Estate, caldo, chi ha voglia di parlare di soldi e investimenti? Parliamo invece della ricerca della felicità. Gli episodi in cui parlo delle azioni in cui investo riprendono a settembre. Nel frattempo sono disponibili 6 podcast e 14 newsletter nelle sezioni dedicate agli abbonati.
La finanza in Soldoni è un progetto che promuove la gestione razionale della finanza personale attraverso un podcast, questa newsletter, una serie di video sul canale youtube di Massimo Famularo, la rubrica moneyflash per l’associazione liberi oltre le illusioni. Commenti, like e risposte su youtube aiutano la rubrica a continuare.(Canale Telegram)
Per mantenere il tono leggero, dopo qualche episodio dedicato al ripasso delle nozioni di base per una gestione oculata dei propri risparmi, vi propongo un gioco, che dovrebbe essere la base per una rubrica in corso di elaborazione per il canale Youtube dell’associazione Liberi Oltre le Illusioni. Prendiamo un’opera letteraria o un evento storico e proviamo a “rileggerlo” con lo spirito della Finanza in Soldoni.
Il primo esperimento provo a farlo con un film del 2006, “la ricerca della Felicità”, diretto da Gabriele Muccino e interpretato da Will Smith. Se non avete visto il film vi anticipo che per fare in modo che il gioco funzioni è necessario svelare la trama e il finale.
Breve sintesi dell’opera
Il film è basato sul romanzo autobiografico di Crhis Gardner, in questa sede faccio riferimento al film anche perché alcune varianti rispetto al libro, ci offrono l’occasione per riflessioni interessanti in tema di educazione finanziaria.
In sintesi, la trama segue un percorso classico con un protagonista che affronta una serie di difficoltà per poi trionfare alla fine. Nel dettaglio si tratta di un uomo che cerca di vendere, con scarso successo un’apparecchiatura per ospedali e studi medici che però risulta troppo costosa per la maggioranza dei potenziali clienti. Lo scarso successo come venditore porta il protagonista a trovarsi in condizioni finanziarie sempre peggiori, aggravate da una serie di complicazioni familiari, quali la necessità di occuparsi da solo del figlio dopo che la moglie lo lascia per andare a lavorare in un'altra città.
La ricerca della felicità del titolo, citazione della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti (che nel libro viene proposta nella versione grammaticalmente scorretta tratta da un’iscrizione su un muro), si svolge attraverso un apprendistato gratuito che il protagonista svolge per ottenere un posto presso un famoso broker. Attraverso innumerevoli difficoltà, continuando quando possibile a vendere le apparecchiature medicali per mantenersi, il protagonista, interpretato da Will Smith, riesce a classificarsi primo nel corso e ad ottenere alla fine il lavoro.
Un passaggio fondamentale del film, presente anche nel libro, vede il protagonista, Chris Gardner, ancora alle prese con i propri problemi familiari ed economici, incontrare un uomo ben vestito che parcheggia una Ferrari. Dopo avergli chiesto che lavoro facesse per permettersi quell’auto, ed avere appreso che si tratta di un broker, Chris decide che vuole seguire la stessa carriera (presumibilmente
Carina la storia e il lieto fine, ma perché ne parliamo in una rubrica sull’educazione finanziaria?
Perché il dissesto nella finanza personale è il risultato diretto dalla violazione delle più elementari regole di buona educazione finanziaria
Perché i sacrifici rilevanti richiesti durante la fase di apprendistato si sarebbero potuti mitigare in modo significativo con una più accurata pianificazione finanziaria
Last but not least, per sottolineare come alla base di questa sorta di parabola edificante ci sia di fatto una assimilazione della felicità con un elevato grado di ricchezza materiale.
Con riferimento al primo punto, nel film, a differenza del libro, dove la storia è più complicata, il protagonista commette una serie di errori madornali: investe tutti i suoi risparmi in una fornitura di apparecchi medici, con l’intento di dedicarsi a tempo pieno alla vendita di questi strumenti. Dunque non solo concentra tutti i propri averi in un singolo impiego (difetto di diversificazione), ma addirittura decide di mettere a rischio anche il proprio lavoro principale dedicandosi a tempo pieno alla vendita.
