Apple: l'illusione del Market Timing
La scelta di Buffett conferma prevalenza Asset Allocation
Si è parlto di un presunto “errore” di Warren Buffett, che ha venduto azioni Apple poco prima che il titolo rimbalzasse. L’errore lo commette chi pensa che il successo negli investimenti si ottenga centrando il market timing: la performance leggendaria di Berkshire Hathaway dimostra che l’asset allocation è molto più importante.
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Che cosa è successo veramente?
Berkshire Hathaway la società del leggendario investitore Warren Buffet, che di fatto opera come una specie di fondo d’investimento, ha recentemente annunciato di aver ridotto la propria partecipazione in Apple, spiegando che questa scelta sarebbe servita a pagare meno imposte in vista di un rialzo atteso delle aliquote e ha precisato che è molto probabile che “Apple rimanga il maggior investimento di Berkshire alla fine del 2024.”
Diversi osservatori hanno voluto interpretare questa scelta come un segnale negativo nei confronti del titolo sul quale da qualche tempo incombono diverse perplessità, in particolare sulla eccessiva dipendenza da un prodotto singolo come l’iPhone, sulle prospettive incerte di vision pro e più in generale su quale sarà il centro della strategia aziendale dei prossimi anni e sul posizionamento dell’azienda rispetto alla rivoluzione dell’Intelligenza artificiale.
Come spesso avviene sui mercati finanziari, molte di queste incertezze sono state spazzate via (almeno per il momento) da un annuncio ad effetto: al World Wide Developers Conference l’azienda ha reso nota una partnership con Open AI e il fatto che i suoi prodotti incorporeranno ChatGPT gratuitamente. Il risultato immediato di questa notizia è stata un aumento del prezzo del titolo che ha riportato l’azienda ad essere la società con la più grande capitalizzazione di mercato al mondo (mentre scrivo questo articolo la corona è passata a nVidia, ma questa è un'altra storia…).
Puntuale come la morte e le tasse sono arrivati i commenti basati sul senno di poi stigmatizzando l’”errore” di Warren Buffett che ha venduto poco prima di questo rimbalzo.
Qual è la morale di questa storia?
Che ignorare il market timing oltre a essere un principio di buon senso e un tormentone che si ripete quasi ad ogni episodio della finanza in soldoni è anche un tratto caratterizzante della strategia del più grande investitore di tutti i tempi.
Pensateci: Berkshire Hathaway ha investito moltissimo in Apple, dispone di competenze, professionalità e risorse da investire in ricerca molto più grandi di qualsiasi investitore retail. Nonostante tutti questi aspetti non ha ritenuto opportuno formulare una previsione di breve termine sul titolo prima di venderlo. Perché?
Probabilmente perché non è possibile prevedere l’andamento su questo orizzonte temporale.
Non sapevano che ci sarebbe stato questo annuncio? Non avrebbero potuto prevederlo?
Chiunque legga un po' in giro poteva sapere in anticipo che Apple avrebbe fatto un annuncio e formulare una ragionevole congettura su una partnership nel campo dell’intelligenza artificiale. Nessuno, tuttavia, avrebbe potuto anticipare la reazione dei mercati. Era infatti perfettamente possibile ed equamente probabile che i mercati prendessero la notizia in senso opposto, magari come un segnale di debolezza o di incapacità di sviluppare una via autonoma all’intelligenza artificiale.
Che dire di chi sostiene che Buffet abbia sbagliato?
Che i commenti ex post su un evento che non era prevedibile ex ante, sono inutili. Il fatto che è davanti agli occhi di tutti è che questo leggendario investitore ha dimostrato nel corso dei decenni che una asset allocation concentrata su pochi titoli di aziende molto solide può portare una performance molto superiore a quella del mercato.
Qual è allora la lezione per chi segue questa rubrica?
Che ancora una volta non possiamo prevedere i movimenti di breve termine e che il valore di un investimento azionario si misura nel lungo periodo. Se neanche un grande investitore, che avrebbe tutto l’interesse le risorse per cercare di prevedere gli andamenti di breve reputa utile farlo, a maggior ragione dovremmo astenerci dal farlo noi.
Per riassumere:
Buffett ha venduto azioni Apple poco prima che rimbalzassero
Qualcuno lo ha giudicato un errore, ma si tratta solo della ennesima dimostrazione che nessuno può prevedere i movimenti di breve
La stessa notizia che ha segnato il rilancio dell’azione avrebbe potuto avere anche l’effetto opposto
Anche se non sappiamo come si muovono i mercati azionari nel breve, sappiamo con elevata probabilità che cresceranno nel medio periodo
Una strategia solida e razionale evita di scommettere su quello che non possiamo prevedere (market timing) e si concentra su quello che possiamo controllare (asset allocation)
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