rubrica e in particolare a quelli che hanno deciso di sostenerla iscrivendosi al supporters club del podcast o hanno sottoscritto un abbonamento a pagamento della newsletter.
La finanza in Soldoni è un progetto che promuove la gestione razionale della finanza personale attraverso un podcast, questa newsletter, una serie di video sul canale youtube di Massimo Famularo, la rubrica moneyflash per l’associazione liberi oltre le illusioni. Commenti, like e risposte su youtube aiutano la rubrica a continuare.(Canale Telegram)
In principio era il conto corrente
Alla vigilia di Ferragosto c’è poco da dire sui mercati e prospettive, anche se qualche sviluppo interessante e positivo potrebbe esserci nei prossimi giorni, quando i banchieri centrali si riuniranno a Jackson Hole. Nel frattempo, vediamo qualche indicazione pratica e operativa per gestire i nostri risparmi. Il punto di partenza non può che essere il conto corrente, lo strumento che usiamo per gestire i nostri pagamenti e dal quale necessariamente comincia qualsiasi discorso sugli investimenti.
Cos’è e come funziona il conto corrente.
Per quanto sia probabilmente chiaro a tutti, cosa sia e come funzioni un conto corrente, vediamolo un pò di dettagli e distinzioni. Il conto corrente è una sorta di “contenitore”, che si trova presso un intermediario finanziario, tipicamente una banca, nel quale possiamo versare i nostri soldi in contanti e ricevere pagamenti da terze parti, come ad esempio lo stipendio che ci viene accreditato dal datore di lavoro. Al conto corrente sono abbinati di solito degli strumenti di pagamento come carte di debito e credito e libretti di assegni.
Dunque, un contenitore nel quale possiamo versare i nostri soldi, che possiamo indicare a terzi come destinazione per ricevere pagamenti oppure dal quale possiamo inviare denaro a terzi.
Qualche specifica
Il conto corrente in sé non dovrebbe essere considerato una forma di investimento, ma solo uno strumento per gestire la nostra liquidità e amministrare i pagamenti. È possibile che la banca riconosca un rendimento sui soldi che teniamo in giacenza e che applichi delle commissioni per i servizi collegati al conto. Nel tempo l’innovazione tecnologica e la concorrenza hanno portato alla riduzione di queste voci di costo. Oggi, il costo per il risparmiatore finale non dovrebbe essere superiore a una decina di euro al mese includendo tutte le possibili voci ed arrivare a zero includendo anche le carte di pagamento per i conti che operano on line. Non è sempre facile capire il costo effettivo, perché molti conti a zero spese applicano delle commissioni per l’utilizzo di servizi come i bonifici bancari, che sono trasferimenti di denaro da un conto a un altro.
Focus sullo “scoperto”
Un servizio particolare, che andrebbe usato solo in caso di estremo bisogno e in assenza di alternative è il cosiddetto scoperto di conto corrente. Alcune banche danno la possibilità di usare più soldi di quelli presenti sul conto attivando una forma di “finanziamento automatico” quando si preleva dal conto più di quanto vi è stato versato. Si tratta di una delle forme più costose di finanziamento e di uno strumento particolarmente pericoloso per la finanza personale. Una buona regola operativa è cercare di non usare mai lo scoperto di conto corrente. Se ci servono soldi in più dovremmo chiederli in prestito prima di usarli e valutare attentamente il tasso di interesse applicato e la nostra capacità di rimbrorsare il debito.
Per riassumere
Il conto corrente è uno strumento per accumulare la nostra liquidità e per ricevere ed effettuare pagamenti
Questo strumento dovrebbe costare molto poco o zero grazie alla tecnologia e alla concorrenza
Tra i servizi collegati al conto, lo scoperto, possibilità di prelevare più di quanto abbiamo versato ottenendo una sorta di prestito automatico dalla banca è una opzione molto costa e potenzialmente pericolosa per la finanza personale
Perché investire da zero parte dal conto corrente che non è un investimento?
Perché è il punto di partenza dove si accumulano i nostri risparmi e perché molto spesso siamo indotti o consigliati a investire attraverso la stessa banca dove abbiamo il conto corrente. Dunque per partire da zero è bene distinguere il conto corrente dall’attività di investimento. Il primo seve a gestire i pagamenti e dovrebbe costare poco o nulla. Gli investimenti dovremmo farli trasferendo denaro dal conto corrente a quello dell’intermediario che gestisce per noi oppure acquistando direttamente strumenti come azioni e obbligazioni che manterremo presso un conto titoli, che può essere presso la stessa banca dove abbiamo il conto corrente oppure no.
Dunque, come investire da zero?
Cercandoci un conto corrente che costi poco e che ci consenta di fare bonifici, cioè di trasferire denaro, possibilmente senza commissioni. Se la nostra banca attuale non ci offre questo prodotto dovremmo richiedere di cambiare le condizioni di contratto oppure dovremmo cambiare banca. Tenendo distinto il conto corrente dagli investimenti, ci liberiamo dai potenziali vincoli che derivano dai prodotti che la nostra banca vuole venderci e che spesso sono in conflitto di interessi. Quest’ultimo punto vuole dire che la banca nel consigliarci come investire non ci consiglia necessariamente per il meglio, ma può spingerci verso i prodotti dove guadagna di più. Questo non è sempre vero, ma è un possibilità molto concreta da tenere presente.
Per riassumere
Per investire da zero ci vuole un conto corrente che posti poco e chi ci consenta di trasferire denaro a costo zero – quest’ultimo punto serve ad essere liberi di scegliere come investire i nostri risparmi
Oltre a usare il conto per i nostri pagamenti, ma mano che si accumulano i nostri risparmi dovremmo considerare la possibilità di investirli. Su come farlo idee e spiegazioni le trovate in questa rubrica ogni settimana.
Nella gestione del proprio conto corrente è bene tenere a mente che alcuni servizi come lo scoperto di conto corrente sono molto costi e potenzialmente pericolosi per la finanza personale
La distinzione tra conto corrente come strumento per la liquidità e altre attività di investimento serve anche per comprendere come “la banca sotto casa” non sia necessariamente l’unica opzione possibile e che molto spesso sia difficilmente la più conveniente.
Il contenuto del podcast e della newsletter non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento o consulenza finanziaria. Per soluzioni di formazione personalizzata o valutazioni gratuite della vostra posizione individuale potete scrivere a mfamularoblog@gmail.com e ricevere dettagli sul servizio di Financial Coach.