Non so se questa decisione è verosimile nel contesto socio culturale americano (immagino di si), tuttavia è di fatto un vademecum di tutto quello che NON di dovrebbe fare:
non si dovrebbe investire in quello che non si capisce o conosce a fondo e lui decide di vendere prodotti medici di cui è evidente che non sia un esperto
non si dovrebbe concentrare in un solo investimento tutti i propri risparmi e lui lo fa acquistando una fornitura di queste macchine che poi fatica a vendere
non si dovrebbe collegare la propria fonte principale di reddito alle sorti degli investimenti nei quali sono stati impiegati i propri risparmi
Il protagonista avrebbe potuto mitigare i rischi, condividendo l’investimento e l’attività di vendita con altri soci, investendo una parte dei propri risparmi in attività non positivamente correlate i dispositivi sanitari e soprattutto cercandosi un lavoro non collegato al successo dell’iniziativa commerciale volta alla vendita di quei prodotti.
Inoltre, se prima di gettarsi con entusiasmo nell’impresa commerciale avesse fatto delle ricerche o consultazioni avrebbe potuto sapere in anticipo delle difficoltà nel vendere i dispositivi e regolarsi di conseguenza limitando il dissesto della propria finanza personale.
Rimanendo alla narrazione della storia, il personaggio di Chris Gardner è intelligente, volenteroso e dotato di tenacia fuori dal comune, se avesse avuto una migliore educazione finanziaria avrebbe potuto raggiungere il successo, con meno sacrifici evitando possibilmente lo stravolgimento del proprio equilibrio familiare e il dissesto personale.
Con un’accurata pianificazione finanziaria, anche l’obbiettivo di farsi assumere come broker si sarebbe potuto raggiungere senza fare i salti mortali e sanza dormire per strada. Avrebbe potuto ad esempio per un periodo limitato trovare un lavoro e una sistemazione diversa, magari in un contesto con costo della vita più basso rispetto a San Francisco e studiare per la parte teorica dell’apprendistato. Successivamente avrebbe potuto seguire il corso da una posizione più equilibrata con particolare riferimento al rapporto con il figlio e la moglie.
Per riassumere il film e il libro raccontano una storia in qualche modo edificante, nella quale i sacrifici vengono ricompensati e la perseveranza, anche di fronte alle avversità della vita porta al successo. Tuttavia dalla storia possiamo anche trarre utili insegnamenti su come l’osservazione di poche regole di buona educazione finanziaria possa evitare enormi sacrifici.
Dulcis in fundo, chiudo con una nota “filosofica”, in questa rubrica non c’è mai una dimensione morale che qualifichi questo o quel comportamento come giusto o sbagliato, l’idea è fornire le informazioni e le nozioni necessarie per formulare le proprie decisioni in modo consapevole. Vorrei però sottolineare che nella storia la felicità che gioca un ruolo così importante, viene di fatto identificata con la ricchezza materiale.
Il protagonista non ha un sogno da realizzare, ma si è prefisso un obbiettivo perché ha visto una macchina costosa associata a un tipo di lavoro a cui non aveva mai pensato. Nel perseguire i suoi obbiettivi vede interrompersi la relazione con la moglie e sottopone il figlio a sacrifici e privazioni rilevanti, inclusa quella di dormire in un bagno pubblico.
Per concludere, questa rubrica non esprime giudizi di merito o valutazioni morali, si limita a evidenziare quelle che possono essere le conseguenze di determinate azioni e spiegare come determinate controindicazioni possono essere evitate.
Il contenuto del podcast e della newsletter non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento o consulenza finanziaria. Per soluzioni di formazione personalizzata o valutazioni gratuite della vostra posizione individuale potete scrivere a mfamularoblog@gmail.com e ricevere dettagli sul servizio di Financial Coach.