Intesa Sanpaolo si è aggiudicata un appalto per fornire servizi bancari ai deputati, Con un tasso del 5,6% riconosciuto sulle giacenze di conto corrente, rispetto a una media nazionale dello 0,2%, i nostri politici riceveranno delle condizioni di estremo favore. Cosa può giustificare una disparità così pronunicata?
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Secondo quanto riportato dal quotidiano Open, Intesa Sanpaolo si è aggiudicata un appalto per fornire servizi bancari ai parlamentari italiani con un tasso molto vantaggioso superiore al 5,6%. Per avere un termine di paragone, il rendimento medio dei conti correnti italiani è pari a circa 0,2%. Anche se non sappiamo esattamente quale sia in media il tasso applicato dalla banca ai suoi clienti, che non siedono in parlamento, è possibile affermare con ragionevole certezza, sia molto inferiore a quanto riconosciuto ai deputati.
Quest’ultima affermazione si basa sulla mera constatazione che il 5,6% è superiore al costo di finanziamento della banca, dunque si tratta di una agevolazione che per l’istituto di credito è antieconomica.
Perchè la banca opera in perdita nei confronti dei deputati?
La risposta più semplice e logica è che ci sia l’aspettativa di ottenere dei profitti elevati attraverso altre linee di business, tali da controbilanciare il servizio offerto in perdita. In linea di principio, non c’è niente di strano nel fatto che una banca decida di applicare delle offerte commerciali nei confronti di una determinata tipologia di clientela. Ad esempio, se un cliente in prospettiva mi farà guadagnare molti soldi per comissioni su risparmio gestito, oppure mi consentirà di fare impieghi remunerativi finanziando le imprese di sua proprietà, allora può avere senso anche accettare delle perdite sul tasso praticato sul conto corrente.
Dunque Intesa spera di ottenere commissioni sui patrimoni dei parlamentari?
Anche quello non possiamo saperlo. Quello che ha senso è che l’appalto vinto nei confronti della camera sia comunque remunerativo, forse perchè sui conti di quella filiale transita anche la tesoreria di questa istituzione o in ogni caso perchè consente di offrire altre tipologie di servizi che per la banca sono profittevoli.
Quello che non convince di sicuro è una spiegazione populistica, buona per la cattiva stampa che vuole attirare qualche click, tipo: intesa offre agevolazioni ai parlamentari perchè spera di ottenere dei benefici dalla loro attività.
Per quanto bassa possa essere la considerazione che abbiamo dei nostri politici e la sfiducia nel sistema, non è credibile che un tasso di interesse favorevole possa influenzare significativamente l’attività politica di un parlamentare. Rimane ovviamente una sgradevole questione di opportunità, comune a tutti i casi in cui si riconosce ai politici, ai funzionari pubblici un trattamento di favore rispetto ai cittadini comuni.
Se non c’è uno “scandalo”o un qualche complotto quale potrebbe essere la “morale” di questa storia?
Se io fossi un azionista o un correntista di Intesa Sanpaolo mi piacerebbe avere qualche spiegazione di dettaglio sulla ratio che ha spinto la banca a partecipare alla gara d’appalto. Vorrei sapere se risponde a una logica commerciale oppure di immagine. In quest’ultimo caso, mi domanderei qual’è i beneficio di vantarsi di essere la banca dei parlamentari, offrendo al contempo condizioni meno vantaggiose agli altri clienti.
Più in generale potremmo chiederci quali erano le condizioni di quell’appalto e se è utile e opportuno che ci sia una filiale bancaria presso questa istituzione. In particolare potremmo chiederci quali fossero i criteri di selezione del bando: è giusto che vinca chi riconosce il tasso più elevato? Non sarebbe stato il caso di premiare gli operatori che offrono servizi innovativi, che attuano una corretta politica di genere o di sostenibilità ambientale?
Se proprio c’era una gara da fare, non sarebbe stato meglio impostarla in modo che il tasso o in generale il rendimento riconosciuto ai deputati, non fosse un elemento determinate?
Per riassumere:
Leggere di un tasso così alto, applicato a dei politici è sgradevole e inopportuno
non appare credibile che questa agevolazione, tutto sommato marginale, possa influenzare l’operato di chi scrive le leggi
la consuetudine di riconsocere trattamenti di favore a chi occupa posizioni di potere è un retaggio anacronistico e poprio di una cultura che tratta gli individui come sudditi e non come cittadini
premesso che di una filiale dedicata alla camera si poteva anche fare a meno, nel selezionare il fornitore sarebbe stato preferibile utilizzare come criteri di selezione che non includessero vantaggi per i correntisti
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