Donal Trump ha promesso di firmare una gran numero di ordini esecutivi subito dopo il giuramento previsto per il 20 gennaio. Ne ho parlato alla trasmissione SkyTG24 con Mariangela Pira che ringrazio per l’invito. Aspettative entusiaste da parte dei sostenitori delle Cryptovalute e una certa cautela nei mercati a fronte della difficoltà di prevedere le decisioni del nuovo presidente.
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La quiete prima della tempesta
I mercati finanziari hanno accolto con cautela l’insediamento del presidente Trump a fronte dell’elevata incertezza in merito al contenuto dei primi provvedimenti del nuovo governo con particolare riferimento a misure con potenziali conseguenze inflazionistiche come l’espulsione degli immigrati irregolari e l’imposizione di dazi all’importazione che potrebbero interferire con la politica monetaria della Federal Reserve.
Fa eccezione al clima di cautela l’euforia dei sostenitori delle Criptovalute che si aspettano importanti aperture dal secondo mandato del presidente che, poco prima di insediarsi ha lanciato un “meme coin” chiamato $TRUMP. Si tratta di una criptovaluta ispirata ad una moda o a uno scherzo e che concettualmente è assimilabile più ad un oggetto da collezione che ad un attività finanziaria. Il valore di questo nuovo strumento è comprensibilmente aumentato molto nelle ore precedenti al giuramento.
Perché tanto entusiasmo?
In questa rubrica è stato evidenziato più volte che l’elevata volatilità di questi strumenti e l’ampiezza delle oscillazioni a cui è soggetto, vanifica di fatto la possibilità che possano venire utilizzati come intermediario negli scambi o riserva di valore. I sostenitori di queste attività coltivano la speranza che la maggiore apertura dichiarata dal nuovo esecutivo porti ad un maggiore utilizzo (qualcuno parla addirittura dell’adozione da parte delle banche centrali, ma al momento appare una prospettiva improbabile) possa contribuire a una maggiore diffusione e al riconoscimento nelle sedi più istituzionali.
Quali rischi per il commercio globale?
Un altro elemento rilevante è costituito dall'impatto delle politiche commerciali degli Stati Uniti, soprattutto nei confronti dell'Europa e della Cina. A questo proposito è plausibile che Trump possa utilizzare usare i dazi come leva per negoziare accordi favorevoli. Questa appare la prospettiva più probabile nei confronti dell’Europa, mentre un atteggiamento più rigido potrebbe essere riservato alla Cina. Una guerra commerciale con gli Stati Uniti potrebbe accentuare il rallentamento della crescita in Cina con ripercussioni su tutta l’economia mondiale
I contenuti del podcast e della newsletter non vanno intesi in nessun caso come raccomandazioni di investimento o consulenza finanziaria.
Ulteriori rischi di carattere geopolitico
La personalità imprevedibile del nuovo presidente degli Stati Uniti, oltre che per le possibili decisioni in tema di politica economica, potrebbe avere conseguenze molto rilevanti anche in politica estera. L’invasione dell’Ucraina nel 2022 ha messo in discussione gli equilibri geopolitici, che si erano consolidati dopo la caduta dell’unione sovietica e che si reggevano in misura fondamentale sul ruolo di garante dell’ordine internazionale svolto dall’America.
Un disimpegno da parte del governo Trump potrebbe mettere in seria difficoltà l’Europa, che appare ancora inadeguata sotto il profilo dell’apparato militare e incapace di assumere una posizione comune nei confronti dei paesi governati da regimi autocratici.
Per concludere:
l’avvio della seconda presidenza Trump preoccupa gli operatori finanziari ed entusiasma i sostenitori delle criptovalute
la preoccupazione deriva dall’incertezza derivante dalla impossibilità di sapere in anticipo quanta e quale parte del programma di Trump verrà effettivamente tradotta in provvedimenti concreti
l’entusiasmo è legato alla speranza che le aperture nei confronti di una più ampia adozione delle criptovalute vengano messe in pratica.
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Il "paradosso" dei rendimenti in crescita
Le banche centrali hanno tagliato i tassi di interesse negli ultimi mesi, ma l’effetto di queste decisioni di politica monetaria non si è ancora trasmesso all’economia reale e ai rendimenti dei titoli di stato che, anzi, dallo scorso settembre sono in crescita, che sta succedendo?
Per ringraziare gli abbonati a pagamento (al podcast e/o alla newsletter) ogni mese scelgo un’azione che ho in portafoglio e in un episodio dedicato del podcast vi racconto perché l’ho scelta e se ho intenzione di incrementarne la quantità in portafoglio in futuro. Ho raccolto in un episodio della newsletter tutte le azioni di cui ho parlato