Con i mercati azionari che continuano a superare i massimi storici e il quadro geopolitico mondiale in tumulto per le elezioni americane e la guerra in medio oriente è fondamentale tenere a mente l’importanza di una strategia di investimento orientata al lungo periodo. Ho parlato della manovra di bilancio e delle ultime decisioni di politica monetaria in un’intervista per lo speechbox di Financial Lounge. Vi ricordo che trovate i dettagli dell’ azione del mese di ottobre 2024 nel podcast dedicato agli abbonati a pagamento.
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Che azioni comprare se verrà eletto Trump? Quanto scommettere sulla rivoluzione dell’intelligenza artificiale? Oppure si tratta di una bolla sul punto di scoppiare? Che si tratti di un tema caldo di discussione oppure di una variazione nel quadro economico e geopolitico globale (pandemia, guerre, crisi finanziarie) la tentazione di deviare dalla strategia di lungo periodo, per cogliere un’opportunità o per difendersi da evoluzioni avverse dei mercati è spesso forte.
A tal proposito questa rubrica ribadisce il solito consiglio, tanto noioso quanto sempre attuale e valido:
meglio resistere alle tentazioni e continuare a perseguire una solida strategia di investimento orientata al lungo periodo
Abbiamo visto in un episodio recente come il costo di comprare e vendere al momento sbagliato sia in parte misurato dal report Mind the Gap realizzato da Morningstar e come la minore convenienza degli investimenti in Europa sia stata in qualche misura confermata dal Report coordinato dall’Ex presidente della BCE Mario Draghi.
Oggi vediamo brevemente come resistere a tre “tentazioni” che potrebbero indurci a deviare dalla strategia di lungo periodo:
Se le borse sono continuano a superare i massimi storici vuol dire che a breve crolleranno e quindi conviene vendere prima che sia troppo tardi
Con Trump che potrebbe tornare alla casa bianca e le guerre in corso, meglio correre ai ripari cercando investimenti poco rischiosi
Visto che le banche centrali hanno invertito la politica monetaria e in Europa si profilano “Grandi Programmi” dal Green New Deal al piano ipotizzato dal report sulla competitività di Mario Draghi per circa 800 miliardi di investimenti all’anno è mai possibile che non si debba modificare in alcun modo la strategia di lungo periodo?
Con riferimento al primo punto, l’elemento fondamentale da tenere a mente è che non possiamo sapere con precisione quando si verificherà la prossima variazione negativa nei mercati azionari, né tantomeno quanto durerà. Dunque cercare di ridurre la propria esposizione azionaria prima del calo per poi aumentarla quando i mercati torneranno a salire è un esercizio piuttosto rischioso che riesce difficile anche ai professionisti e agli esperti.
Se abbiamo allocato impiegato in azioni la quota del nostro portafoglio per la quale siamo disposti a tollerare delle oscillazioni anche rilevanti, la strategia di lungo periodo più razionale è di mantenere l’investimento senza cercate di prevedere l’andamento dei mercati. A questo proposito, un articolo dell’Economist di questa settimana titola “Gli investitori non devono temere un crollo del mercato azionario” e porta come sottotitolo “Se si guarda al lungo periodo, le azioni sono molto meno rischiose di quanto si pensi.”
Con un paragone suggestivo l’articolo spiega che, chi investe in azioni e mantiene l’investimento per un lungo periodo, a prescindere dalle oscillazioni dei mercati osservate nel frattempo, otterrà un rendimento in linea con le proprie aspettative in modo analogo a chi investe in obbligazioni che, se mantiene l’investimento fino alla scadenza del titolo conseguirà il rendimento prefissato (a meno ovviamente di default nell’emittente).
Con riferimento alla seconda tentazione, vorrei sottolineare come la ricerca di protezione o di rischio ridotto abbia un costo in termini di rendimento. Ne ho parlato in un episodio recente del podcast, spiegando il concetto con una similitudine di carattere assicurativo: la ricerca di una protezione dai rischi non è sempre un elemento positivo in senso assoluto.
Se il costo della protezione che cerchiamo è superiore al beneficio che otteniamo si tratta di una scelta irrazionale e controproducente
Come illustrato in precedenza, il rischio di un investimento azionario si riduce all’aumentare della durata per la quale questo viene mantenuto. A questo va aggiunto che al crescere della durata aumenta in modo significativo anche il “costo della protezione”, soprattutto in termini di minore guadagno. Ne consegue che, se una “assicurazione contro i rischi ” può avere un senso e un’utilità su un orizzonte relativamente breve, diventa meno conveniente con il passare del tempo, fino a diventare del tutto antieconomica.
Venendo alla terza tentazione, che potrebbe indurci a modificare la strategia di lungo periodo sulla base di variazione rilevanti del quadro macroeconomico e sociopolitico, - per es investo in aziende dei settori della difesa, perché l’Europa aumenterà gli investimenti in questo settore - è bene ricordare che anche in questo caso non possiamo sapere con certezza se e quanto le variazioni nelle grandezze economiche (es maggiori investimenti nella transizione ambientale) si tradurranno in variazioni di singoli titoli e settori e in quale misura.
Per riassumere:
la tentazione di modificare le nostre strategie in base all’andamento dei mercati e al verificarsi eventi rilevanti sul piano economico e politico è frequente e comprensibile
dobbiamo però tenere a mente che non ci è possibile prevedere con precisione l’andamento dei mercati e che, cercare di trarre beneficio dall’alternarsi di correzioni e di rialzi è un attività molto rischiosa e difficile anche per i professionisti ed esperti
il tentativo di difenderci da movimenti avversi dei mercati ha un costo in termini di minor rendimento che cresce all’aumentare della durata per la quale l’investimento viene mantenuto - dunque sul lungo periodo è meno conveniente
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Il contenuto del podcast e della newsletter non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento o consulenza finanziaria.
Per ringraziare gli abbonati a pagamento (al podcast e/o alla newsletter) anche questo mese ho scelto un’azione che ho in portafoglio e in un episodio dedicato del podcast vi racconto perché l’ho scelta e se ho intenzione di incrementarne la quantità in portafoglio in futuro. Ho raccolto in un episodio della newsletter tutte le azioni di cui ho parlato