Secondo gli analisti di Morningstar, le decisioni nella tempistica degli acquisti e vendita sono costate agli investitori americani in fondi ed ETF il 15% del rendimento generato dai prodotti scelti. Come evitare questo inconveniente? Per scoprirlo di più non dovete fare altro che continuare a seguire la Finanza in Soldoni. Trovate i dettagli sull’ azione del mese di ottobre 2024 nel podcast dedicato agli abbonati a pagamento.
La società di Rating Mornigstar realizza un report periodico intitolato Mind The Gap che mette a confronto i risultati di due strategie di investimento:
Buy and Hold, ossia compri all’inizio del periodo e mantieni l’investimento per tutta la durata con
market timing ossia cerco di comprare e vendere al momento opportuno per guadagnare di più
I risultati della ricerca mostrano sistematicamente che la prima strategia rende di più e misurano periodicamente anche il “GAP” ossia la differenza di rendimento tra le due alternative.
Come si fa a realizzare questo confronto?
In primo luogo si stima il rendimento effettivo conseguito da chi ha investito in una certa tipologia di prodotti. Per esempio nel decennio precedente il 31 dicembre 2023 un dollaro investito in fondi e ETF in America ha reso il 6,3% all’anno. Nello stesso periodo questa tipologia di prodotti ha reso in media il 7,3%. Dunque c’è una differenza di circa 1% che costituisce il GAP. Tenendo conto di alcuni arrotondamenti lo “scalino” risulta più precisamente pari a 1,1%
C’è differenza tra le diverse categorie di prodotti?
Si, oltre alla media generale, l’analisi fornisce uno spaccato per le diverse tipologie di fondi ed ETF. Per esempio i fondi classificati come “Allocation”, che diversificano ampiamente le loro attività tra le varie classi di attività, hanno registrato il GAP più ridotto (circa 0,4%, meno di metà della media). Questo dato è in linea con i precedenti risultati, e si spiega considerando che gli investitori hanno avuto più successo utilizzando fondi semplici che automatizzano le attività di routine come il ribilanciamento. Al contrario, i fondi azionari settoriali hanno registrato il gap più ampio (gap negativo del 2,6% annuo), almeno in parte dovuto alla maggiore volatilità dei fondi, che secondo la nostra ricerca può mettere in difficoltà gli investitori.
La finanza in Soldoni è un progetto che promuove la gestione razionale della finanza personale attraverso un podcast, questa newsletter, una serie di video sul canale youtube di Massimo Famularo, la rubrica moneyflash per l’associazione liberi oltre le illusioni. Commenti, like e risposte su YouTube aiutano la rubrica a continuare.(Canale Telegram)
C’è differenza tra fondi comuni ed ETF?
Per la prima volta, l’analisi ha messo a confronto fondi comuni ed ETF evidenziando che il GAP risulta simili e si attasta su circa -1% all’anno. L’analisi ha comparato anche i fondi attivi rispetto a quelli indicizzati, scoprendo che il divario era leggermente più ampio per il dollaro medio investito in fondi attivi (divario negativo dell'1,2% all'anno) rispetto ai fondi indicizzati (divario negativo dello 0,8%).
A che serve veramente questa analisi?
In primo luogo occorre tenere a mente che quando leggiamo la performance di uno strumento finanziario, questa ci viene tipicamente rappresentata rispetto ad un intervallo temporale assumendo un investimento iniziale e il mantenimento dell’investimento lungo tutto il periodo. Dunque si dice che è una rappresentazione time-weighted o ponderata per il tempo.
Quello che però rileva ai nostri fini è la valutazione che tiene conto degli investimenti e disinvestimenti ossia Money-Weighted. Alcune piattaforme di roboadvisory per esempio presentano entrambe le rappresentazioni.
Il GAP registrato dal report non serve solo a mostrare che alcune scelte nel timing portano a risultati negativi, ma anche ad esplorare in quali categorie gli investitori sono riusciti a catturare la maggior parte dei rendimenti dei loro fondi. Comprando direttamente azioni e obbligazioni, siamo noi a decidere il timing di ingresso e uscita dal mercato; quando acquistiamo fondi ed ETF oltre alle nostre decisioni occorre tenere conto anche delle scelte di chi amministra questi strumenti.
Per riassumere:
Morningstar mette a confronto il rendimento registrato dagli investitori (che comprano e vendono nel tempo) con la performance dei prodotti acquistati
In genere il confronto evidenzia un GAP ossia una differenza tra il rendimento medio dei prodotti e quello ottenuto da chi investe negli stessi prodotti
Questa differenza può essere dovuta a scelte errate nel momento di vendere e di comprare, ma anche strategie di lungo periodo come i piani di accumulo
Il contenuto del podcast e della newsletter non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento o consulenza finanziaria. Per soluzioni di formazione personalizzata o valutazioni gratuite della vostra posizione individuale potete scrivere a mfamularoblog@gmail.com e ricevere dettagli sul servizio di Financial Coach.
Se la rubrica vi piace potete segnalarla ai vostri contatti e farmi avere spunti, critiche e suggerimenti lasciando commenti su YouTube o scrivendo a mfamularoblog@gmail.com
Per ringraziare gli abbonati a pagamento (al podcast e/o alla newsletter) anche questo mese ho scelto un’azione che ho in portafoglio e in un episodio dedicato del podcast vi racconto perchè l’ho scelta e se ho intenzione di incrementarne la quantità in portafoglio in futuro. Ho raccolto in un episodio della newsletter tutte le azioni di cui ho parlato